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A review by silviasala
La caduta dei Golden by Salman Rushdie
3.0
Questo libro non è di per se brutto. La trama è davvero avvincente, e Rushdie è un ottimo scrittore. Credo che il problema principale, come molti hanno già affermato, sia il fatto che almeno il 50% del libro sia costituito da riferimenti e citazioni "erudite". In parole spicce, mi è sembrato di leggere un libro di scuola travestito da romanzo.
"La caduta dei Golden" è un romanzo di 450 pagine circa. Sotto alcuni punti di vista, è simile a "I figli della mezzanotte", l'altro romanzo di Rushdie che ho letto (e che, per la cronaca, è costituito da più di 600 pagine). Sono entrambi romanzi che hanno a che fare con una famiglia, la cui storia è in un certo senso centrale per la trama, ma che viene sviluppata in maniera diversa.
E questa è la maggiore conseguenza del problema fondamentale: con 150 pagine in meno e una storia che potrebbe essere sviluppata con la profondità de "I figli della mezzanotte" e risultare altrettanto interessante, questa viene messa quasi in secondo piano. Sembra un'affermazione stupida, considerando il fatto che il narratore sta praticamente descrivendo il processo di stesura di una sceneggiatura basata sulla vita dei Golden stessi, però ho trovato che questa non sia stata una scelta vincente. Invece di presentarci il quadro completo e approfondito, il lettore può soffermarsi solo sugli aspetti interessanti per il René. E il fatto che gran parte del libro sia sacrificato a favore di citazioni che non hanno alcun valore aggiuntivo per la trama aggrava il problema.
"La caduta dei Golden" è un romanzo di 450 pagine circa. Sotto alcuni punti di vista, è simile a "I figli della mezzanotte", l'altro romanzo di Rushdie che ho letto (e che, per la cronaca, è costituito da più di 600 pagine). Sono entrambi romanzi che hanno a che fare con una famiglia, la cui storia è in un certo senso centrale per la trama, ma che viene sviluppata in maniera diversa.
E questa è la maggiore conseguenza del problema fondamentale: con 150 pagine in meno e una storia che potrebbe essere sviluppata con la profondità de "I figli della mezzanotte" e risultare altrettanto interessante, questa viene messa quasi in secondo piano. Sembra un'affermazione stupida, considerando il fatto che il narratore sta praticamente descrivendo il processo di stesura di una sceneggiatura basata sulla vita dei Golden stessi, però ho trovato che questa non sia stata una scelta vincente. Invece di presentarci il quadro completo e approfondito, il lettore può soffermarsi solo sugli aspetti interessanti per il René. E il fatto che gran parte del libro sia sacrificato a favore di citazioni che non hanno alcun valore aggiuntivo per la trama aggrava il problema.