A review by dory_a
L'Accademia del Bene e del Male by Soman Chainani, Alessandra Guidoni

dark funny mysterious medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.0

Ogni quattro anni a Gavaldon, un piccolo paesino circondato su tutti i lati da una foresta fitta e sinistra, spariscono misteriosamente due giovani ragazzi; sebbene i genitori siano comprensibilmente spaventati ed in apprensione, nessuno di loro crede a ciò che si dice in giro: che a rapire i loro figli è il cosiddetto Gran Maestro, preside dell'Accademia del Bene e del Male dove gli studenti studiano per poi diventare i Buoni o i Cattivi delle fiabe. Sophie però, non solo crede fermamente a queste voci, ma è anche convinta che quest'anno il Gran Maestro sceglierà proprio lei come nuova studentessa dell'Accademia del Bene, vista la sua bellezza e bontà, mentre poco ma sicuro la sua migliore amica Agatha, una ragazzina cupa e solitaria, verrà scelta per frequentare quella del Male. La notte del rapimento ad essere prese sono proprio Sophie ed Agatha che però, inaspettatamente, si ritroveranno nella parte opposta a quella che immaginavano: Sophie dalla parte del Male, Agatha da quella del Bene. Entrambe le amiche sono assolutamente convinte che ci sia stato un errore madornale, in realtà però sia Agatha che Sophie sono proprio dove dovrebbero essere...

Sebbene nella mia "carriera" da lettrice io ne abbia letti relativamente pochi, trovo sempre intriganti i retelling (delle fiabe, delle favole, di famose storie popolari) o, comunque, quelle storie che incorporano al loro interno i celebri personaggi di queste favole, fiabe e storie popolari immaginando per loro una backstory e una storyline completamente nuove. È per questo che anni fa adocchiai L'Accademia del Bene e del Male, un romanzo nel quale c'è appunto questa scuole dove vengono formati i Buoni ed i Cattivi del passato, del presente e del futuro; solo recentemente però sono riuscita a recuperare il primo (il secondo ed il terzo) volume della saga e, in vista dell'imminente uscita dell'adattamento di Netflix, ho pensato che fosse anche arrivato il momento giusto per leggerlo. Da L'Accademia del Bene e del Male mi aspettavo tante cose, ma non che sarebbe stato (almeno fino ad ora) la delusione letteraria più cocente del 2022.

Le premesse de L'Accademia del Bene e del Male sono indubbiamente interessanti: un'Accademia dove si istruiscono i futuri Buoni e Cattivi della fiabe, un preside misterioso con una storia tutta da scoprire alle spalle, due migliori amiche - Agatha e Sophie - costrette a mettere da parte la loro amicizia ed il loro affetto e a combattersi perché è inconcepibile che un Buono ed un Cattivo non siano nemici. Insomma, se sviluppate bene, sarebbe potuta venir fuori una storia veramente bella, peccato però che già proprio nei primissimi capitoli emergano delle gravi lacune che poi persisteranno per tutto il resto del romanzo e che toccano praticamente ogni aspetto della narrazione: il worldbuilding, la trama, i personaggi, lo stile di Soman Chainani. Per quanto riguarda l'Accademia del Bene e del Male in sé, dal punto di vista dell'ambientazione non ho assolutamente niente da dire: la scuola appare fiabesca e suggestiva, un luogo che varrebbe proprio la pena visitare, merito anche delle descrizioni vivide e dettagliate dell’autore; i problemi infatti stanno più che altro nelle sue caratteristiche e regole, che invece lasciano molto a desiderare. Sinceramente, ero convinta che, almeno all'inizio, non ci sarebbero stati dubbi su chi fossero i Buoni e chi i Cattivi, in quanto gli studenti buoni sarebbero stati palesemente Buoni, mentre quelli cattivi palesemente Cattivi; ovviamente, qui si parla per estremi ed infatti immaginavo pure che, nel corso de L'Accademia del Bene e del Male, sarebbe pian piano emersa l'idea che (quasi) nessuno può essere completamente bianco o nero, vista la grande complessità che caratterizza ogni persona. Invece, fin da subito i personaggi de L'Accademia del Bene e del Male risultano tutti un po' grigi - io personalmente sono rimasta scioccata da come l'autore ha scelto di presentarci quelli che dovrebbero essere gli studenti Buoni dato che a volte riescono a superare in cattiveria e in crudeltà pure quelli Cattivi - e l'unica cosa che sembra effettivamente distinguerli è il loro aspetto fisico: per cui i Cattivi sono i brutti, i grassi ed i deformi, mentre i Buoni sono i belli, i magri e quelli che hanno la pelle perfetta. Insomma, i criteri di selezione dell'Accademia del Bene e del Male sono a dir poco discutibili, così come lo sono le lezioni da frequentare e le prove da superare per decretare il/i migliore/i studente/i che sono molto spesso anche banali, spiegate male e poco entusiasmanti. Non si salvano nemmeno la magia ed il sistema magico, descritti e spiegati alla bell'e meglio dall'autore tanto che io ho ancora parecchi dubbi e domande a riguardo ma probabilmente non riceverò mai una risposta.

