A review by ronibooks
Sing Me Forgotten by Jessica S. Olson

2.0

Sing me Forgotten è il tipico esempio di come iniziare bene e capitombolare a metà della corsa, schiantandosi in pieno contro il guardrail e tirando giù con sé anche un povero passante.

Onestamente sono arrabbiata, perché avevo delle aspettative per questo libro - un retelling gender-bent de Il fantasma dell'Opera? Accidenti, fighissimo! Ahimè, purtroppo no, anzi.

I pro / aka quel che è riuscito bene:
- la scrittura della Olson, poetica e, almeno all'inizio, accattivante;
- il titolo. Devo essere sincera, prima ancora della trama o della copertina è stato il titolo ad attirarmi verso questo libro. E il fatto che alla fine rispecchi esattamente quello che succede nell'opera è la ciliegina sulla torta;
- la parte iniziale mi ha catturata, ero davvero interessata e convinta che il libro mi sarebbe piaciuto, almeno fino a pagina 100 o giù di lì;
- il finale. Non me lo aspettavo che finisse così, ed è il motivo per cui ho messo 2 stelle e non 1;
- Emeric. L'unico personaggio che mi sia piaciuto. L'unico intelligente. L'ho apprezzato quando faceva notare a Isda che le sue scelte erano stupide e suicide...

I contro / aka quel che non è riuscito affatto:
- ... peccato che non sia servito assolutamente a nulla visto che questo non l'ha mai fermata e anzi, dopo aver avuto un'esplosione di rabbia ed essersela presa con lui, Emeric si scusa pure con lei. Ehm, no????
- la scrittura, sebbene buona, soffre di una costante ripetizione: monologhi interiori della protagonista del tutto inutili perché già detti allo sfinimento e concetti o frasi scritti più volte per tutta la durata del libro sempre nello stesso identico modo (il fatto che Isda sia rossa, la posizione dei marchi e il fatto che si "accendano" quando sente qualcuno cantare, il profumo di Emeric, le caramelle, il fatto che Isda viva nell'oscurità da sempre ecc.). Tutto il libro è così, pieno di concetti, pensieri e descrizioni che si ripetono senza che ce ne sia il bisogno, e che un editing fatto bene avrebbe tolto;
- la trama/world building. Nonostante la parte iniziale sia accattivante, presto collassa tutto su se stesso. Il libro manca di una trama vera e propria, non c'è consistenza e non c'è neanche un finale vero e proprio, sicché una volta che il libro è concluso resta una miriade di domande a cui non avremo mai risposta sicché è autoconclusivo. Come funziona con esattezza il sistema magico? E la storia di Les Trois? C'è una divinità chiamata Memory, il dio della memoria, ma com'è la religione in questo mondo? Come sono fatte con esattezza le facce dei fendoir e dei gravoir? In che tipo di mondo ci troviamo, quanto è moderno? Qual è la geografia? Ogni tanto vengono nominati posti o città ma senza che ci venga dato un contesto. E soprattutto, un finale come quello sembra fare l'occhiolino a un sequel, lasciando il dubbio che ci sia ancora qualcosa da raccontare (ma ovviamente, non viene spiegato niente);
- cliché e plot twist ovvi. Non c'è una singola cosa che non sia ovvia da pagina uno. Storia d'amore? Ovvia. Chi è il cattivo? Ovvio. Il mistero di chi sia la ragazzina nei ricordi di Emeric? Ovvio. Cosa sia il catalizzatore? Okay, lì sono rimasta perplessa perché tutto puntava che il catalizzatore fosse una cosa e poi invece si rivela una... persona?? Come? Quando? Perché? Ma dove sta il collegamento? In generale però è già chiaro dall'inizio dove si adrà a parare e penso questo sia il problema degli esordi. Se non viene fatto un editing serio e nessuno fa notare che queste cose sono palesi, che non è originale, che sono errori da principiante, è ovvio che il risultato finale sarà una cosa mediocre e a tratti scadente.

Il male / aka quello che mi spinge all'incendio doloso:
- la protagonista. Per quanto apprezzi che per una volta la protagonista non sia un fiorellino delicato e anzi sia quasi un villain, Isda ha la maturità mentale di una bambina di dodici anni. Il libro cerca di dirci in continuazione quanto sia brava, intelligente, perfetta e sappia aggirarsi nell'ombra. Peccato che ogni volta che si aggira nell'oscurità viene beccata, quando è il momento di nascondersi caccia sempre fuori la testa e viene scoperta, mandando all'aria ogni cosa, e soprattutto sia letteralmente troppo stupida per vivere;
- INSTALOVE MAMMA MIA BASTA.

In conclusione:
Non dubito che l'autrice abbia cercato di impegnarsi nella scrittura di questo libro e ho visto passione in quello che ho letto, ma non posso ignorare gli aspetti negativi. Il mio disappunto non
è neanche nei suoi confronti (insomma, c'è di peggio - coffcoffManiscalcocoffcoff), ma verso chi ha editato questo libro e non ha fatto notare i grossi problemi che ci stavano - sembra quasi che abbiano preso e pubblicato la bozza, non premurandosi di cercare di rendere più originale e sensata la storia.
Volevo leggere il nuovo libro della Olson, A forgery of roses ma non so se mi fiderò a dare un'altra chance, non dopo il disastro che è Sing me Forgotten. Magari tenterò, tenendo le mie aspettative basse.
Non mi sento di consigliarlo, almeno non a chi è abituato a leggere fantasy / chi conosce bene i trope letterari. Forse potrebbe essere una buona scelta per i giovani lettori che si sono appena approcciati ai fantasy, ma in generale l'ho trovato deludente e per quanto sia una lettura rapida c'è di sicuro di meglio là fuori.