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A review by carmenna
Ethan Frome by Edith Wharton
5.0
Con il suo stile meraviglioso, la Wharton ci regala questo racconto breve e amaro, ambientato in un Massachusetts gelido e isolato, che contiene, come una matrioska, il misero e rurale villaggio di Starkfield, e l'ancor più isolata fattoria di Ethan Frome - descritta come " una di quelle solitarie fattorie che rendevano il paesaggio ancor più solitario" -, in cui si trascinano le tre vite di Ethan, Zeena e Mattie.
Ethan è sicuramente il personaggio che colpisce al cuore in modo doloroso, un uomo la cui vita è stata costellata di rinunce, consapevole - e ciò rende il tutto ancora più terribile e crudele - del fatto che avrebbe potuto essere qualcuno, che la sua vita avrebbe potuto essere migliore e diversa, mentre gli eventi l'hanno costretto ad una prigionia eterna a Starkfield, legato ad una donna arcigna che mostra un minimo d'umanità solo quando scopre che il suo piatto preferito è stato rotto.
La storia si articola su due piani temporali, il presente, con un Ethan menomato e silenzioso, e un passato risalente a ventiquattro anni prima, che vide la nascita e la drammatica fine dell'amore tra l'uomo e la vivace Mattie, cugina e aiutante della moglie.
La Wharton è capace di mostrarci, quasi in modo plastico, lo squallore - soprattutto presente - di queste tre vite, soffocandoci quasi con l'ineluttabilità del loro destino.
Bellissima la scena in cui un Ethan tramortito crede di sentire il pigolio lontano di un uccello ferito, e poi si accorge, con orrore, che l'uccellino non è altri che Mattie, e il pigolio i suoi gemiti di dolore.
http://iltesorodicarta.blogspot.it/
Ethan è sicuramente il personaggio che colpisce al cuore in modo doloroso, un uomo la cui vita è stata costellata di rinunce, consapevole - e ciò rende il tutto ancora più terribile e crudele - del fatto che avrebbe potuto essere qualcuno, che la sua vita avrebbe potuto essere migliore e diversa, mentre gli eventi l'hanno costretto ad una prigionia eterna a Starkfield, legato ad una donna arcigna che mostra un minimo d'umanità solo quando scopre che il suo piatto preferito è stato rotto.
La storia si articola su due piani temporali, il presente, con un Ethan menomato e silenzioso, e un passato risalente a ventiquattro anni prima, che vide la nascita e la drammatica fine dell'amore tra l'uomo e la vivace Mattie, cugina e aiutante della moglie.
La Wharton è capace di mostrarci, quasi in modo plastico, lo squallore - soprattutto presente - di queste tre vite, soffocandoci quasi con l'ineluttabilità del loro destino.
Bellissima la scena in cui un Ethan tramortito crede di sentire il pigolio lontano di un uccello ferito, e poi si accorge, con orrore, che l'uccellino non è altri che Mattie, e il pigolio i suoi gemiti di dolore.
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