Così come il worldbuilding, nemmeno la trama ed il suo susseguirsi degli eventi mi hanno convinta. In pratica, una volta arrivate all'Accademia del Bene e del Male, Sophie ed Agatha passano un sacco di tempo a chiedersi perché siano state mandate alla scuola sbagliata e ad escogitare piani e soluzioni per essere trasferite a quella giusta, nel mentre però seguono comunque le lezioni della scuola che, per il momento, gli è stata assegnata. Come ho precedentemente sottolineato, le lezioni, i compiti e gli esami sono abbastanza piatti e noiosi e Agatha e Sophie non sono delle protagoniste abbastanza interessanti, in più quest'ultima è veramente irritante (mentre Agatha, almeno inizialmente, sembra un personaggio con molto potenziale), per cui già nelle prime cento pagine, il mio interesse e la mia curiosità sono stati velocemente e brutalmente sostituti dalla noia e dalla confusione. Nella prima metà de L'Accademia del Bene e del Male infatti non succede praticamente niente di degno di nota e si ripetono continuamente sempre le stesse cose (Agatha e Sophie seguono le lezioni, partecipano alle prove, prima si amano e poi si odiano, ogni tanto si sentono Buone, ogni tanto Cattive), oltre a ciò poi il romanzo è veramente tanto confusionario: non solo non sempre è chiaro come dal punto A si passi al punto B, perché un personaggio decida di fare una cosa invece di un'altra, di fidarsi improvvisamente di quel Buono o di quel Cattivo ma alcune scene sono scritte proprio male (anche se ci tengo sempre a sottolineare che è impossibile capire se la colpa sia dell'autore, e quindi in questo caso di Soman Chainani, oppure del traduttore). Arrivata a questo punto, non pensavo che la situazione sarebbe potuta ulteriormente peggiorare ma mi sono dovuta presto ricredere quando L'Accademia del Bene e del Male ha preso una svolta totalmente inaspettata e inspiegabile: l'autore ha pensato infatti che fosse una buona idea mettere al centro della storia l'amore (romantico) e delle storie (d'amore s'intende) incredibilmente insensate e brevi nonché un (a specie di) triangolo amoroso tanto terribile quanto inutile. Di conseguenza, nella seconda metà del libro il mio interesse si è spento completamente - anche perché Soman Chainani ha preferito dedicare sempre meno attenzione ad uno dei pochi aspetti interessanti di questo inzio di saga ovvero il worldbuilding - accendendosi a sprazzi e brevemente solo durante i momenti divertenti o alcuni plot twist imprevedibili (che comunque sono pochissimi).

Essendo ispirato alle fiabe e alle favole, ero ben consapevole che L'Accademia del Bene e del Male sarebbe/fosse stato un libro molto cupo e pieno di quei cliché e di quegli stereotipi tipici delle storie sopracitate, ma mi aspettavo anche che Soman Chainani li avrebbe in un certo senso sovvertiti. Per quanto riguarda il primo punto, il romanzo è effettivamente cupo, un tono che ci sta a pennello, ma è anche estremamente violento, un po' troppo se si pensa che questo primo volume dovrebbe essere indirizzato ad un pubblico di giovanissimi. Inoltre, questo tono cupo e violento è in netto contrasto con la demenzialità e la ridicolezza che caratterizzano numerosi momenti e situazioni. Come avevo sospettato poi, L'Accademia del Bene e del Male è piena di cliché e stereotipi e Soman Chainani fa molto poco per contestarli: le critiche contro le lezioni basate sul genere dell'Accademia, l'ossessione delle Buone per i ragazzi, i pregiudizi contro quelli che dovrebbero essere i Cattivi sono poche e sono pure debolucce; senza contare che quasi sempre i personaggi pensano una cosa ma poi fanno e/o dicono l'opposto. Certo, qualche bel messaggio l'autore prova a trasmetterlo: la bellezza è in realtà assolutamente soggettiva, l'autostima è fondamentale, l'opinione degli altri vale pochissimo, l'amicizia è importante tanto quanto l'amore, le ragazze/le principesse non hanno veramente bisogno dei ragazzi/dei principi in quanto possono benissimo sopravvivere e salvarsi da sole, etc., per quanto mi riguarda però l'autore doveva comunicarli in maniera più efficace. Personalmente, io nello specifico sono rimasta profondamente sconvolta dall'enorme quantità di pensieri, commenti e momenti fatfobici e misogini e sessisti, tra l'altro perpetrati spesso da quei personaggi per cui (inspiegabilmente!) i lettori dovrebbero fare il tifo. Se c'è una cosa che spero che Soman Chainani abbia eliminato dai volumi successivi è proprio tutto ciò, o spero si sia quantomeno impegnato nel metterli in cattiva luce.

