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A review by momotan
Visto per Shanghai by Qiu Xiaolong
mysterious
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
4.0
E niente, le avventure del buon Chan continuano a piacermi.
Qui abbiamo un caso di tratta internazionale, l'immigrazione clandestina negli USA. Quindi una collaborazione con gli americani per portare di là la moglie di un possibile "collaboratore"... solo che detta moglie è scomparsa, così Li assegna al nostro il compito di fare da cicerone all'agente (bella e poetica, ovviamente) giunta apposta dall'America, cercando di dare l'impressione che la Cina stia facendo di tutto per risolvere il caso rapidamente.
Chiaramente gli unici a impegnarsi saranno Chan e il suo gruppo di fidati agenti, che si destreggeranno tra talpe, triadi e sordide storie risalenti ai tempi della "rieducazione" nelle campagne.
Ho trovato in questo secondo volume più trama e meno Chan, che alla fine era il fulcro di tutto nel primo libro.
Certo viene da chiedersi quanto durerà la sua fortuna, vista la sua tendenza a non rispettare le politiche di partito...
Una sola cosa mi ha lasciato assai perplesso, cioè i riferimenti a qualcosa accaduto dopo la fine del primo volume, un caso cui avrebbe lavorato e che avrebbe danneggiato il padre di Ling. Però questo risulta essere il secondo volume, quindi i conti non mi tornano... Che sia qualcosa avvenuto fuori dalla narrazione? Mi sembra comunque uno strano espediente.
Qui abbiamo un caso di tratta internazionale, l'immigrazione clandestina negli USA. Quindi una collaborazione con gli americani per portare di là la moglie di un possibile "collaboratore"... solo che detta moglie è scomparsa, così Li assegna al nostro il compito di fare da cicerone all'agente (bella e poetica, ovviamente) giunta apposta dall'America, cercando di dare l'impressione che la Cina stia facendo di tutto per risolvere il caso rapidamente.
Chiaramente gli unici a impegnarsi saranno Chan e il suo gruppo di fidati agenti, che si destreggeranno tra talpe, triadi e sordide storie risalenti ai tempi della "rieducazione" nelle campagne.
Ho trovato in questo secondo volume più trama e meno Chan, che alla fine era il fulcro di tutto nel primo libro.
Certo viene da chiedersi quanto durerà la sua fortuna, vista la sua tendenza a non rispettare le politiche di partito...
Una sola cosa mi ha lasciato assai perplesso, cioè i riferimenti a qualcosa accaduto dopo la fine del primo volume, un caso cui avrebbe lavorato e che avrebbe danneggiato il padre di Ling. Però questo risulta essere il secondo volume, quindi i conti non mi tornano... Che sia qualcosa avvenuto fuori dalla narrazione? Mi sembra comunque uno strano espediente.