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A review by dory_a
Rent a Boyfriend by Gloria Chao
4.0
Chloe Wang è disperata: dopo che i suoi genitori le hanno organizzato con l'inganno un appuntamento con quello che è per tutti lo scapolo d'oro della loro piccola comunità asiatica di Palo Alto, ora lei ha fino a Capodanno per decidere se accettare o meno la sua proposta di matrimonio; da parte sua, Chloe vorrebbe categoricamente rifiutare: più che uno scapolo d'oro, per lei lui è il ragazzo peggiore del mondo, i genitori però sono convinti che la figlia non dovrebbe farsi scappare un'occasione del genere. Chloe ha provato in tutti i modi a fargli cambiare idea e fargli capire chi sia veramente il ragazzo che loro vogliono che lei sposi ma niente ha funzionato: così, visto che a mali estremi estremi rimedi, Chloe ha deciso di utilizzare il servizio Rent For Your ‘rents, specializzato nel trovato il perfetto finto fidanzato da presentare ai propri genitori.
A venirle assegnato è Drew, un ragazzo che un po' di tempo fa è stato cacciato di casa a causa della sua vera passione - l'arte - e che ha deciso di lavorare per l'azienda per potersi permettere un tetto sulla testa e poter coltivare la sua passione, con la speranza di trasformarla in futuro in un vero e proprio lavoro.
La storia tra Chloe e Drew sarebbe dovuta essere fittezza e nessuno dei due aveva intenzione di iniziare a provare dei sentimenti reali per l'altro/a, perché anche se questa svolta inaspettata potrebbe da un lato rendere molto più credibile la loro messinscena, dall'altro potrebbe rovinare tutto: i genitori di Chloe infatti non accetterebbero mai e poi mai il vero Drew...
Il trope del fake dating è uno di quelli che apprezzo di più ed è sostanzialmente per questo che Rent a Boyfriend aveva attirato la mia attenzione, anche perché in questo caso esiste una vera e proprio azienda specializzata nel trovare ai propri clienti il perfetto finto fidanzato. Alla fine però, se Rent a Boyfriend mi è piaciuto così tanto non è stato tanto per il trope e come l'autrice l'ha utilizzato ma perché mi sono ritrovata davanti una storia molto più complessa e profonda di quanto mi aspettassi.
Comunque, Rent a Boyfriend è innanzitutto una storia d'amore, una storia d'amore inizialmente fasulla: Chloe e Drew infatti si conoscono perché lei, dopo aver raccontato ai genitori di avere già un ragazzo con la speranza che loro non l'avrebbero più pressata per accettare la proposta di matrimonio di un altro, si è rivolta alla compagnia dove lavora lui, una compagnia che si occupa di trovare il perfetto (finto) fidanzato agli occhi dei genitori del cliente di turno. Come in ogni storia con il fake dating che si rispetti però, i sentimenti inizialmente finti di Chloe e Drew diventeranno a mano a mano sempre più reali fino a quando i due non si renderanno conto di piacersi davvero. Ammetto che, per i miei gusti, ho trovato lo sviluppo della loro relazione un po' troppo affrettato, ma essendo il libro ambientato in pochi mesi, in questo caso ho deciso di chiudere un occhio e comunque Gloria Chao è riuscita a compensare con il resto, in particolare con la loro dinamica, che ho adorato: Chloe e Drew si aiutano, si supportano, si ispirano a vicenda a fare di meglio ma soprattutto si capiscono benissimo, talmente tanto da rendersi conto anche quando è il momento di lasciare all'altro/a un po' di spazio o quando è il momento di riprendere l'altro e cercare di fargli aprire gli occhi.
