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momotan 's review for:
Allontanarsi
by Elizabeth Jane Howard
La scrittura della Howard è come una droga, e in questo quarto volume ci accompagna nel dopoguerra assieme ai Cazalet.
Cazalet che ormai abbiamo imparato a conoscere per bene, tutti quanti, con i loro pregi e i loro difetti, tratteggiati talmente bene da essere tutti persone reali, coerenti, complete.
Possiamo prevedere bene o male i comportamenti di Edward e di Hugh, per esempio, e soffrire per la situazione in cui si trovano Rupert e Zoe.
Ci interessiamo alla vita di Christopher e di Teddy, e alla crescita delle "piccole" Louise, Polly e Clary.
Il tempo passa, la famiglia monolitica e patriarcale del Generale comincia a sfaldarsi con il suo invecchiare e, infine, morire. Il centro di tutto resta la Duchessa, che libera dalla figura ingombrante del marito emerge in tutta la sua intelligenza ed empatia, ma piuttosto che la rigida e autoritaria figura del capostipite, il suo ruolo è più quello di un collante, tiene unita la famiglia malgrado le direzioni differenti in cui tutti stanno andando.
Edward e il divorzio, una scelta che prima della guerra sarebbe stata probabilmente inconcepibile;
Hugh e i suoi scontri col fratello, Rupert e il superamento della sua condizione.
Le storie diverse di Polly e Clary, Louise che ci introduce all'era della psichiatria, Nora con il suo progetto.
E poi l'evoluzione femminista, con la condizione di donna divorziata che diventando più comune è anche più accettabile e non significa la fine della vita.
E Rachel e Sid.
E poi Archie.
Più che negli altri volumi, in questo quarto tomo si mostra il netto passaggio generazionale, il superamento di uno stile di vita tardo ottocentesco per entrare nell'epoca moderna, abbandonando alcuni paradigmi, mediandone altri e abbracciando un mondo nuovo.
E come sempre non si può non rimanere a bocca aperta davanti alla maestria dell'autrice, in grado di incantare e di legare alle sue pagine i lettori semplicemente raccontando le vicende comuni di una famiglia di quel tempo, senza grandi trame globali né azione.
Cazalet che ormai abbiamo imparato a conoscere per bene, tutti quanti, con i loro pregi e i loro difetti, tratteggiati talmente bene da essere tutti persone reali, coerenti, complete.
Possiamo prevedere bene o male i comportamenti di Edward e di Hugh, per esempio, e soffrire per la situazione in cui si trovano Rupert e Zoe.
Ci interessiamo alla vita di Christopher e di Teddy, e alla crescita delle "piccole" Louise, Polly e Clary.
Il tempo passa, la famiglia monolitica e patriarcale del Generale comincia a sfaldarsi con il suo invecchiare e, infine, morire. Il centro di tutto resta la Duchessa, che libera dalla figura ingombrante del marito emerge in tutta la sua intelligenza ed empatia, ma piuttosto che la rigida e autoritaria figura del capostipite, il suo ruolo è più quello di un collante, tiene unita la famiglia malgrado le direzioni differenti in cui tutti stanno andando.
Edward e il divorzio, una scelta che prima della guerra sarebbe stata probabilmente inconcepibile;
Hugh e i suoi scontri col fratello, Rupert e il superamento della sua condizione.
Le storie diverse di Polly e Clary, Louise che ci introduce all'era della psichiatria, Nora con il suo progetto.
E poi l'evoluzione femminista, con la condizione di donna divorziata che diventando più comune è anche più accettabile e non significa la fine della vita.
E Rachel e Sid.
E poi Archie.
Più che negli altri volumi, in questo quarto tomo si mostra il netto passaggio generazionale, il superamento di uno stile di vita tardo ottocentesco per entrare nell'epoca moderna, abbandonando alcuni paradigmi, mediandone altri e abbracciando un mondo nuovo.
E come sempre non si può non rimanere a bocca aperta davanti alla maestria dell'autrice, in grado di incantare e di legare alle sue pagine i lettori semplicemente raccontando le vicende comuni di una famiglia di quel tempo, senza grandi trame globali né azione.