Take a photo of a barcode or cover
miraphora 's review for:
North and South
by Elizabeth Gaskell
Chissà se un giorno avrò l'occasione di rileggerlo in italiano. Dopo aver visto lo stupendo adattamento della BBC volevo poter conoscere la storia originale, scritta dalla Gaskell. Trovare il libro è stato un caso, mentre giravo in una libreria di Dublino: era destino. L'ho preso - a soli 2,65€ - e l'ho tenuto da parte, aspettando il momento giusto per leggerlo. Certi romanzi hanno bisogno di tempo, per farsi notare, e alcuni decidono da soli quando è arrivato il loro momento. N&S è uno di questi romanzi. Ha bisogno di tempo e di spazio per essere letto, assorbito e apprezzato, ma quando lo inizi rimani coinvolta in una storia che ti rimane impressa dall'inizio alla fine.
Al contrario di quello che si può pensare non è la classica storia romantica e non assomiglia nemmeno alle trame della Austen. La Gaskell ha un suo stile particolare: ha un fantastico modo di esprimere a parole i sentimenti dei personaggi, evocativo e realistico. Ogni personaggio, da Margaret a John fino alla domestica Dixon, hanno una resa tale da spuntare fuori dalle pagine durante le loro apparizioni. Non ci sono descrizioni banali, né superficiali: sia quelle fisiche, che quelle caratteriali sono dettagliate, vive e credibili. L'autrice sa accostare, inoltre, due aspetti molto differenti tra di loro lasciandoli fondere per incastrarsi e alternarsi. L'aspetto sociale, molto presente in tutto il romanzo, denuncia le condizioni dei lavoratori delle fabbriche di cotone delle città inglesi di fine '800, un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e di grandi rivoluzioni; il tema religioso segna la vita e il destino dei genitori di Margaret e dei suoi amici operai, Bessy e Higgins. Ma il tema più importante, quello che porta avanti tutto il romanzo, è il contrasto tra il nord e il sud dell'Inghilterra, impersonificati rispettivamente in John e Margaret. John è un industriale, un uomo che si è fatto da solo partendo dallo zero assoluto. Ha un carattere forte e deciso, ha una complessità di pensiero che lo fa oscillare tra l'essere freddo e spietato e l'essere vulnerabile ed insicuro. Il suo opposto è Margaret, una ragazza la cui famiglia ha sempre vissuto in un paese quasi bucolico del sud, e che si ritrova a dover vivere a Milton perché il padre ha abbandonato il suo ruolo di vicario. Senza soldi e senza amici, gli Hale avranno come unico punto fermo proprio John Thornton e il loro modo di vivere subirà un cambiamento drastico e tragico. Margaret contrappone il suo carattere nobile e austero, da debuttante londinese, ai modi grezzi di John, disprezzando tutto di lui e del paese che rappresenta. Lei non comprende i modi da mercante, non apprezza la vita attiva e non capisce i meccanismi sociali di Milton; tutte le sue sicurezze e le sue abitudini vengono stravolte e la sua vita sarà costellata da una serie di sacrifici e di lutti sopportati sopprimendo il suo dolore: Margaret è la figlia modello perché sottomette i suoi sentimenti e i suoi desideri a quelli di chiunque altro. Solo con John, che la provoca e la stuzzica, Margaret riuscirà a far emergere il suo vero carattere. I due si stimolano a vicenda, all'inizio come antagonisti ma pian piano - prima in John e poi in Margaret - nasce un sentimento molto differente, fatto di stima e di amicizia e poi di amore. John sarà il primo a capitolare, dichiarando il suo amore con una forza e una semplicità disarmanti ma Margaret, incapace di capire la veemenza della sua passione e spaventata dalla sua sincerità, reagisce rifiutandolo con cattiveria. John non le ripeterà mai più il suo amore e sarà lei, da sola, a capire l'entità della sua perdita man mano che John la priva della sua presenza e della sua parola. Ad ogni sguardo lontano, ad ogni parola non detta, Margaret sente come un dolore fisico la sua lontanza: ma sarà la convinzione di aver perso la sua stima a farle cambiare totalmente idea. Non agirà di conseguenza, convinta di non poter essere perdonata per le sue bugie (legate alla questione del fratello Frederick) e tenterà di dimostrare indirettamente il suo amore e la sua volontà di riguadagnare la sua stima aiutandolo economicamente dopo lo sciopero che lo porterà al fallimento.
E' una storia che lascia intendere il lieto fine, accennato lievemente con molta delicatezza nelle ultime due pagine, con una Margaret che umilmente apre il suo cuore a John, e lui che l'accetta mostrandole le rose di Helston, raccolte per avvicinarlo a lei. E' una storia di contrasti, di vita semplice e di emozioni. Non c'è nulla che non possa succedere realmente, non ci sono personaggi estremizzati, ma solo grandi caratteri e animi profondi. Sebbene Margaret a volte sia troppo fredda, ha una credibilità vera. E' fatta a modo suo, ma sa imparare dai suoi errori. John è vero fino al midollo, prova amore sincero e non ha paura di affrontare la vita; sua madre è una forza della natura, una donna che ammirerei se fosse reale e che tiene testa a Margaret con la forza dell'amore materno. Anche tutti gli altri personaggi hanno un loro perché e sono inseriti perfettamente nella trama della storia. Ammetto di aver faticato un pò soprattutto nelle parti in cui a parlare sono Higgins e le sue figlie, e che l'uso di alcuni termini mi era oscuro. Ho singhiozzato un pò, ma man mano che mi abituavo non potevo fare a meno di continuare. Non mi è mai passato per la testa di alternarlo con qualcos'altro e non ho mai voluto che la storia andasse diversamente. E' un romanzo magico, bello e coinvolgente, una storia che lascia una scia nella mente del lettore. E' un gran peccato che non sia stato pubblicato in Italia ed è una perdita non avere un titolo come questo tra i classici di fine '800. Forse gli editori dovrebbero prendere in considerazioni gli autori del passato, invece di pubblicare degli analfabeti contemporanei.
