A review by dory_a
The Reckless Afterlife of Harriet Stoker by Lauren James

2.0

Quando Harriet Stoker si reca a Mulcture Hall, un edificio chiuso ed abbandonato da tempo, per scattare delle foto per il corso di Fotografia, non può sapere che di lì a poco morirà, inciampando e cadendo da un balcone pericolante. Al risveglio, frastornata, crederà semplicemente di aver sbattuto la testa ma si renderà presto conto di essere in realtà diventata un fantasma e di trovarsi ora in una specie di aldilà, circondata dai fantasma di tutti coloro che negli anni sono morti a Mulcture Hall. In particolare, quattro fantasmi - Felix, Rima, Kasper e Leah - saranno ben felici di prendere Harriet sotto la propria ala, di spiegarle tutto quello che c'è da sapere sulla sua nuova condizione e di aiutarla ad ambientarsi nell'aldilà. Harriet però non ne vorrà sapere, essendo molto più interessata a trovare un modo che le permetta di lasciare l'edificio senza disintegrarsi; Harriet infatti non desidera altro che tornare da sua nonna, ora rimasta completamente sola, e sarà disposta a tutto - anche gettare nel caos Mulcture Hall dopo decenni di ordine e pace - pur di riuscirci.

Ogni tanto, mentre navigo in Internet, mi imbatto in libri che non ho mai visto prima e di cui non ho mai sentito parlare che però per un motivo o per un altro - di solito è grazie alla loro intrigante premessa - stuzzicano talmente tanto la mia curiosità che decido di acquistarli così, su due piedi e a scatola chiusa. A volte mi va bene e scopro delle piccole gemme nascoste, altre invece non mi va altrettanto bene e mi pento di non essere andata a cercare e a leggere ulteriori informazioni e/o recensioni del libro prima di comprarlo. È questo il caso di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker, un romanzo che purtroppo non mi ha fatto particolarmente impazzire.

In realtà, secondo me The Reckless Afterlife of Harriet Stoker aveva un gran potenziale ed infatti l'inizio (le prime cinquanta/cento pagine) mi era piaciuto talmente tanto da indurmi a pensare che io a questo romanzo avrei sicuramente dato un voto positivo. Comunque, la storia si apre in pratica con la morte di Harriet ed i lettori vengono quindi immediatamente catapultati in questa specie di aldilà abitato dai fantasmi di tutti coloro che sono deceduti a Mulcture Hall, tra cui ovviamente tutti gli studenti che nel 1994 sono morti in circostanze alquanto misteriose. Insomma, i primi capitoli di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker sono veramente intriganti: l'autrice ci offre un'interpretazione dell'aldilà e dei fantasmi un po' diversa dal solito ed infatti una delle (poche) cose che ho apprezzato del libro è stata proprio scoprire a mano a mano le caratteristiche, la regole ed i limiti dei fantasmi della James (nonostante quest'ultima alla fine lasci tante - forse anche troppe - cose all'immaginazione del lettore da questo punto di vista); c'è poi la questione, ancora irrisolta, di come siano morti tutti coloro che si trovavano a Mulcture quella fatidica notte del 1994 - un mistero a cui io credevo che Lauren James avrebbe dato grande rilevanza. Infine, l'inizio serve ovviamente anche a presentarci i protagonisti - in The Reckless Afterlife of Harriet Stoker ce ne sono ben cinque - e pure loro mi erano sembrati, almeno all'apparenza, abbastanza interessanti. Peccato che, superate le prime cento pagine, il libro invece di migliorare abbia iniziato a peggiorare sempre di più. Innanzitutto, è diventato estremamente ripetitivo (e di conseguenza pure molto noioso): sono diventate ripetitive le scene, i concetti, le spiegazioni ma anche i personaggi ed i loro pensieri. A causa di questa eccessiva ripetitività poi, i lettori - per circa duecento pagine - si ritrovano a seguire una storia che sembra girare in tondo e non andare da nessuna parte, una storia che sembra fondamentalmente inconcludente; soltanto durante l'ultima parte del romanzo infatti la storia arriva finalmente ad una svolta e cominciano ad essere date le prime risposte concrete. A tal proposito, ho trovato la maggior parte dei plot twist presenti all'interno di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker molto scontata (io personalmente sono rimasta veramente sorpresa solo da un paio di colpi di scena ed infatti questi ultimi non mi sono dispiaciuti), ma un libro del genere - ripetitivo e piatto - scritto tra l'altro in una maniera per niente discreta è difficile che non risulti prevedibile: in un mare di momenti e pensieri triti e ritriti è ovvio che le informazioni e le osservazioni più inconsuete e strane saltino subito all'occhio...Comunque, se le ultime cento pagine di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker mi sono piaciute è solo perché la storia ha appunto iniziato finalmente ad avanzare, visto che ormai a quel punto avevo perso ogni interesse. In realtà, credo che il problema principale del romanzo sia stato la scelta della James di dare troppa importanza alle cose sbagliate, ignorando quelle più intriganti come per esempio chi o cosa abbia ucciso nel 1994 tutti i residenti di Mulcture Hall oppure
Spoilercome abbia fatto una bambina morta quando aveva solo pochi mesi a rubare i poteri di un altro fantasma
; cose del genere infatti vengono menzionate una volta sola, dimenticate e poi riprese, spiegate e risolte solo verso la fine.

