A review by saradallapalma
Tutto chiede salvezza by Daniele Mencarelli

challenging dark emotional reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.5

Era da un bel po' di anni che non leggevo qualcosa di un autore italiano. Ho però avuto il piacere di ascoltare Daniele Mencarelli parlare ad un corso di editoria e mi ha subito affascinato sia lui che i suoi romanzi. 
Questa è la storia semi-biografica (o almeno l'autore ha definito i suoi libri come una "trilogia semi-biografica") di Daniele, il quale nel 1994 viene ammesso nel reparto psichiatrico di un ospedale con un TSO. Il romanzo racconta la settimana di Daniele in questo reparto e il suo rapporto con gli uomini con cui dovrà condividere la stanza e la vita.
Non penso che questo sia un romanzo semplice da leggere per tutti: lo stile è molto poetico, essendo che l'autore nasce come poeta. Al tempo stesso è molto godibile perché non è uno stile denso o iper metaforico. Inoltre, questo è un romanzo che parla di ciò che accade nella nostra mente, o meglio nella mente di Daniele. Questa storia, infatti, cerca di parlare delle malattie mentali senza però romanticizzarle come fanno alcuni media, soprattutto le serie tv (*coff coff* Tredici *coff coff*). Mencarelli riporta il "brutto" delle diverse malattie mentali: la rabbia verso sé stessi, la consapevolezza di star deludendo o peggiorando la vita dei propri genitori e della propria famiglia, la confusione dentro la propria testa, l'inspiegabile della malattia. 
Inoltre, tocca anche la tematica dei medici e di come, spesso, questi vedano i malati (sia mentali che fisici) come numeri su una cartella: da una parte è comprensibile, ma fa anche sentire il paziente proprio come uno dei tanti e senza alcun merito o come dice Daniele-personaggio "come se la mia malattia non fosse abbastanza degna di nota". 
E' interessante anche vedere come molte malattie non siano esplicitamente dichiarate nel corso del libro, il che é sfortunatamente la realtà di molti. E' anche da sottolineare come questo libro sia fondamentalmente una storia per chi non riesce totalmente a chiedere aiuto ma si ritrova in una situazione dove non ha scelta. Come dice anche Daniele-personaggio, in quella settimana, riesce a far uscire il vero sé stesso, probabilmente perché si sente capito più dalle persone che sono come lui che da i suoi amici o famigliari. 
L'unica cosa che non ho apprezzato al 100% è stato come il personaggio di Gianluca è stato un po' eccessivamente stereotipato. Nonostante ciò, la sua storia nel corso del libro è davvero struggente, come la storia di ogni personaggio del resto.

In generale, consiglio questo libro sia alle persone affette da qualche malattia mentale per sentirsi capiti. D'altro canto, la consiglio anche ai cosiddetti "sani", per capire quanto difficile sia vivere in una mente che non riusciamo sempre a controllare.