A review by momotan
Il sentiero dei nidi di ragno by Italo Calvino

lighthearted reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

Resistenza e infanzia perduta.

In tempi duri e ambienti difficili, un bambino orfano che vive solo con la sorella che si prostituisce per vivere (e in seguito "farà strada" diventando collaboratrice), che non si trova coi coetanei né coi più grandi, che bazzica le osterie per stare con gli adulti, arguto e incattivito dalla vita, sempre pronto a deridere e insultare, sempre pronto a prendere colpi ma segretamente bisognoso di affetto e bontà.

Questo bambino e le situazioni da cui non si può tornare indietro. Come rubare la pistola al marinaio tedesco che va dalla sorella, per sentirsi parte del gruppo dell'osteria. Come non parlare quando è catturato dalla polizia (salvo poi vedere chi gli faceva la paternale tradire subito e venire premiato). Come fuggire col famigerato "Lupo Rosso" o seguire Cugino nel più famigerato gruppo partigiano della zona, che scopriremo essere un esperimento di laboratorio del commissario Kim, un gruppo di disadattati e ribelli totali e pesi morti. Tutti contro il fascismo, tutti con la propria storia e motivazione. Il peggio del peggio.
Un comandante svogliato e pigro, malato immaginario.
Un cuoco estremista.
Tre fratelli calabresi che fanno comunella tra loro.
E ancora il solitario Cugino, gente che trova troppo faticoso anche solo alzarsi in piedi, un carabiniere finito lì neanche lui sa come.

Tutti con la loro storia, il loro motivo per essere lì a rischiare la vita e a uccidere.
Tutti spinti dalla furia e dalla rabbia, dal desiderio di rivalsa, di vendetta, dalla semplice furia omicida.

Il discorso del commissario spiega alla perfezione la disomogeneità delle truppe partigiane, come alcuni potessero essere mossi da alti ideali ma altri gli ideali nemmeno possono capirli, e vengano mossi da altri istinti, da stimoli più basilari.

E Pin passa dall'uno all'altro, sempre all'inconscia ricerca di un amico, di una figura fidata cui accompagnarsi, qualcuno che lo capisca e lo faccia sentire al sicuro, qualcuno cui mostrare il sentiero dei nidi di ragno che ha scoperto e che è il suo luogo segreto.
Gli uomini dell'osteria, Lupo Rosso, il Dritto... fino a Cugino, muto e cupo ma che compare sempre al momento giusto e che per Pin c'è, malgrado un piccolo sbandamento finale da cui però, ai suoi occhi, si redime alla grande. Che si sa, i grandi pensano solo alle armi e alle donne.

Davvero bello.