A review by aleamo99
Fahrenheit 451 by Ray Bradbury

hopeful inspiring reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

Un libro potentissimo a livello di messaggio, meno a livello di trama e narrazione. Ho apprezzato i primi capitoli del libro, quando c'è un certo senso di chiarezza su ciò che sta accadendo, ma la scrittura perde di focus verso la fine: eccetto le ultimissime righe, sono rimasto piuttosto insoddisfatto; sembra quasi che Bradbury abbia smesso di scrivere a tre quarti. La sua scrittura attira l'attenzione su se stessa in un modo che quasi esclude il lettore dalla storia: ha frasi lunghe, frasi corte, ripetizioni, ripetizioni, ripetizioni, utilizza sia descrizioni estese, superflue, floreale e barocche sia un linguaggio semplice. 

La storia ha però dei picchi clamorosi. E no, non si sta parlando dell'importanza di leggere libri. Faber parla letteralmente di come ciò di cui Guy avesse bisogno non fossero i libri stessi, ma piuttosto il loro contenuto, il messaggio non moderato e non censurato che in realtà vuole farti pensare e sentire anziché renderti un ascoltatore passivo che consuma contenuti per il solo scopo di esistere. È un messaggio contro l'intrattenimento privo di senso, non un messaggio a favore dei libri, o perlomeno, questa è la mia interpretazione. 

La società tende a ignorare cose importanti per il bene del proprio conforto. E attenzione, non è stato il governo a proibire i libri: il governo, in questo caso, non è il cattivo. Il governo è ciò che la frangia della società più reazionaria e ignorante vuole: un governo che possa bruciare i libri per sedare la ricerca della felicità che la stessa società persegue. 

Alcune delle scene più impattanti, almeno per me, sono quelle che descrivono quanto la società sia diventata priva di senno. I televisori con schermo grande quanto pareti, l'uso casuale di droghe per rimanere felici, i cartelloni pubblicitari allungati sempre in vista. Tutto ciò - insieme ad auricolari e cani robotici che ti inseguono - neanche esisteva al tempo. Bradbury scrive con i piedi nel presente, la mente nel futuro e gli occhi nel passato.

In conclusione, la premessa della storia è fantastica, così come il finale: le pagine con Clarisse così come la chiosa finale di Granger - con tanto di parallelo con la fenice - le ho adorate. Non ho digerito il modo in cui Bradbury ha scritto: girovagante ma comunque neanche tanto descrittivo.