A review by alba_reads
Flower by Shea Olsen, Elizabeth Craft

1.0

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Un bestseller internazionale.
Tradotto in 18 paesi.
Romanticissimo, travolgente, un romanzo unico.


Queste sono le frasi riportate in quarta di copertina.
Romanticissimo... travolgente... un romanzo unico.
Ma di dove???

Questo libro mi ha davvero delusa. Non è altro che un susseguirsi di cliché, i protagonisti sono così piatti e stereotipati da fare male. Sembra la sceneggiatura di un film per dodicenni, non un romanzo d'amore.
Charlotte è un personaggio che cambia radicalmente nel corso del libro. Il suo cambiamento però non può essere chiamato "evoluzione del personaggio", bensì completa mancanza di padronanza. La Charlotte della fine del libro non è la stessa Charlotte di cui si parla all'inizio. È solo una ragazzina stupida, che, contro quello che era il suo principio morale più grande, non fa altro che andare dietro al ragazzo di cui si è innamorata e che le ha spezzato il cuore più volte. È una ragazzina che non ha ancora capito cosa vuole davvero dalla vita e si atteggia da grande pur essendo ancora immatura.
Tate... Non parliamone che è meglio! Vi dico solo che un personaggio così piatto non lo incontravo dai tempi di Fallen. È un cretino, un maniaco del controllo, un viziato che vuole solo ciò che lo fa stare bene. Dove, come e quando dice lui. Nella relazione con Charlotte, lui decide, lei esegue. E la Newton Compton ha avuto il coraggio di scrivere sulla quarta di copertina: impossibile non innamorarsi di Tate, garantito.
Ma dove-come-quando-perché? Perché mi dovrei innamorare di un personaggio come lui?

Per non parlare poi del finale. Nell'ultimo capitolo il personaggio di Charlotte stava riprendendo qualche punto, ma poi è crollato tutto in un finale totalmente inaspettato e così banale da far paura. Insomma, delusione. Delusione. E ancora delusione.
Il che è anche un peccato, perché lo stile di scrittura è proprio bello e questo mi fa pensare - e da ciò che ho letto qui su GR ho visto che non sono stata l'unica - che una delle autrici abbia scritto il romanzo, mentre l'altra l'abbia solo ideato. Perché mi rifiuto di credere che una persona che scrive in quel modo, riesca a partorire un romanzo così scarso, vuoto, privo di originalità.
È proprio vero quando si dice che il 20% della riuscita di un romanzo è dovuta alla bravura dell'autore (autrici, in questo caso) e il restante 80% è puro marketing.