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artyemis 's review for:
The Hound of the Baskervilles
by Arthur Conan Doyle
« La mente paralizzata dalla spaventosa apparizione che era balzata di fronte a noi attraverso le spirali della nebbia.
Era un cane, un cane enorme, nero come la pece, ma non un cane che occhi mortali potessero aver mai veduto. Dalla bocca spalancata, quella creatura mostruosa eruttava fuoco e i suoi occhi lucevano di una fiamma smorzata, e il muso, la giogaia, la gola erano delineati da un vacillante bagliore. Mai neppure nei sogni allucinati di un cervello impazzito sarebbe stato possibile concepire qualcosa di più spaventoso, di più ossessionante, di più infernale di quella forma scura, di quell'apparizione selvaggia che ci comparse improvviso davanti uscendo dal muro di nebbia. »
Era un cane, un cane enorme, nero come la pece, ma non un cane che occhi mortali potessero aver mai veduto. Dalla bocca spalancata, quella creatura mostruosa eruttava fuoco e i suoi occhi lucevano di una fiamma smorzata, e il muso, la giogaia, la gola erano delineati da un vacillante bagliore. Mai neppure nei sogni allucinati di un cervello impazzito sarebbe stato possibile concepire qualcosa di più spaventoso, di più ossessionante, di più infernale di quella forma scura, di quell'apparizione selvaggia che ci comparse improvviso davanti uscendo dal muro di nebbia. »