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A review by claudiatralenuvole
Io ci sarò by Kyung-sook Shin
emotional
reflective
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? N/A
3.5
Tempo fa, mi sono innamorata del romanzo "Prenditi cura di lei" di Shin Kyung Sook per la sua penna struggente e nostalgica, una penna che ho ritrovato, seppure con minore intensità, nel suo "Io ci sarò".
Una storia carica di dolore e rimpianto, che racconta di quelle amicizie universitarie che ti traghettano dagli anni timidi e sognanti dell'adolescenza agli anni disillusi e timorosi dell'età adulta.
In una Corea del Sud degli anni '80, gettata nel caos dalle rivolte studentesche e da un governo che fa di tutto per soffocare ogni ribellione, Jeong Yun, protagonista in lutto, stringe amicizia con Myeong Seo e Miru, un ragazzo e una ragazza uniti da un passato carico di misteri e di perdite.
Con dettagliata delicatezza, l'autrice porta il lettore indietro nel tempo, in un periodo incerto in cui i giovani sono animati dal fuoco della lotta e gli adulti sono ormai stanchi di combattere.
Tristemente, vediamo questo gruppo di amici trovarsi, lottare insieme contro le brutture del mondo, sostenersi nei momenti più bui, e perdersi quando il dolore diventa ormai irreversibile.
La gioventù non ritorna, ma il passato va ricordato per non diventare totalmente inutile, mentre la speranza va tramandata ai giovani, affinché un giorno le cose possano essere diverse.
Un omaggio ai vent'anni, quello di Shin Kyung Sook, a certe amicizie che talvolta ti salvano e talvolta ti distruggono; un omaggio a chi ha sofferto durante quegli anni di rivolta e soppressione, a chi ha perso l'innocenza insieme alle persone che amava per mano di carnefici che non hanno mai pagato.
Di questa lettura rimpiango solo il distacco. Ho sentito una grande lontananza tra me e i personaggi, non so bene dire da cosa fosse dovuta. Forse è la stessa distanza che Jeong Yun, voce narrante principale, si costringe a mettere tra sé e il suo passato per andare avanti e non farsi trascinare giù dal dolore. L'ho sentita tutta.
Una storia carica di dolore e rimpianto, che racconta di quelle amicizie universitarie che ti traghettano dagli anni timidi e sognanti dell'adolescenza agli anni disillusi e timorosi dell'età adulta.
In una Corea del Sud degli anni '80, gettata nel caos dalle rivolte studentesche e da un governo che fa di tutto per soffocare ogni ribellione, Jeong Yun, protagonista in lutto, stringe amicizia con Myeong Seo e Miru, un ragazzo e una ragazza uniti da un passato carico di misteri e di perdite.
Con dettagliata delicatezza, l'autrice porta il lettore indietro nel tempo, in un periodo incerto in cui i giovani sono animati dal fuoco della lotta e gli adulti sono ormai stanchi di combattere.
Tristemente, vediamo questo gruppo di amici trovarsi, lottare insieme contro le brutture del mondo, sostenersi nei momenti più bui, e perdersi quando il dolore diventa ormai irreversibile.
La gioventù non ritorna, ma il passato va ricordato per non diventare totalmente inutile, mentre la speranza va tramandata ai giovani, affinché un giorno le cose possano essere diverse.
Un omaggio ai vent'anni, quello di Shin Kyung Sook, a certe amicizie che talvolta ti salvano e talvolta ti distruggono; un omaggio a chi ha sofferto durante quegli anni di rivolta e soppressione, a chi ha perso l'innocenza insieme alle persone che amava per mano di carnefici che non hanno mai pagato.
Di questa lettura rimpiango solo il distacco. Ho sentito una grande lontananza tra me e i personaggi, non so bene dire da cosa fosse dovuta. Forse è la stessa distanza che Jeong Yun, voce narrante principale, si costringe a mettere tra sé e il suo passato per andare avanti e non farsi trascinare giù dal dolore. L'ho sentita tutta.
Minor: Eating disorder, Suicide, Police brutality, and Sexual harassment