A review by printempsdesens
Il giardino dei Finzi Contini by Giorgio Bassani, Eugenio Montale

4.25

contava la memoria di esse, la memoria di fronte alla quale ogni possesso, in sé, non può apparire che delusivo, banale, insufficiente. Come mi capiva! La mia ansia che il presente diventasse subito passato, perché potessi amarlo e vagheggiarlo a mio agio, era anche sua, tale e quale. Era il nostro vizio, questo: d'andare avanti con la testa sempre voltata all'indietro.” Questa è la riflessione che B. fa in una delle ennesime discussioni al telefono con Micol Finzi-Contini. I due ragazzi, provenienti da due famiglie ebraiche molto diverse tra di loro, frequentano la stessa sinagoga ma non sono mai stati in grandi rapporti. Ma quando alla promulgazioni delle leggi razziali B viene espulso dal circolo di Tennis, Micol e suo fratello Alberto (con il quale B condividerà un tacito legame basato sull’appartenenza alla stessa comunità ebraica) lo invitano a giocare nel loro campo privato, creando così l’opportunità di questa amicizia. Oltre a lui verranno invitati altri ragazzi come il giovane attivista politico Giampiero Malnate, che lavora come chimico in una fabbrica della zona industriale di Ferrara. Nel clima antisemita sempre più opprimente gruppo di persone messo insieme dalle condizioni inizierà a frequentarsi alimentando lo scorrere del libro. I personaggi avranno modo di confrontare i loro dubbi, preoccupazioni per il futuro e stili di vita mentre incombe la paura delle deportazioni. Un romanzo storico struggente, con una prosa piacevole da leggere che racconta le contraddizioni dell’epoca.