Al contrario di quello che si può pensare non è la classica storia romantica e non assomiglia nemmeno alle trame della Austen. La Gaskell ha un suo stile particolare: ha un fantastico modo di esprimere a parole i sentimenti dei personaggi, evocativo e realistico. Ogni personaggio, da Margaret a John fino alla domestica Dixon, hanno una resa tale da spuntare fuori dalle pagine durante le loro apparizioni. Non ci sono descrizioni banali, né superficiali: sia quelle fisiche, che quelle caratteriali sono dettagliate, vive e credibili. L'autrice sa accostare, inoltre, due aspetti molto differenti tra di loro lasciandoli fondere per incastrarsi e alternarsi. L'aspetto sociale, molto presente in tutto il romanzo, denuncia le condizioni dei lavoratori delle fabbriche di cotone delle città inglesi di fine '800, un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e di grandi rivoluzioni; il tema religioso segna la vita e il destino dei genitori di Margaret e dei suoi amici operai, Bessy e Higgins. Ma il tema più importante, quello che porta avanti tutto il romanzo, è il contrasto tra il nord e il sud dell'Inghilterra, impersonificati rispettivamente in John e Margaret. John è un industriale, un uomo che si è fatto da solo partendo dallo zero assoluto. Ha un carattere forte e deciso, ha una complessità di pensiero che lo fa oscillare tra l'essere freddo e spietato e l'essere vulnerabile ed insicuro. Il suo opposto è Margaret, una ragazza la cui famiglia ha sempre vissuto in un paese quasi bucolico del sud, e che si ritrova a dover vivere a Milton perché il padre ha abbandonato il suo ruolo di vicario. Senza soldi e senza amici, gli Hale avranno come unico punto fermo proprio John Thornton e il loro modo di vivere subirà un cambiamento drastico e tragico. Margaret contrappone il suo carattere nobile e austero, da debuttante londinese, ai modi grezzi di John, disprezzando tutto di lui e del paese che rappresenta. Lei non comprende i modi da mercante, non apprezza la vita attiva e non capisce i meccanismi sociali di Milton; tutte le sue sicurezze e le sue abitudini vengono stravolte e la sua vita sarà costellata da una serie di sacrifici e di lutti sopportati sopprimendo il suo dolore: Margaret è la figlia modello perché sottomette i suoi sentimenti e i suoi desideri a quelli di chiunque altro. Solo con John, che la provoca e la stuzzica, Margaret riuscirà a far emergere il suo vero carattere. I due si stimolano a vicenda, all'inizio come antagonisti ma pian piano - prima in John e poi in Margaret - nasce un sentimento molto differente, fatto di stima e di amicizia e poi di amore. John sarà il primo a capitolare, dichiarando il suo amore con una forza e una semplicità disarmanti ma Margaret, incapace di capire la veemenza della sua passione e spaventata dalla sua sincerità, reagisce rifiutandolo con cattiveria. John non le ripeterà mai più il suo amore e sarà lei, da sola, a capire l'entità della sua perdita man mano che John la priva della sua presenza e della sua parola. Ad ogni sguardo lontano, ad ogni parola non detta, Margaret sente come un dolore fisico la sua lontanza: ma sarà la convinzione di aver perso la sua stima a farle cambiare totalmente idea. Non agirà di conseguenza, convinta di non poter essere perdonata per le sue bugie (legate alla questione del fratello Frederick) e tenterà di dimostrare indirettamente il suo amore e la sua volontà di riguadagnare la sua stima aiutandolo economicamente dopo lo sciopero che lo porterà al fallimento.
E' una storia che lascia intendere il lieto fine, accennato lievemente con molta delicatezza nelle ultime due pagine, con una Margaret che umilmente apre il suo cuore a John, e lui che l'accetta mostrandole le rose di Helston, raccolte per avvicinarlo a lei. E' una storia di contrasti, di vita semplice e di emozioni. Non c'è nulla che non possa succedere realmente, non ci sono personaggi estremizzati, ma solo grandi caratteri e animi profondi. Sebbene Margaret a volte sia troppo fredda, ha una credibilità vera. E' fatta a modo suo, ma sa imparare dai suoi errori. John è vero fino al midollo, prova amore sincero e non ha paura di affrontare la vita; sua madre è una forza della natura, una donna che ammirerei se fosse reale e che tiene testa a Margaret con la forza dell'amore materno. Anche tutti gli altri personaggi hanno un loro perché e sono inseriti perfettamente nella trama della storia. Ammetto di aver faticato un pò soprattutto nelle parti in cui a parlare sono Higgins e le sue figlie, e che l'uso di alcuni termini mi era oscuro. Ho singhiozzato un pò, ma man mano che mi abituavo non potevo fare a meno di continuare. Non mi è mai passato per la testa di alternarlo con qualcos'altro e non ho mai voluto che la storia andasse diversamente. E' un romanzo magico, bello e coinvolgente, una storia che lascia una scia nella mente del lettore. E' un gran peccato che non sia stato pubblicato in Italia ed è una perdita non avere un titolo come questo tra i classici di fine '800. Forse gli editori dovrebbero prendere in considerazioni gli autori del passato, invece di pubblicare degli analfabeti contemporanei.