A review by giovydsb
Le api by Meelis Friedenthal

2.0

È un romanzo dotto, Le api, un romanzo di quelli che insegnano un sacco di cose ai lettori. È istruttivo sia per quanto riguarda la vita quotidiana nell'Estonia seicentesca, sia per quanto riguarda le teorie medico-filosofiche in voga all'epoca. L'autore mira a far ragionare il lettore come un estone del Seicento, riuscendoci piuttosto bene, ma a costo di mettere in bocca ai personaggi spiegazioni di questa o quella teoria in modo un po' artificioso.

Sembra che a Friedenthal interessi soprattutto parlare dei temi che gli sono cari, temi meravigliosi come la melancolia, l'anima o la superstizione, e a questo pieghi storia e personaggi. Per quanto sia lodevole, in questi tempi in cui si rifugge la complessità, lo sforzo di scrivere un romanzo fitto di storia e filosofia, ricco di simboli e, come già detto, estremamente istruttivo, non si può negare che l'impianto narrativo ne risenta troppo: la trama è costruita su scene che mirano a illustrare usanze e credenze dell'epoca. Vorrei essere chiara: non sono tra quelli che non accettano qualche “spiegone”, o tra quelli che aborrono l'uso della narrativa per parlare anche d'altro, ma in questo caso mi è parso che i personaggi stessero in piedi solo come un pretesto per l'espressione di idee e che la storia fosse inconsistente, se privata del sostrato didascalico. Mi dispiace esprimermi in questi termini, perché trovo che l'ambientazione sia interessante, e un autore dotto come Friedenthal avrebbe potuto usare meglio, in senso narrativo, le sue conoscenze in campo storico e filosofico.

Tra le cose positive, la capacità dell'autore di rendere palpabili umidità, putridume, freddo e marciume, in descrizioni che fanno sentire il lettore al fianco dei personaggi in un ambiente malato e ostile. Tolte queste descrizioni efficaci, però, nemmeno lo stile mi ha convinto più di tanto, come se Friedenthal oscillasse tra l'aspirazione a scrivere un romanzo complesso e la volontà di fare il divulgatore e di semplificare lo stile per trasmettere più efficacemente determinate informazioni. Ne esce una scrittura senza gran carattere, un po' scolastica e impersonale (potrebbe anche essere colpa della traduzione, però, perché durante la lettura ho percepito qualche “slittamento”).

Non vorrei essere così inclemente con questo libro, che in fondo è molto (ma molto!) meglio di tante cose che vengono propinate ai lettori; tuttavia c'è un malinteso di fondo, secondo me, che riguarda la buona letteratura: per quanto Le api sia stato scritto da una persona che sa quello che dice, colta e capace di scrivere in modo corretto, non è stato scritto da un grande narratore. Se non si crede profondamente nelle parole e nella loro capacità di dare vita ai personaggi e alle storie, e si parte da un'idea, trattando le parole come semplice mezzo per comunicarla, la magia non riesce.