A review by gelisvb
I formidabili Frank by Michael Frank

2.0

Temo che qui dovrò essere cattiva, non vogliatemene.
Questo libro è a proposito del fatto che l'autore è arrabbiatissimo con la zia.
Ma davvero arrabbiatissimo.
Così arrabbiato che, per farle capire di essere arrabbiatissimo, ha scritto un libro che migliaia di persone avrebbero letto in modo che migliaia di persone avrebbero potuto dirgli: cavolo, hai ragione ad essere arrabbiatissimo.
Così che lui potesse andare andare dalla zia ultra novantenne e con dei disturbi mentali e dirle: visto che ho ragione ad essere arrabbiatissimo?
Gioia, io ho capito che sei arrabbiatissimo, ma hai cinquanta anni, non è venuto il momento di rielaborare un attimo?
In questo memoir la rielaborazione non c'è per niente.
Dovrebbe essere una storia di famiglia e si parla solo del senso di ansia la zia gli provocava e continua a provocargli.
Non è un memoir, è una vendetta.
E' un modo per dire alla zia, usando la forma artistica che lei gli ha attribuito, che lei è disturbata e che lui, nonostante tutto è diventato uno scrittore.
Questa è la tragedia di queso libro per me: che avrà anche pubblicato, ma non è un bravo scrittore: cerca la simpatia del lettore, ma non arriva mai ad essere lui stesso un personaggio interessante.
Neanche la zia lo è, l'autore è ancora troppo spaventato da lei per farne un ritratto umano.
L'autore non è ancora abbastanza distante dalla vicenda per parlarne in un libro.
Sapete quale è il problema? che l'autore è stato cresciuto dagli zii che pensavano che fosse eccezionale, e volevano crescerlo perché lo diventasse, lui ha cercato di adeguarsi alle loro aspettative,ma non ci è riuscito; il conflitto tra ciò che era e le aspettative lo hanno soffocato e adesso a cinquanta anni sta ancora cercando di dimostrare alla zia che sì, lui è eccezionale.
C'ha 90 anni, ma lasciala stare. Cambia terapeuta. Smettila di lamentarti di tua zia.
Chiunque abbia dei parenti molto ingombranti può simpatizzare, ma a un certo punto bisogna mollare la presa.
I memoir che vengono pubblicati dovrebbero avere più sostanza.Una storia famigliare dovrebbe parlare della famiglia, ma l'autore cammina in punta di piedi attorno a chiunque non sia la zia.
L'autore fa esattamente quello di cui accusa gli zii.: si è procurato un pubblico pronto a puntare il dito.
Sinceramente lo trovo un po' patetico.