A review by shieymn
American Innovations by Rivka Galchen

4.0

Raccolta di racconti, scrittura creativa americana, classica. Rivka Galchen ne applica le regole a situazioni grottesche, talvolta surreali. Usa per lo più uno stile naturalistico che aumenta lo spaesamento che si prova seguendo le situazioni assurde descritte. Non c’è mai sensazionalismo, non si distacca dal tono ordinario: così, l’inquietante diventa pervasivo, è una componente del minimalismo. Qui a volte si spinge oltre il reale, fino al fantastico.

Alcuni racconti le riescono così bene da restare impressi. Su tutti, La zona della dissimilitudine. Non sempre il gioco funziona alla perfezione, qualcuno sembra più un tentativo, un esercizio di stile. La scrittura in generale è da manuale, anche se ogni tanto questo rompe l’incanto perché suona studiata a tavolino, specie nel mantenere la simmetria tra ciò che accade nel racconto e la scelta speculare di parole e immagini, che fanno sempre da contrappunto perfettamente intonato. A volte, però, il risultato è davvero buono.

Influenze varie: David Foster Wallace e Roberto Bolaño, esplicitamente citato in uno dei racconti. Secondo la quarta di copertina americana, alcuni racconti sono ispirati a dei classici. La zona della dissimilitudine verrebbe dall'Aleph di Borges; devo ammettere di non essermene accorta, pur amando entrambi i racconti. Innovazioni americane, da cui il titolo della raccolta, riprende Il naso di Gogol, e questo invece è chiaro. C'è poi L'ordine perduto da mettere in relazione con il racconto del 1939 The Secret Life of Walter Mitty, sul quale non mi pronuncio perché non l'ho mai letto (né ho visto i film tratti da).