Ciò che mi ha (piacevolmente) sorpreso di Rent a Boyfriend è che la stessa importanza data alla storia di Chloe e Drew viene data anche al rapporto tra i due ragazzi ed i propri genitori. Il rapporto genitori-figli è, come qualsiasi altro rapporto umano, quasi sempre caratterizzato da tanti alti ma anche da tanti bassi e anche in Rent a Boyfriend viene messa in evidenza la grande complessità di questo rapporto: nel caso di Drew, per esempio, i genitori - non accettando la sua scelta di fare l'artista - hanno pensato che la cosa migliore fosse cacciarlo di casa e lui, costretto a scegliere, ha appunto preferito coltivare la propria passione, non senza soffrire per questa decisione; nel caso di Chloe invece i genitori sono talmente tanto interessati all'opinione degli altri e ad apparire sempre perfetti in tutto e per tutto da ignorare completamente le opinioni e i desideri della figlia. In particolare, ho trovato molto interessante che Gloria Chao abbia voluto sottolineare l'importanza della comunicazione tra genitori-figli ma anche quanto a volte sembri proprio impossibile comunicare, soprattutto quando le due parti appartengono a due generazioni ed ambienti molto diversi e hanno delle idee praticamente opposte e manca completamente la volontà di venirsi incontro. Le storie di Chloe e Drew sono quindi molto simili, ma anche totalmente diverse ed ho apprezzato che l'autrice ci abbia voluto mostrare due prospettive e molto diverse: nel corso di Rent a Boyfriend infatti, i genitori di Drew , mentre quelli di Chloe . Inoltre, sebbene risulti chiaro che in entrambi i casi a sbagliare siano i genitori di Chloe e di Drew ed io sia stata sempre dalla loro parte, Gloria Chao è stata molto brava a farmi quantomeno capire il comportamento dei genitori, più che altro quelli di Chloe: questi ultimi infatti vogliono semplicemente il meglio per la figlia, che Chloe abbia una vita semplice e migliore della loro, il problema - e come ho già sottolineato questo viene messo ben in evidenza - è che si pongono nel modo più sbagliato possibile.
A proposito sempre dei genitori, Drew e Chloe sono entrambi figli di genitori immigrati (tutte e due le famiglie vengono dal Taiwan) e anche in questo caso l'autrice ha voluto mostrarci due esperienze molto diverse tra loro per quanto riguarda il rapporto con la propria cultura, soprattutto quella cinese: Drew per esempio ha deciso di abbracciarla completamente e di utilizzarla spesso come ispirazione per la sua arte, oltre a conoscere molto bene pure il mandarino, Chloe invece è convinta che accettare e celebrare la cultura cinese significherebbe accettare e giustificare anche tutti i suoi aspetti negativi e ormai obsoleti (che comunque esistono praticamente in tutte le culture) ed ha quindi preferito prenderne le distanze. A tal proposito, un'altra cosa che ho adorato della relazione di Chloe e Drew è che i due si aiutano molto pure da questo punto di vista: in particolare, sarà grazie all'incontro con Drew ed il suo amore ed ammirazione per la sua cultura che Chloe.
Infine, ho trovato estremamente interessanti ed attualissime le discussioni e le riflessioni sull'istruzione - nello specifico sul college e sull'università - e sul peso che oggi la nostra società in generale gli dà, come se scegliere una strada diversa ti rendesse automaticamente una persona inferiore e/o fallita. Tra l'altro, a volte nemmeno scegliere di frequentare il college o l'università basta ad impedire che il resto della società ti guardi all'alto in basso: è fondamentale anche scegliere quello giusto/a, dato che anche oggi si crede che esistano college/università o comunque corsi di laurea di Serie A e di serie B e solo chi sceglie una laurea apparentemente molto ambita ed importante farà effettivamente qualcosa nella propria vita.
Per quanto riguarda i personaggi invece, quelli di Rent a Boyfriend si contano praticamente sulle dita di una mano, non che questa sia una cosa negativa, anzi: il ridotto cast di personaggi ha infatti permesso a Gloria Chao di caratterizzare e farci conoscere bene tutti. Inoltre, per quanto mi riguarda, Chloe e Drew hanno delle personalità e delle storyline tali da riuscire a portare avanti senza troppi problemi il romanzo anche da soli. Detto questo però, sono convinta pure che senza la presenza costante dei genitori di Chloe, non avrei trovato Rent a Boyfriend altrettanto interessante.
Rent a Boyfriend però non è perfetto, ma siamo sinceri, quale opera lo è? Il problema, nel caso di Rent a Boyfriend, è che non sono riuscita ad ignorare (o comunque non del tutto) alcuni suoi difetti. Innanzitutto, come ho già sottolineato, per me la relazione tra Chloe e Drew doveva evolversi un po' più lentamente, ma se questa pecca - alla luce di tutto il resto - è facilmente trascurabile, lo so di meno la lunghezza del romanzo e la sua ripetitività. Rent a Boyfriend è lungo circa 400 pagine quando invece 350 sarebbero state più che sufficienti, inoltre Gloria Chao ha preferito concentrarsi su pochi (ma buoni) argomenti - una cosa che ho apprezzato tantissimo, non fraintendermi, visto che così ha potuto dedicare a tutti la giusta importanza ed approfondirli a dovere - e quindi per 400 pagine Chloe e Drew ritornano e rimuginano sempre sugli stessi problemi, spesso senza arrivare da nessuna parte. Infine, non apprezzo mai quando un autore decide di aggiungere un ulteriore ostacolo alle numerose difficoltà che i personaggi stanno già affrontando giusto per il gusto di farlo ed infatti l'improvvisa ed insensata ma fortunatamente l'autrice non ha protratto la cosa troppo a lungo.