A dispetto di una trama debole e per di più banale però, The Reckless Afterlife of Harriet Stoker avrebbe potuto riprendersi - almeno un po' - grazie ai suoi personaggi ed infatti le basi per creare dei personaggi godibili ma anche interessanti e complessi c'erano tutte. Innanzitutto, quando in un libro ci sono vari protagonisti (ribadisco che in The Reckless Afterlife of Harriet Stoker ce ne sono cinque: Harriet, Felix, Kasper, Rima e Leah), io preferisco sempre avere il punto di vista di tutti, in modo tale che l'autore possa approfondirli tutti come si deve. Quindi, sì, ho ovviamente apprezzato la scelta di Lauren James di inserire il punto di vista di tutti i personaggi principali di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker, il problema è che poi non è riuscita a sfruttare a pieno le molteplici prospettive: la caratterizzazione, infatti, nel migliore dei casi risulta mediocre, nel peggiore invece è talmente tanto superficiale che quasi quasi non c'è nessuna differenza tra i personaggi principali e quelli secondari. Comunque, i personaggi meglio riusciti sono sicuramente Harriet e Felix: sono meno bidimensionali degli altri ed hanno inoltre la propria storyline - Harriet è determinata a trovare un modo per lasciare il luogo in cui è morta senza disintegrarsi, mentre Felix deve fare i conti con i sentimenti sempre più forti che prova per
SpoilerKasper, un ragazzo apparentemente etero e che lo considera un semplice amico
. Kasper invece sarebbe potuto essere un personaggio molto interessante e Lauren James avrebbe potuto servirsene per raccontare una storia importantissima con un messaggio altrettanto importante; sebbene infatti la sua improvvisa e insensata infatuazione per Harriet abbia un senso, io avrei voluto che l'autrice avesse affrontato in maniera diversa i suoi
Spoilersentimenti repressi per Felix e la sua evidente bifobia internalizzata
. Per quanto riguarda Leah e Rima, loro due sono sicuramente quelle meno approfondite, soprattutto Rima però: mentre infatti di Leah l'autrice ci racconta almeno la sua storia (e devo ammettere che non solo mi è piaciuta ma è riuscita pure a sorprendermi), in particolare chi era e che vita conduceva prima di morire, del passato di Rima invece - ovvero della sua vita prima di morire - ci viene svelato solo il minimo necessario, nel presente poi la sua "storyline" ruota attorno a Cody, una volpe fantasma...adorabile, per carità, ma poco appassionante. In generale poi, non so come, Lauren James è riuscita a creare dei personaggi allo stesso tempo statici e volubili: per 423 pagine i personaggi di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker fanno e pensano sempre alle stesse cose, contemporaneamente però sono bravissimi a cambiare continuamente idea, spesso tra l'altro senza nessun motivo apparente. Infine, li ho trovati decisamente troppo infantili, irresponsabili ed ingenui per essere degli studenti al primo anno di università (la maggior parte dei fantasmi di Mulcture Hall infatti è morta quando aveva almeno 18/19 anni). Il tutto diventa poi ancora più ridicolo ed assurdo quando ad essere ingannati sono personaggi adulti, apparentemente intelligenti e super malvagi, che dovrebbero essere di gran lunga più potenti dei protagonisti.

