A review by insomniacsun
Juniper & Thorn by Ava Reid

dark mysterious tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

Questo è il secondo libro che leggo di Ava Reid, essendo partita a leggere le sue opere dal debutto. A mani basse, questo è sicuramente il migliore dei due: l'ambientazione cupa e la tensione palpabile tipicamente gotica mi hanno immerso nel libro immediatamente.

Marlinchen è stata una protagonista che mi ha intrigato fin dalla prima pagina e il suo crescente rapporto con Sevas mi ha rincuorato: per quanto a volte risulti molto giovanile e ingenuo, riflette perfettamente la loro visuale di mondo che è sempre stato molto ristretto e sorvegliato.  Le loro esperienze non sono trattate con leggerezza e allo stesso tempo il loro peso non soffoca il resto della narrazione. 
Ho apprezzato il tumultuoso del rapporto tra le sorelle, tutte prigioniere dello stesso padre senza essere rappresentate come vittime uguali. Inizialmente, temevo che il loro legame rischiasse di essere banalizzato come tutto rosa e fiori; addentrandomi nel clue della storia è apparente che la prima persona dal punto di vista di Marlinchen mi ha accecato alla realtà dei fatti (sono sempre stata schiva con i libri in prima persona, ma protagonisti inaffidabili rendono l'esperienza molto più accattivante).

Dal punto di vista ritmico, anche stavolta la lettura della prima parte del libro è stata molto più dinamica e coinvolgente, seguita da una seconda parte più misteriosa e lenta, permettendo di unire vari pezzi del puzzle disseminati anche in precedenza. Detto questo, ho notato che alcuni passaggi lenti della seconda parte mi hanno fatto sentire come se l'autrice fosse confusa sul come procedere con la storia. Ho percepito la stessa cosa anche con il romanzo precedente.
Il finale era un po' sbrigativo e lacunoso, 
cosa ha fermato il padre dall'usare la sua magia per fuggire di prigione? All'inizio pensavo che fosse l'effetto della bacca, ma al processo la sua magia si è fatta sentire con l'acquazzone... non me lo spiego.
  ma mi ha fatto piacere vedere un finale semi-lieto dopo la valanga di orrori che i vari personaggi hanno passato. 

Stilisticamente invece, si nota come il linguaggio utilizzato dimostra l'innocenza con cui Marlinchen continua ad atteggiarsi, guidata per tutta la vita dalla sua raccolta di storie e dalle profezie del padre. Inoltre, l'autrice ha uno stile estremamente immersivo e fiabesco, fortificando l'impressione di addentrarsi in un mondo magico. 
Detto questo, take a shot per ogni volta che Ava Reid descrive il seno di Marlinchen (68 volte. Avvelenamento da alcol imminente). 

Tutto sommato è stata una lettura soddisfacente, soprattutto considerando le aspettative iniziali medio-basse dovute a "The wolf and the woodsman". Conoscendo i miei gusti, penso che avrei apprezzato di più la storia se ci fosse stato un focus maggiore sugli omicidi, ma comprendo perchè questo non ci sia stato. 

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