A review by logolepsy_e
L'eleganza del riccio by Muriel Barbery

4.0

Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
Che cosa può nascere dall'incontro tra una scialba portinaia, una dodicenne superdotata ed un ricco signore giapponese?
Quello che nasce è questo splendido romanzo. Una storia incredibilmente delicata sui pregiudizi, gli stereotipi e l'apparenza.
Lo stereotipo della portinaia, nella quale la società non vede nient'altro se non una vecchia, trasandata e normalissima portinaia, che in realtà è una persona straordinariamente colta, intelligente e assolutamente sensibile al Bello e all'Arte in ogni sua forma.
I pregiudizi di una società perbenista e ipocrita, che spingono le persone a non andare mai oltre la sembianza, a non fermarsi mai un attimo per vedere veramente chi si ha davanti, e non solo guardarlo.
Le apparenze dietro le quali le due protagoniste, due anime solitarie ma affini tra loro, si nascondono e creano il loro rifugio segreto, formando un mondo a parte di cui nessuno è a conoscenza.
Questo romanzo si sviluppa lentamente, perchè, prima che le situazioni si sviluppino realmente, l'autrice si impegna a presentarci alla perfezione il mondo delle due protagoniste e a farci immergere in esso, cosa che riesce perfettamente e senza mai annoiare.
Di alcuni personaggi ci si innamora facilmente (io sono rimasta piuttosto affascinata da Lev), gli altri (gli abitanti del palazzo), molto ben caricaturizzati, sono per forza detestabili.
Nel racconto sono presenti moltissimi riferimenti e citazioni letterari, filosofici, cinematografici e artistici, e sono presenti tante riflessioni interessanti e profonde, ma la narrazione non risulta mai pesante o difficile e il linguaggio rimane sempre semplice e scorrevole.
In fondo questo romanzo è un'unica, grande perla di saggezza di incredibile profondità e dolcezza.