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bianca96 's review for:

2.0

Dopo la morte della madre, Blue trascorre l'infanzia e l'adolescenza viaggiando di città in città con il padre, un professore che cambia spesso lavoro. Nell’ultimo anno di liceo, prima di trasferirsi ad Harvard, i due si stabiliscono a Stockton.

Li, Blue rimane affascinata da Hannah Schneider, un’insegnante di cinema, e dal gruppo dei “Sangue Blu”, cinque ragazzi che si riuniscono ogni domenica a casa della professoressa.
Blue inizia a frequentarli, stringendo una sorta di amicizia con loro, fino a che, durante una gita in montagna con Hannah e i Sangue Blu, trova l’insegnante impiccata. Le autorità classificano il caso come suicidio, ma Blue è convinta che non sia così.
Decide quindi di indagare sulla morte di Hannah, fino a scoprire la verità, ma ad un costo molto alto.

Il romanzo ricorda in parte Dio di illusioni di Donna Tartt, con un gruppo elitario che gravita attorno a un professore e discute di argomenti elevati e intellettuali, fino a quando un omicidio non interrompe la loro routine. In questo caso, però, non si tratta di intellettuali, anzi. Tutti i personaggi, a eccezione di Blue e di suo padre, sono descritti come sciatti, poco intelligenti e privi di reale interesse.
Il padre di Blue idolatra la conoscenza umana, ritenendola la cosa più importante al mondo, con un approccio profondamente antropocentrico. Anche Blue, seppur in modo meno esplicito, si capisce che si considera nettamente superiore agli altri personaggi del libro. A eccezione della sua indagine a fine libro, Blue appare quasi apatica. Un automa il cui unico obiettivo è ottenere buoni voti per entrare ad Harvard. Il libro non rivela neppure quali siano le sue aspirazioni future.

Le donne frequentate dal padre vengono descritte come delle sciacquette, ridicole, totalmente innamorate di lui al punto da sembrare patetiche. I compagni di scuola di Blue sono dipinti come ossessionati dal gossip, privi di profondità. Anche i Sangue Blu, che potrebbero sembrare un gruppo d’élite, sono in realtà ragazzi viziati con brutti voti e personalità inconsistenti. L'amicizia che sembra legare Blue al gruppo sembra in realtà una presa in giro. I ragazzi la chiamano continuamente con soprannomi come "Vomi" o "Sbocco", perché una volta ha vomitato durante una serata dopo aver bevuto troppo. Blue stessa ammette di fingere spesso di bere i cocktail che le preparano, trovando sempre un modo per liberarsene di nascosto. Anche le due ragazze del gruppo non mancano di deriderla, sia perché non ha mai avuto una relazione, sia per la cotta che si è presa per uno dei ragazzi. A me è sembrata più un capro espiatorio che un’amica.
Lo stile è estremamente lento. Ogni frase, descrizione, dialogo, viene interrotto da (almeno) mezza pagina, fatta di metafore e riferimenti letterari legati alle letture di Blue. La quarta di copertina mette in primo piano la morte violenta dell’insegnante, ma bisogna riuscire ad arrivare alle ultime 150 pagine perché (finalmente) succeda.
Queste ultime si leggono più velocemente, grazie a una svolta inaspettata, però il finale mi delude di nuovo.
A eccezione della sua indagine su Hannah, Blue appare quasi apatica. Un automa il cui unico obiettivo è ottenere buoni voti per entrare ad Harvard. Il libro non rivela neppure quali siano le sue aspirazioni future.