Questi difetti però hanno inciso solo fino ad un certo punto sulla mia opinione ed infatti a me Rent a Boyfriend è comunque piaciuto veramente tanto, tanto che futuro mi piacerebbe molto recuperare qualche altro romanzo di Gloria Chao!
A venirle assegnato è Drew, un ragazzo che un po' di tempo fa è stato cacciato di casa a causa della sua vera passione - l'arte - e che ha deciso di lavorare per l'azienda per potersi permettere un tetto sulla testa e poter coltivare la sua passione, con la speranza di trasformarla in futuro in un vero e proprio lavoro.
La storia tra Chloe e Drew sarebbe dovuta essere fittezza e nessuno dei due aveva intenzione di iniziare a provare dei sentimenti reali per l'altro/a, perché anche se questa svolta inaspettata potrebbe da un lato rendere molto più credibile la loro messinscena, dall'altro potrebbe rovinare tutto: i genitori di Chloe infatti non accetterebbero mai e poi mai il vero Drew...
Il trope del fake dating è uno di quelli che apprezzo di più ed è sostanzialmente per questo che Rent a Boyfriend aveva attirato la mia attenzione, anche perché in questo caso esiste una vera e proprio azienda specializzata nel trovare ai propri clienti il perfetto finto fidanzato. Alla fine però, se Rent a Boyfriend mi è piaciuto così tanto non è stato tanto per il trope e come l'autrice l'ha utilizzato ma perché mi sono ritrovata davanti una storia molto più complessa e profonda di quanto mi aspettassi.
Comunque, Rent a Boyfriend è innanzitutto una storia d'amore, una storia d'amore inizialmente fasulla: Chloe e Drew infatti si conoscono perché lei, dopo aver raccontato ai genitori di avere già un ragazzo con la speranza che loro non l'avrebbero più pressata per accettare la proposta di matrimonio di un altro, si è rivolta alla compagnia dove lavora lui, una compagnia che si occupa di trovare il perfetto (finto) fidanzato agli occhi dei genitori del cliente di turno. Come in ogni storia con il fake dating che si rispetti però, i sentimenti inizialmente finti di Chloe e Drew diventeranno a mano a mano sempre più reali fino a quando i due non si renderanno conto di piacersi davvero. Ammetto che, per i miei gusti, ho trovato lo sviluppo della loro relazione un po' troppo affrettato, ma essendo il libro ambientato in pochi mesi, in questo caso ho deciso di chiudere un occhio e comunque Gloria Chao è riuscita a compensare con il resto, in particolare con la loro dinamica, che ho adorato: Chloe e Drew si aiutano, si supportano, si ispirano a vicenda a fare di meglio ma soprattutto si capiscono benissimo, talmente tanto da rendersi conto anche quando è il momento di lasciare all'altro/a un po' di spazio o quando è il momento di riprendere l'altro e cercare di fargli aprire gli occhi.
