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A review by readbyeli
Le affinità elettive by Johann Wolfgang von Goethe
3.0
Un romanzo che non spicca per la trama, ma per l'acume di Goethe, attento osservatore e fine conoscitore dell'animo umano in tutte le sue sfumature e inclinazioni.
La storia ruota attorno a un quadrato amoroso, che poi diviene un triangolo, ma questo di per sé è poco importante, perché il vero fulcro è la fragilità delle relazioni umane: è sufficiente il subentrare di un terzo elemento esterno per alterare gli equilibri interni a due persone. Questo è l'assunto che sta alla base di questo romanzo e in questo risiede la portata innovativa di questo scritto pubblicato nel 1809: il matrimonio, di per sé, non è fonte di certezze o ovvietà, perché i moti dell'animo e i sentimenti sono imprevedibili.
É il secondo romanzo che leggo dell'autore e, pur avendomi colpita meno de "I dolori del giovane Werther", mi è piaciuto molto: non ho fatto alcuna fatica a entrare nella storia, la quale si fa leggere tutta d'un fiato grazie alla scrittura scorrevole e raffinata; i personaggi sono estremamente umani e tangibili e ne vengono messi in luce i sentimenti più reconditi, i tormenti, le passioni, inclinazioni, ma anche (e forse soprattutto) i piccoli difetti ed egoismi che fanno sì che il lettore possa in parte immedesimarsi con loro - aspetto che apprezzo sempre tantissimo e che rivela, ancora una volta, l'abilità di Goethe nel costruire personaggi tridimensionali e non tipi piatti o stereotipati, pur partendo da una trama di per sé molto semplice e "già sentita".
La storia ruota attorno a un quadrato amoroso, che poi diviene un triangolo, ma questo di per sé è poco importante, perché il vero fulcro è la fragilità delle relazioni umane: è sufficiente il subentrare di un terzo elemento esterno per alterare gli equilibri interni a due persone. Questo è l'assunto che sta alla base di questo romanzo e in questo risiede la portata innovativa di questo scritto pubblicato nel 1809: il matrimonio, di per sé, non è fonte di certezze o ovvietà, perché i moti dell'animo e i sentimenti sono imprevedibili.
É il secondo romanzo che leggo dell'autore e, pur avendomi colpita meno de "I dolori del giovane Werther", mi è piaciuto molto: non ho fatto alcuna fatica a entrare nella storia, la quale si fa leggere tutta d'un fiato grazie alla scrittura scorrevole e raffinata; i personaggi sono estremamente umani e tangibili e ne vengono messi in luce i sentimenti più reconditi, i tormenti, le passioni, inclinazioni, ma anche (e forse soprattutto) i piccoli difetti ed egoismi che fanno sì che il lettore possa in parte immedesimarsi con loro - aspetto che apprezzo sempre tantissimo e che rivela, ancora una volta, l'abilità di Goethe nel costruire personaggi tridimensionali e non tipi piatti o stereotipati, pur partendo da una trama di per sé molto semplice e "già sentita".