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kiriri 's review for:
Mother Maker
by Jenni Bara
Dylan è una madre single pseudo-hippie che crede che quello che le capita nella vita sia un segno dell'intervento dell'universo.
Cortney è la stella della squadra di Baselball di Boston con tendenze ossessivo-compulsive che cerca di aver sotto controllo ogni aspetto della sua vita.
Cosa hanno in comune? Nulla, a parte una chimica invidiabile e, dopo una notte passata insieme un bimbo in arrivo.
Mother Maker è il secondo libro della serie Momcoms, in cui 4 madri single (3 dopo l'arrivo di Beckett nel volume precedente) condividono una casa piuttosto per aiutarsi a vicenda a crescere i loro 7 figli.
In questo libro seguiamo la storia di Dylan e Cortney, una coppia che nonostante sulla carta sia affiatata come l'olio e l'acqua qui funziona perfettamente. Dylan è esattamente quello di cui Cortney aveva bisogno, quando è con lei riesce più facilmente a mettere da parte la sua mania di controllo e a lasciarsi andare. Lei capisce il suo bisogno di controllo e cerca in tutti i modi di metterlo a suo agio ed aiutarlo, senza per questo cambiare radicalmente il suo modo di vedere e vivere la vita.
Nonostante l'inizio tentennante, il libro si è ripreso alla perfezione. Il rapporto che si viene a creare tra i due è una delle cose più dolci che ho mai letto, così come il modo in cui Cortney riesce a conquistare ogni membro della famiglia allargata.
Una delle cose che mi ha più stupito è che nonostante questo libro non sia stato scritto dalla stessa autrice del primo, i personaggi non sono stati snaturati, ma ognuno è rimasto fedele e coerente rispetto al libro precedente.
I bambini rimangono la cosa migliore del libro, il modo in cui interagiscono, l'affetto e l'affiatamento che hanno uno con l'altro sono stati resi davvero in modo magistrale.
Un altro punto a favore dell'intera serie è che c'è la giusta quantità di dramma. I protagonisti hanno un rapporto tale che anche quando ci sono, le incomprensioni vengono gestite in modo molto maturo, senza che ci sia bisogno di scenate. Il pizzico di dramma viene fornito dalla famiglia di Liam, il primo figlio di Dylan, e il modo in cui viene risolto merita decisamente un applauso.
Le risate non mancano, soprattutto grazie agli scherzi che i bambini ideano ai danni di Beckett e Cortney.
La cosa che mi ha divertito di più è stata scoprire il ruolo di fata madrina ricoperto da Beckett. Come si fa a non voler bene ad una persona che acquista un giocatore di una squadra avversaria ai danni dei propri risultati solo perchè lo ritiene la persona giusta per la migliore amica della moglie? Il fatto che sia stato lui a rubare le calze fortunate di Cortney per farlo incontrare con Dylan (dando la colpa al figlio di lei) è stata la ciliegina sulla torta.
Non vedo l'ora di sapere cosa combinerà con le altre 2 amiche.
Cortney è la stella della squadra di Baselball di Boston con tendenze ossessivo-compulsive che cerca di aver sotto controllo ogni aspetto della sua vita.
Cosa hanno in comune? Nulla, a parte una chimica invidiabile e, dopo una notte passata insieme un bimbo in arrivo.
Mother Maker è il secondo libro della serie Momcoms, in cui 4 madri single (3 dopo l'arrivo di Beckett nel volume precedente) condividono una casa piuttosto per aiutarsi a vicenda a crescere i loro 7 figli.
In questo libro seguiamo la storia di Dylan e Cortney, una coppia che nonostante sulla carta sia affiatata come l'olio e l'acqua qui funziona perfettamente. Dylan è esattamente quello di cui Cortney aveva bisogno, quando è con lei riesce più facilmente a mettere da parte la sua mania di controllo e a lasciarsi andare. Lei capisce il suo bisogno di controllo e cerca in tutti i modi di metterlo a suo agio ed aiutarlo, senza per questo cambiare radicalmente il suo modo di vedere e vivere la vita.
Nonostante l'inizio tentennante, il libro si è ripreso alla perfezione. Il rapporto che si viene a creare tra i due è una delle cose più dolci che ho mai letto, così come il modo in cui Cortney riesce a conquistare ogni membro della famiglia allargata.
Una delle cose che mi ha più stupito è che nonostante questo libro non sia stato scritto dalla stessa autrice del primo, i personaggi non sono stati snaturati, ma ognuno è rimasto fedele e coerente rispetto al libro precedente.
I bambini rimangono la cosa migliore del libro, il modo in cui interagiscono, l'affetto e l'affiatamento che hanno uno con l'altro sono stati resi davvero in modo magistrale.
Un altro punto a favore dell'intera serie è che c'è la giusta quantità di dramma. I protagonisti hanno un rapporto tale che anche quando ci sono, le incomprensioni vengono gestite in modo molto maturo, senza che ci sia bisogno di scenate. Il pizzico di dramma viene fornito dalla famiglia di Liam, il primo figlio di Dylan, e il modo in cui viene risolto merita decisamente un applauso.
Le risate non mancano, soprattutto grazie agli scherzi che i bambini ideano ai danni di Beckett e Cortney.
La cosa che mi ha divertito di più è stata scoprire il ruolo di fata madrina ricoperto da Beckett. Come si fa a non voler bene ad una persona che acquista un giocatore di una squadra avversaria ai danni dei propri risultati solo perchè lo ritiene la persona giusta per la migliore amica della moglie? Il fatto che sia stato lui a rubare le calze fortunate di Cortney per farlo incontrare con Dylan (dando la colpa al figlio di lei) è stata la ciliegina sulla torta.
Non vedo l'ora di sapere cosa combinerà con le altre 2 amiche.