Nemmeno le relazioni (familiari, platoniche, romantiche che siano) presenti all'interno del libro sono state gestite benissimo dall'autrice. In realtà, io apprezzo sempre quando un autore decide di affrontare il tema delle relazioni tossiche, presentandoci un personaggio che però non vede la relazione in questione in maniera negativa e confonde la paura ed il timore che prova con l'amore ed il rispetto (nel caso di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker mi riferisco ovviamente al rapporto tra
SpoilerHarriet e sua nonna
). Il problema però è sempre lo stesso: invece di sfruttare duecento pagine di nulla, facendo almeno riflettere
SpoilerHarriet
sulla sua relazione
Spoilercon la nonna
e farla quindi piano piano arrivare alla consapevolezza di quanto fosse tossica, Lauren James ha voluto aspettare e buttare questa cosa così, alla fine del romanzo, non dedicandogli quindi l'approfondimento e lo spazio necessario che un argomento del genere meriterebbe. Anche per quanto riguarda la "coppia" formata da
SpoilerFelix e Kasper
, ci vuole un bel po' di tempo prima che succeda effettivamente qualcosa tra di loro; poi, nelle ultime cento pagine, fanno tutto quello avrebbero dovuto fare nelle precedenti trecento: si mettono insieme, poco dopo però
Spoilerlitigano pure, si lasciano, ritornano ad essere tormentati dai dubbi e dalla incertezze, riescono però nuovamente a risolvere i loro problemi e si rimettono insieme
. Insomma, se l'obiettivo della James era quello di creare un romance slow burn per me, personalmente, poteva fare di meglio. Infine, mi affascinava parecchio l'idea di questo gruppo di ragazzi destinato ad incontrarsi, diventare amici e restare insieme anche dopo la morte e Felix, Kasper, Rima e Leah danno effettivamente l'impressione di essere una "found family", Harriet però
Spoilernon entra mai veramente a far parte del gruppo
, cosa che mi ha deluso parecchio perché ero convinta che ad un certo punto
Spoileravremmo visto Harriet legare e diventare amica degli altri
. In realtà, riflettendoci, una cosa del genere succede pure...a cinque pagine dalla fine del libro. Diciamo che quindi da questo punto di vista sono rimasta soddisfatta, ma solo a metà.

Sfortunatamente poi, neanche lo stile di Lauren James è riuscito a conquistarmi: l'ho trovato poco coinvolgente e a tratti, di nuovo, molto infantile. E questo stile infantile finisce inevitabilmente per cozzare non solo con i personaggi appunto (che non so dei bambini/ragazzini ma hanno tutti dai 18 anni in su), ma pure con le scene violente e "mature" contenute all'interno del libro.

Voglio però concludere questa recensione con una nota positiva, spezzando una lancia a favore di The Reckless Afterlife of Harriet Stoker. Oltre al punto di vista dei vari protagonisti infatti, disseminati qua e là in The Reckless Afterlife of Harriet Stoker, ci sono anche dei capitoli narrati dal punto di vista di un narratore misterioso ed onnisciente che, grazie alla sua capacità di guardare sia nel passato che nel futuro, è in grado di rivelarci delle informazioni sulla vita passata dei personaggi, per esempio, oppure di darci delle piccole anticipazioni su ciò che poi succederà durante il corso della storia. Questi capitoli sono senza dubbio ciò che ho preferito di più del libro: oltre ad essere scritti molto bene (a differenza del resto del romanzo), sono pure estremamente interessanti ed appassionanti e lo sono dall'inizio alla fine, infatti anche quando tutti gli altri personaggi e la storia in generale stavano iniziando ad annoiarmi e ad irritarmi sono stati soprattutto questi capitoli ad invogliarmi ad andare avanti, insieme ovviamente alla curiosità di scoprire l'identità e la storia del misterioso narratore. Quando poi è arrivato il momento di svelarle, almeno in questo caso, fortunatamente, non sono rimasta affatto delusa!

Insomma, nonostante The Reckless Afterlife of Harriet Stoker non mi abbia fatto particolarmente impazzire, sono comunque disposta a dare almeno un'altra possibilità a Lauren James (le premesse delle sue storie sono sempre interessanti!); se però anche in quel caso il libro non dovesse piacermi, non penso che leggerò altro di quest'autrice (o comunque, prima di decidere se recuperare o meno un suo romanzo, cercherò di informarmi come si deve).