A review by auryn
Gli inganni di Locke Lamora by Scott Lynch

medium-paced

4.25

Avevo davvero poche aspettative riguardo questi libri, un po' perché non sono una grande fan dei mattonazzi, un po' perché mi avevano avvertito che è una storia che o si ama o si odia.
Non penso di essermi innamorata ma certamente mi sono appassionata, emozionata e divertita. E comunque questo certo non è poco.
Ancora devo formulare un pensiero interamente coerente a riguardo, soprattutto perché la lettura di questo libro è stata lenta e accidentata, e non so davvero come quantificare il mio gradimento. 
Andando per punti posso dire che:

- il worldbuilding mi è piaciuto davvero molto, è credibile nella sua impossibilità, è curato nei minimi dettagli e rende possibile immergersi nella materia narrata senza troppo smarrimento. Quel che invece, sempre all'interno del worldbuilding, ho trovato caotico è l'utilizzo profuso dei flashback che, soprattutto nella prima parte, spostano un po' troppo il focus.

- La storia è ben pensata e ben scritta, l'intelligenza di Locke non è mai poco credibile e lui e Jean, pur nel loro superomismo, sembrano sempre personaggi plausibili. Gradevolissimo il fatto che i tempi siano /giusti/, niente nasce per caso né si risolve in poche righe, la nascita, messa in atto e risoluzione di un qualsiasi piano e una ruota lenta che pian piano sposta i pezzi al loro posto.

- L'amicizia e il profondo affetto tra i Bastardi Galantuomini. Dirò solo questo.

- Personalmente, ho adorato la descrizione di una lingua priva di qualsiasi rifinitura e diretta, tagliente e /sporca/, eppure devo dire che volentieri mi sarei risparmiata tutte le scene di sangue e qualche descrizione altamente stereotipata di qualsivoglia personaggio femminile. Questi sono ovviamente dettagli e capisco bene che si legano al contesto che descrive e questi miei appunti lasciano un po' il tempo che trovano.

- Apprezzatissima è stata anche la traduzione che mi ha aiutata a sbloccarmi finalmente con la storia. Raramente leggo in traduzione se posso leggere in originale, eppure questa volte ho trovato nella versione italiana (trad. Anna Martini) una prosa scorrevole in piacevole, che non indora la pillola, e che restituisce dialoghi vivi e credibili.