A review by sunflower_martha
L'amante by Marguerite Duras

4.0

voto reale 4.5

Ho letto il libro solo dopo aver recuperato la graphic novel uscita di recente.
Un po' me ne vergogno, perchè fa parte di quelle letture che avrei dovuto fare da tempo. Contiene tutti gli elementi che di solito considero nella scelta di una lettura: ambientazione storica, racconto autobiografico, parzialmente di formazione, melanconia di fondo, drammi familiari...
...sono comunque contenta di essere arrivata a questa storia, anche se per vie traverse.
In poche pagine l'autrice delinea un ritratto di famiglia bianca povera, in cui la malattia mentale della madre si stende come una nebbia soffocante sulle vite dei figli, della figlia in particolare. Marguerite, con il suo abbigliamento stravagante, che incontra il desiderio e la possibilità, forse, di una scalata sociale, sul traghetto per Saigon.
Il paesaggio, sui cui a volte si sofferma la narrazione, è una cornice fondamentale che ci aiuta a sentirci completamente trasportati sulle rive del Mekong, all'interno della garconnerie dove il desiderio si scopre, si consuma, si rifiuta. Dove nasce per qualcuno l'amore e per qualcun altro si nasconde sotto la sabbia, fino al momento del distacco.
Ho apprezzato l'analisi asciutta eppure densa delle emozioni provate dall'autrice.
La prosa della Duras mi ha ricordato, a tratti, quella di Agota Kristof, anche se riconosco una profonda diversità tra le due autrici, ci sono stati elementi in grado di richiamare alla mia memoria il modo in cui anche la Kristof non nasconde la miseria, la descrive con poche e chiare parole, le cose stanno così e così vengono raccontate.
Infine mi ha rapito lo struggimento, magari vissuto solo per l'impossibilità intrinseca della relazione. Magari il sentimento, se vissuto alla luce del sole, non sarebbe stato così forte. E lo struggimento della scoperta tardiva dell'amore e degli anni che scorrono e delle vite che proseguono.