A review by logolepsy_e
Nel guscio by Ian McEwan

5.0

La noia, diceva tal Monsieur Barthes, non è lontana dal godimento. Si guarda alla noia dalle rive del piacere. Esatto! La condizione del feto moderno. Provate a pensare: niente da fare se non crescere, laddove crescere non rientra neppure negli atti consapevoli. La gioia del puro esistere, il tedio di giorni indistinguibili. Il godimento protratto è noia del tipo esistenziale. Questa reclusione non dovrebbe essere un carcere. Qua dentro mi spettano il lusso e il privilegio della solitudine. Parlo come un innocente, ma intanto evoco un orgasmo prolungato per l’eternità: eccomi servita la noia, nel regno del sublime.


Un Amleto moderno richiuso a testa in giù in un insolito guscio amniotico da cui sente, ascolta e percepisce tutto il mondo che si snoda intorno alla sua portatrice.

Non mi soffermerò su trama, storia o personaggi, perché non sono quelle le parti importanti. Quello che conta, qui, sono il narratore e la narrazione.
Un narratore inusuale, un feto all'ottavo mese in procinto di uscire a scoprire il mondo, che è però costretto ad assistere a una vicenda noir che coinvolge la sua indifferente madre e chi le orbita attorno. E il feto assiste, impotente, allo svolgersi di fatti che pur vorrebbe evitare, ma non può, o non ci riesce, racchiuso nel suo guscio di prigionia.
Ma il feto ascolta e assorbe tutto (compreso il vino, sua grande passione) e riflette, da narratore (quasi) onnisciente, su ciò che lo aspetta al di là dell'utero. Su quanto varrà la pena vivere una vita libera, su quanto e quale sarà lo squallore che lo accoglierà nel mondo, su cosa gli riserverà il futuro, se avrà un futuro.
La narrazione è magistrale. Lo stile è meraviglioso, spesso in bilico tra prosa e poesia, con qualche guizzo da commedia che richiama l'ispirazione amletica. Ispirazione che si sente molto anche in certe citazioni, alcune più sottili e altre meno, ma tutte sapientemente inserite nella storia.

Non mi dilungherò oltre, perché c'è poco da dire: rimane solo da leggere.