Se non si fosse ancora intuito, pure i personaggi de L'Accademia del Bene e del Male sono praticamente insalvabili, a causa principalmente di una caratterizzazione non solo superficiale ma anche altamente incoerente e inconsistente, a cui non sono riuscite a sfuggire nemmeno le due protagoniste, Agatha e (soprattutto!) Sophie. Personalmente, a me quest'ultima non è piaciuta dall'inizio alla fine di questo primo volume. Innanzitutto, io devo ancora capire come mai all'inizio della storia Sophie sia fermamente convinta di essere buona, quando dice e fa cose che una persona effettivamente buona non si sognerebbe nemmeno di pensare. Il bello (si fa per dire) è che lei non arriva mai alla consapevolezza di non esserlo, né tantomeno qualcuno glielo fa presente (tranne l'Accademia del Bene e del Male stessa, che ovviamente l'assegna alla scuola del Male). In generale comunque, ho trovato Sophie un personaggio incredibilmente banale, tanto che pure
la sua "discesa nell'oscurità"
risulta poco avvincente ed interessante, oltre ad essere gestita anche molto male. Agatha, invece, ammetto che non mi stava dispiacendo: nemmeno lei è un personaggio originalissimo, in quanto è quel tipo di personaggio solitario e cupo che cerca semplicemente il suo posto nel mondo e qualcuno che gli sia amico, ma nel suo caso Soman Chainani stava facendo un lavoro di gran lunga superiore rispetto a Sophie. Peccato, però, che ad un certo punto l'autore abbia deciso di gettare i progressi di Agatha ed il suo bel character arc alle ortiche, trasformando anche lei in un personaggio molto superficiale e contraddittorio. Tuttavia, il premio per il peggior personaggio de L'Accademia del Bene e del Male se lo aggiudica senza dubbio Tedros, il grande principe/eroe della situazione che con il suo bell'aspetto ed affascinante personalità (inserire del sarcasmo qui) riesce a conquistare
non una, ma addirittura entrambe le protagoniste!
. Anche se in realtà, appunto, non si capisce né come né perché ci riesca vista la sua palese misoginia ed il suo palese sessismo...Senza contare la sua sgarbatezza e cattiveria.

Ho già detto quello che penso riguardo le storie d'amore presenti in questo primo volume (pessime, pessime, pessime) ma non ho niente di positivo da dire nemmeno per quanto riguarda tutte le altre relazioni, in particolare l'"amicizia" che lega Agatha e Sophie. Prima di tutto, da questo punto di vista, la premessa del libro è sostanzialmente ingannevole: nella sinossi le due ragazze vengono descritte come "migliori amiche", ma dopo aver iniziato a leggere la prima cosa che salta all'occhio è proprio il fatto che Agatha e Sophie sono tutto, tranne che amiche. Nel corso de L'Accademia del Bene e del Male poi, le due si amano e si odano, sono migliore amiche o
nemiche mortali
, a seconda di che cosa, in quello specifico momento, può far progredire la trama.

Insomma, io di questo primo volume ho apprezzato, purtroppo, veramente poco; avendo però trovato ad un prezzo stracciatissimo la raccolta dei primi tre volumi della saga, posseggo già sia Un mondo senza eroi che L'ultimo lieto fine. Per questo motivo - e solo per questo - proverò a dare una seconda possibilità all'Accademia del Bene e del Male leggendo almeno il secondo volume, anche perché chissà...magari ho giudicato troppo velocemente e troppo brutalmente questa saga.