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A review by the_bookish_scorpio
Saltblood by Francesca De Tores

adventurous dark emotional reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

Saltblood, di Francesca De Tores

Genere: Historical Fiction, Women's Fiction, LGBTQ+ Fiction

Saltblood è un cerchio sin dal suo prologo, dove la fine e l'inizio si fondono.

Nella cupa Inghilterra del tardo XVII secolo nasce una bambina che deve essere un bambino.
La neonata Mary Read prende il posto del fratellastro Mark per questioni economiche, e ha così inizio la storia di una delle figure storiche più ricordate della cosiddetta "Golden Age Of Piracy" nella visione dell'autrice.

Ragazzo, ragazza, uomo e donna. Mary Read in Saltblood è una mutaforma, dal teatro fiammingo di guerra alle calde spiagge di Nassau. 

Soldato, marinaio, moglie, pirata.

Queste più di 300 pagine raccontano la vita di Mary in chiave romanzata, sviluppando ciò che attiene alle cronache ufficiali in una chiave universale, dalla sua nascita fino alla morte in carcere.

Quante volte ognuno di noi non si è sentito al suo posto?
Quanto ognuno di noi ha mai desiderato di cambiare sé stesso?

Mary è indissolubilmente Mark, ed egli è indissolubilmente Mary, come l'acqua di un fiume che entra a far parte del mare. Non c'è uno senza l'altro.

Togliere uno è come annullare l'altro, che nel romanzo non accade mai. Rimane sempre in quiete, quel "doppelganger", pronto a fuoriuscire.

Dalla casa della signora Norton ai vascelli che cavalcano i flutti dell'oceano, Saltblood è anche un romanzo che parla di donne narrato da donne. E delle loro sfide.

Ma'. Anne. Mary.

Queste ultime sono le stelle cardinali del romanzo. Così diverse in quanto a nascita e storia eppure così simili. La naturalezza con cui viene descritto il loro rapporto è encomiabile, così come la delicatezza in cui John "Calico Jack" Rackham, amante di Anne, non viene relegato a mera macchietta antagonistica.

Questa delicatezza risulta anche in come la penna fluida di De Tores ha trattato tematiche fin troppo tenute all'oscuro come l'infertilità, l'aborto, il desiderio di diventare madre e il lutto vedovile.

Anne Bonny, forse leggermente una "manic pixie girl", spicca per il suo spirito libero, e devo dire che il finale che le viene riservato è coerente con la scrittura del personaggio. De Tores ha saputo tessere i personaggi anche dati i finali e la coerenza dei loro percorsi.

E non solo questo. De Tores è stata bravissima a tratteggiare anche molte figure maschili, di cui soprattutto Calico Jack Rackham e il soldato d'origine fiamminga Dan Jansenns hanno colpito il mio cuore.

Ho riscontrato tuttavia, a mio parere, un ritmo di narrativa troppo piatto. Un mare fin troppo calmo, poco dinamico, e che è andato troppo lento soprattutto all'inizio, dove ci ha messo una cinquantina di pagine minimo a ingranare.

La lettura è risultata scorrevole ma alquanto statica. Avrei preferito molto tempo speso di più sul periodo fiammingo ma soprattuto sul periodo caraibico e di pirata.

In sé è stata una lettura fortemente godibile e interessante da molti punti di vista, ma che tuttavia necessitava di quel vento forte o di quei cavalloni  in più per poter prendere decisamente il volo come Crow, un corvo inusualmente compagno di vita di Mary più di tutti.

Rating: ★★★★


Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.

Anais, di The Bookish Scorpio.


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