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A review by thecrazyreader
Year of the Reaper by Makiia Lucier
4.0
4 stelle!
Il libro inizia presentandoti questo mondo di ispirazione medievale che è colpito dalla peste e la principessa di un regno che è in viaggio per sposare il re di un altro e mettere così fine alla guerra. Ma non sono loro i protagonisti. Infatti il primo capitolo, ambientato un anno dopo il prologo, ci fa conoscere il vero protagonista della storia, Lord Cassia, che ritorna a casa dopo essere stato imprigionato dai nemici per ben tre anni.
Dalla trama pensavo che la peste avrebbe avuto un ruolo centrale nella narrazione, forse che sarebbe stata addirittura creata da qualcosa di magico e invece è qualcosa che solamente c’è. Mi è piaciuto perché è come se fossimo al tempo della peste nera, le persone non sanno cosa la trasmette, non sanno come curarsi, c’è solo disperazione. Ecco in questo romanzo è lo stesso, la peste è qualcosa che esiste e che ha tolto tanto a tutti i personaggi, ma è più un elemento di fondo dell’ambientazione che un tema principale.
Al centro del romanzo c’è la famiglia e un gruppo di persone che ha preso scelte difficili in momenti difficili.
Definirei il libro più un historical fiction, che un fantasy. C’è un elemento di soprannaturale, ma anche questo è qualcosa che c’è. Non scopriamo perché c’è, come mai e sinceramente non ti interessa neanche, è li e aiuta nella narrazione.
Altro punto focale della storia è l’elemento mystery, infatti qualcuno attacca la famiglia reale e toccherà a Cassia con l’aiuto di Lena trovare il colpevole. Verso un terzo del romanzo mi è venuta in mente un’idea che ho pensato “se è così potrebbe essere un’idea grandiosa” e quando si è rivelata vera ero super emozionata. Questa parte serve ovviamente per far avvicinare i protagonisti, ma l’ho trovata anche super interessante. Seguire gli indizi, trovare chi mente, è stata una costruzione splendida da parte della scrittrice.
Arriviamo alla parte romance, che ho amato. I due protagonisti si incontrano mentre lei gli ruba il cavallo o come dice lei “lo sto prendendo in prestito. Mi accompagna fino a dove devo arrivare e poi tu venendo a piedi puoi riprenderlo li”. Adorabile, no? I due personaggi mi sono piaciuti molto, sia singolarmente che in coppia. Hanno una chimica molto palpabile e tutto il mistero non fa che avvicinarli e farli lavorare insieme come una squadra. È un lunghissimo slow burn e il romance non è la parte fondamentale della storia, ma comunque mi è piaciuta tantissimo.
L’antagonista è un personaggio molto interessante e più conosci la sua storia, più capisci perché ha intrapreso questa strada. L’unica pecca è il confronto finale, che mi è sembrato troppo veloce. Avrei preferito qualcosina di più.
Il finale è aperto, i personaggi arrivano ad un punto che cambia le loro vite, li fa intraprendere questa nuova strada, però non sapremo mai cosa ne sarà di loro. Questo è uno dei casi dove approvo il finale aperto, ovviamente mi sarebbe piaciuto sapere di più su alcune questioni, ma allo stesso tempo mi piace dove la storia si è conclusa.
Year of the Reaper è uno standalone, narrato dal pov maschile di Lord Cassia. Io ho ascoltato l’audiolibro su Storytel e il narratore ha fatto un ottimo lavoro, quindi se siete fan degli audiolibri ve lo consiglio assolutamente anche in questa versione.
Il libro inizia presentandoti questo mondo di ispirazione medievale che è colpito dalla peste e la principessa di un regno che è in viaggio per sposare il re di un altro e mettere così fine alla guerra. Ma non sono loro i protagonisti. Infatti il primo capitolo, ambientato un anno dopo il prologo, ci fa conoscere il vero protagonista della storia, Lord Cassia, che ritorna a casa dopo essere stato imprigionato dai nemici per ben tre anni.
Dalla trama pensavo che la peste avrebbe avuto un ruolo centrale nella narrazione, forse che sarebbe stata addirittura creata da qualcosa di magico e invece è qualcosa che solamente c’è. Mi è piaciuto perché è come se fossimo al tempo della peste nera, le persone non sanno cosa la trasmette, non sanno come curarsi, c’è solo disperazione. Ecco in questo romanzo è lo stesso, la peste è qualcosa che esiste e che ha tolto tanto a tutti i personaggi, ma è più un elemento di fondo dell’ambientazione che un tema principale.
Al centro del romanzo c’è la famiglia e un gruppo di persone che ha preso scelte difficili in momenti difficili.
Definirei il libro più un historical fiction, che un fantasy. C’è un elemento di soprannaturale, ma anche questo è qualcosa che c’è. Non scopriamo perché c’è, come mai e sinceramente non ti interessa neanche, è li e aiuta nella narrazione.
Altro punto focale della storia è l’elemento mystery, infatti qualcuno attacca la famiglia reale e toccherà a Cassia con l’aiuto di Lena trovare il colpevole. Verso un terzo del romanzo mi è venuta in mente un’idea che ho pensato “se è così potrebbe essere un’idea grandiosa” e quando si è rivelata vera ero super emozionata. Questa parte serve ovviamente per far avvicinare i protagonisti, ma l’ho trovata anche super interessante. Seguire gli indizi, trovare chi mente, è stata una costruzione splendida da parte della scrittrice.
Arriviamo alla parte romance, che ho amato. I due protagonisti si incontrano mentre lei gli ruba il cavallo o come dice lei “lo sto prendendo in prestito. Mi accompagna fino a dove devo arrivare e poi tu venendo a piedi puoi riprenderlo li”. Adorabile, no? I due personaggi mi sono piaciuti molto, sia singolarmente che in coppia. Hanno una chimica molto palpabile e tutto il mistero non fa che avvicinarli e farli lavorare insieme come una squadra. È un lunghissimo slow burn e il romance non è la parte fondamentale della storia, ma comunque mi è piaciuta tantissimo.
L’antagonista è un personaggio molto interessante e più conosci la sua storia, più capisci perché ha intrapreso questa strada. L’unica pecca è il confronto finale, che mi è sembrato troppo veloce. Avrei preferito qualcosina di più.
Il finale è aperto, i personaggi arrivano ad un punto che cambia le loro vite, li fa intraprendere questa nuova strada, però non sapremo mai cosa ne sarà di loro. Questo è uno dei casi dove approvo il finale aperto, ovviamente mi sarebbe piaciuto sapere di più su alcune questioni, ma allo stesso tempo mi piace dove la storia si è conclusa.
Year of the Reaper è uno standalone, narrato dal pov maschile di Lord Cassia. Io ho ascoltato l’audiolibro su Storytel e il narratore ha fatto un ottimo lavoro, quindi se siete fan degli audiolibri ve lo consiglio assolutamente anche in questa versione.