A review by zooeysveck
The Weekend by Peter Cameron

3.0

Per tutta la durata del racconto si percepisce un senso di ansia continua, come se da un momento all'altro le varie situazioni idilliache che si vanno a creare potessero sfumare nel nulla.
Il libro ruota intorno alla vicende di cinque persone, tre cittadini newyorkesi, Lyle, un critico d'arte, Robert, un aspirante pittore attuale compagno di Lyle, e Laura, una ricca italiana che vive tra l'America e Firenze, e una facoltosa coppia - John e Marian- che ha deciso di abbandonare la frenetica vita della grande mela per rifugiarsi in una villa in campagna, dove gli altri tre li raggiungeranno. Un sesto personaggio, mai nominato ma sempre presente, è Tony, il fratello di John nonché ex compagno di Lyle, morto esattamente un anno prima.
Marian e Robert hanno costantemente paura che la loro felicità possa svanire. Lei è preoccupata per la salute del figlio neonato, che è "troppo tranquillo", mentre lui ha paura che l'amato Lyle possa non far parte della sua vita per sempre.
D'altro canto ci sono John e Lyle, che invece non si preoccupano più di tanto di ciò che avviene intorno a loro, e pensano ai fatti loro suscitando i rimproveri dei partner.
Resta esclusa Laura, la quale, come un personaggio super partes, pensa superficialmente a ogni aspetto della sua vita, compreso il rapporto con la figlia, ma non si esime dall'esprimere dure critiche a chiunque altro.
E intanto vagheggia nella mente di tutti (tranne di Laura, che ha conosciuto soltanto Marian e John a una festa qualche settimana prima) il ricordo di Tony, morto per AIDS dopo anni di malattia nascosta. È lui che ricorda che la vita non è eterna, e che nulla può essere dato per scontato, e in un certo senso ho letto tra le righe dei pensieri dei protagonisti quasi un odio nei suoi confronti. È colpa sua se la spensieratezza è sparita dalle loro vite.
Alla fine del weekend la situazione iniziale è ribaltata, in una sorta di ringkomposition che vede il romanzo iniziare e finire sul treno che porta dalla campagna a New York. All'andata Lyle è insieme a Robert, lo tiene per un braccio per gelosia, è preoccupato per la riuscita dell'incontro con gli amici, mentre al ritorno è solo -Robert è tornato a New York la notte prima dopo che i due hanno rotto- e quasi sollevato di non doversi più preoccupare di un rapporto. Incontra una donna che aveva visto nel viaggio di andata, la quale gli domanda come è andato il finesettimana, e l'unica cosa che gli rimane da fare è mentire.
"È andato bene, e il suo?"


È un buon libro, ben scritto e molto accattivante per via dello stile cinematografico adottato da Cameron, ma non è sicuramente uno di quei libri che rimarranno nella mia testa per sempre, che mi faranno pensare di paragonarmi a uno dei personaggi, come invece è stato per "Un giorno questo dolore ti sarà utile", dello stesso autore.
Tre stelle, senza infamia e senza lode.