Ciò che mi ha (piacevolmente) sorpreso di Rent a Boyfriend è che la stessa importanza data alla storia di Chloe e Drew viene data anche al rapporto tra i due ragazzi ed i propri genitori. Il rapporto genitori-figli è, come qualsiasi altro rapporto umano, quasi sempre caratterizzato da tanti alti ma anche da tanti bassi e anche in Rent a Boyfriend viene messa in evidenza la grande complessità di questo rapporto: nel caso di Drew, per esempio, i genitori - non accettando la sua scelta di fare l'artista - hanno pensato che la cosa migliore fosse cacciarlo di casa e lui, costretto a scegliere, ha appunto preferito coltivare la propria passione, non senza soffrire per questa decisione; nel caso di Chloe invece i genitori sono talmente tanto interessati all'opinione degli altri e ad apparire sempre perfetti in tutto e per tutto da ignorare completamente le opinioni e i desideri della figlia. In particolare, ho trovato molto interessante che Gloria Chao abbia voluto sottolineare l'importanza della comunicazione tra genitori-figli ma anche quanto a volte sembri proprio impossibile comunicare, soprattutto quando le due parti appartengono a due generazioni ed ambienti molto diversi e hanno delle idee praticamente opposte e manca completamente la volontà di venirsi incontro. Le storie di Chloe e Drew sono quindi molto simili, ma anche totalmente diverse ed ho apprezzato che l'autrice ci abbia voluto mostrare due prospettive e
Spoiler
due risoluzioniSpoiler
non provano nemmeno una volta a contattare il figlioSpoiler
dopo la "rabbia" e la delusione iniziale - comunque per niente giustificate - si rendono conto che non vale la pena perdere l'unica figlia che hanno e che è arrivato il momento di iniziare a cambiare il loro atteggiamentoA proposito sempre dei genitori, Drew e Chloe sono entrambi figli di genitori immigrati (tutte e due le famiglie vengono dal Taiwan) e anche in questo caso l'autrice ha voluto mostrarci due esperienze molto diverse tra loro per quanto riguarda il rapporto con la propria cultura, soprattutto quella cinese: Drew per esempio ha deciso di abbracciarla completamente e di utilizzarla spesso come ispirazione per la sua arte, oltre a conoscere molto bene pure il mandarino, Chloe invece è convinta che accettare e celebrare la cultura cinese significherebbe accettare e giustificare anche tutti i suoi aspetti negativi e ormai obsoleti (che comunque esistono praticamente in tutte le culture) ed ha quindi preferito prenderne le distanze. A tal proposito, un'altra cosa che ho adorato della relazione di Chloe e Drew è che i due si aiutano molto pure da questo punto di vista: in particolare, sarà grazie all'incontro con Drew ed il suo amore ed ammirazione per la sua cultura che Chloe
Spoiler
comincerà a considerare in maniera diversa la cultura cinese e a migliorare il suo legame con essaInfine, ho trovato estremamente interessanti ed attualissime le discussioni e le riflessioni sull'istruzione - nello specifico sul college e sull'università - e sul peso che oggi la nostra società in generale gli dà, come se scegliere una strada diversa ti rendesse automaticamente una persona inferiore e/o fallita. Tra l'altro, a volte nemmeno scegliere di frequentare il college o l'università basta ad impedire che il resto della società ti guardi all'alto in basso: è fondamentale anche scegliere quello giusto/a, dato che anche oggi si crede che esistano college/università o comunque corsi di laurea di Serie A e di serie B e solo chi sceglie una laurea apparentemente molto ambita ed importante farà effettivamente qualcosa nella propria vita.
Per quanto riguarda i personaggi invece, quelli di Rent a Boyfriend si contano praticamente sulle dita di una mano, non che questa sia una cosa negativa, anzi: il ridotto cast di personaggi ha infatti permesso a Gloria Chao di caratterizzare e farci conoscere bene tutti. Inoltre, per quanto mi riguarda, Chloe e Drew hanno delle personalità e delle storyline tali da riuscire a portare avanti senza troppi problemi il romanzo anche da soli. Detto questo però, sono convinta pure che senza la presenza costante dei genitori di Chloe, non avrei trovato Rent a Boyfriend altrettanto interessante.
Rent a Boyfriend però non è perfetto, ma siamo sinceri, quale opera lo è? Il problema, nel caso di Rent a Boyfriend, è che non sono riuscita ad ignorare (o comunque non del tutto) alcuni suoi difetti. Innanzitutto, come ho già sottolineato, per me la relazione tra Chloe e Drew doveva evolversi un po' più lentamente, ma se questa pecca - alla luce di tutto il resto - è facilmente trascurabile, lo so di meno la lunghezza del romanzo e la sua ripetitività. Rent a Boyfriend è lungo circa 400 pagine quando invece 350 sarebbero state più che sufficienti, inoltre Gloria Chao ha preferito concentrarsi su pochi (ma buoni) argomenti - una cosa che ho apprezzato tantissimo, non fraintendermi, visto che così ha potuto dedicare a tutti la giusta importanza ed approfondirli a dovere - e quindi per 400 pagine Chloe e Drew ritornano e rimuginano sempre sugli stessi problemi, spesso senza arrivare da nessuna parte. Infine, non apprezzo mai quando un autore decide di aggiungere un ulteriore ostacolo alle numerose difficoltà che i personaggi stanno già affrontando giusto per il gusto di farlo ed infatti l'improvvisa ed insensata
Spoiler
rottura di Drew e Chloe non mi ha fatto particolarmente impazzireQuesti difetti però hanno inciso solo fino ad un certo punto sulla mia opinione ed infatti a me Rent a Boyfriend è comunque piaciuto veramente tanto, tanto che futuro mi piacerebbe molto recuperare qualche altro romanzo di Gloria Chao!