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lettore_sopravvalutato 's review for:
La leggenda dei Drenai
by David Gemmell
Diecimila contro mezzo milione
"Egel, che ha costruito questa fortezza, ha fatto incidere un nome su ogni muro. Eldibar significa "Esultanza". Qui è dove il nemico viene affrontato per la prima volta, dove si può vedere che è soltanto un Uomo, dove i difensori percepiscono il potere che scorre nelle loro vene. Quando il nemico si ritira davanti al peso delle nostre spade e alla forza del nostro braccio, proviamo, come è giusto che facciano gli eroi, l'eccitazione della battaglia e il richiamo del loro retaggio.
Musif. Il Muro dello Sconforto! Se le forze di cui si dispone non sono stati sufficienti a tenere Eldibar, come sarà possibile difendere Musif? Se non è stato possibile resistere a Eldibar, come si potrà farlo a Musif? La paura ci divorerà: molti dei nostri amici saranno morti a Eldibar, e di nuovo vedremo nella mente le loro facce ridenti, e non vorremo andare a raggiungerle. Musif è la vera prova. E non lo terremo. Ci ritireremo a Kania, il Muro della Speranza Rinnovata. Non siamo morti a Musif, e a Kania lo spazio su cui combattere è minore. E poi, non ci sono forse altri tre muri?...
Sumitos, il Muro della Disperazione, sarà il successivo. Siamo stanchi, mortalmente stanchi. Ora combattiamo per istinto, in modo meccanico ma accurato. Soltanto i migliori sono rimasti ad arginare la marea selvaggia. Valteri, il Muro Cinque, è il Muro della Serenità. Ormai siamo venuti a patti con la nostra condizione mortale, accettiamo l'inevitabilità della nostra morte e troviamo in noi stessi profonde riserve di coraggio che non avremmo creduto di possedere. L'umorismo tornerà ad affiorare, e ciascun uomo sarà fratello di chi gli è accanto. Avremo combattuto insieme il comune nemico, scudo contro scudo, e lo avremo fatto soffrire. Su questo muro, il tempo trascorrerà con maggiore lentezza, assaporeremo tutti i nostri sensi come se li avessimo riscoperti, le stelle diventeranno splendidi gioielli mai notati prima e l'amicizia acquisterà un sapore dolce mai gustato fino ad allora. E infine Geddon, il Muro della Morte..."
L'incedere della vecchiaia pesa come un macigno sui fallimenti di gioventù e acuisce tutti i rimpianti di quello che sarebbe potuto essere.
Druss, l'eroe del passo di Skeln nonché ultimo baluardo per la difesa di Dros Delnoch, incarna il disincanto di chi ha accettato il male per continuare a vivere e fa da apripista a una pletora di personaggi indimenticabili - Arciere con il suo eroismo spicciolo, il raccomandato Gan Orrin; Hogun; il reietto albino Serbitar - contrapposti all'invincibile Ulric dei Nadir.
C'è un qualcosa di tremendamente confortante che accompagna le opere dello scrittore britannico. L'uomo è capace di palesare un allarmante egoismo; eppure, nel profondo, perdura sempre un moto di dignità che invoca un tentativo ultimo di redenzione (anche inutile, anche dovesse costare carissimo).
La leggenda dei Drenai è un fantasy deprivato dalle connotazioni tolkieniane che tanto hanno indirizzato il genere, rendendolo alla stregua di una catena di montaggio; le storie di David Gemmell riflettono la durezza dei suoi protagonisti: sono immediate, scevre da descrizioni-cascata nonché caratterizzate da un tratteggio dei personaggi deciso quanto inequivocabile. Al worldbuilding basilare viene associato un sistema magico quasi primitivo nella sua complessità, in estrema antitesi rispetto a fantasy moderni che rincorrono una continua stratificazione (si pensi a Sanderson ed Erikson). Una lettura iconica che nella semplicità riesce a vincere e convincere.
"Egel, che ha costruito questa fortezza, ha fatto incidere un nome su ogni muro. Eldibar significa "Esultanza". Qui è dove il nemico viene affrontato per la prima volta, dove si può vedere che è soltanto un Uomo, dove i difensori percepiscono il potere che scorre nelle loro vene. Quando il nemico si ritira davanti al peso delle nostre spade e alla forza del nostro braccio, proviamo, come è giusto che facciano gli eroi, l'eccitazione della battaglia e il richiamo del loro retaggio.
Musif. Il Muro dello Sconforto! Se le forze di cui si dispone non sono stati sufficienti a tenere Eldibar, come sarà possibile difendere Musif? Se non è stato possibile resistere a Eldibar, come si potrà farlo a Musif? La paura ci divorerà: molti dei nostri amici saranno morti a Eldibar, e di nuovo vedremo nella mente le loro facce ridenti, e non vorremo andare a raggiungerle. Musif è la vera prova. E non lo terremo. Ci ritireremo a Kania, il Muro della Speranza Rinnovata. Non siamo morti a Musif, e a Kania lo spazio su cui combattere è minore. E poi, non ci sono forse altri tre muri?...
Sumitos, il Muro della Disperazione, sarà il successivo. Siamo stanchi, mortalmente stanchi. Ora combattiamo per istinto, in modo meccanico ma accurato. Soltanto i migliori sono rimasti ad arginare la marea selvaggia. Valteri, il Muro Cinque, è il Muro della Serenità. Ormai siamo venuti a patti con la nostra condizione mortale, accettiamo l'inevitabilità della nostra morte e troviamo in noi stessi profonde riserve di coraggio che non avremmo creduto di possedere. L'umorismo tornerà ad affiorare, e ciascun uomo sarà fratello di chi gli è accanto. Avremo combattuto insieme il comune nemico, scudo contro scudo, e lo avremo fatto soffrire. Su questo muro, il tempo trascorrerà con maggiore lentezza, assaporeremo tutti i nostri sensi come se li avessimo riscoperti, le stelle diventeranno splendidi gioielli mai notati prima e l'amicizia acquisterà un sapore dolce mai gustato fino ad allora. E infine Geddon, il Muro della Morte..."
L'incedere della vecchiaia pesa come un macigno sui fallimenti di gioventù e acuisce tutti i rimpianti di quello che sarebbe potuto essere.
Druss, l'eroe del passo di Skeln nonché ultimo baluardo per la difesa di Dros Delnoch, incarna il disincanto di chi ha accettato il male per continuare a vivere e fa da apripista a una pletora di personaggi indimenticabili - Arciere con il suo eroismo spicciolo, il raccomandato Gan Orrin; Hogun; il reietto albino Serbitar - contrapposti all'invincibile Ulric dei Nadir.
C'è un qualcosa di tremendamente confortante che accompagna le opere dello scrittore britannico. L'uomo è capace di palesare un allarmante egoismo; eppure, nel profondo, perdura sempre un moto di dignità che invoca un tentativo ultimo di redenzione (anche inutile, anche dovesse costare carissimo).
La leggenda dei Drenai è un fantasy deprivato dalle connotazioni tolkieniane che tanto hanno indirizzato il genere, rendendolo alla stregua di una catena di montaggio; le storie di David Gemmell riflettono la durezza dei suoi protagonisti: sono immediate, scevre da descrizioni-cascata nonché caratterizzate da un tratteggio dei personaggi deciso quanto inequivocabile. Al worldbuilding basilare viene associato un sistema magico quasi primitivo nella sua complessità, in estrema antitesi rispetto a fantasy moderni che rincorrono una continua stratificazione (si pensi a Sanderson ed Erikson). Una lettura iconica che nella semplicità riesce a vincere e convincere.