A review by stonadia
La lingua geniale: 9 ragioni per amare il greco by Andrea Marcolongo

2.0

Fin dalle prime pagine ha serpeggiato in me l'irritazione.
Non sono "9 ragioni per amare il greco" ma "9 ragioni per cui io autrice, che ho studiato greco, sono molto figa" (e tra l'altro ne conto 7, stando ai capitoletti..neanche la numerazione è chiara).
Sono irritata perchè non è una dichiarazione d'amore per il greco e un tentativo di affascinare anche chi, purtroppo, non ha potuto incontrare LA lingua per eccellenza, bensì un mero pretesto per parlare di sè.
Non è vero che si rivolge a tutti, anche a chi non ha mai studiato greco.
In primis, troppe parole non traslitterate e persino la presunzione di poter scrivere un paradigma, e invitare ad osservarlo per rendersi conto che ogni forma non c'entra nulla con le altre perchè " Non serve saper leggere il greco. Ponete pure che sia giapponese". Sarà un genio la Marcolongo con le lingue, ma io non distinguo un ideogramma cinese da uno giapponese, figuriamoci notare se sono diversi tra loro.
Sugli argomenti, poi, puntiamo direttamente alla rassegnazione. I concetti di radice e tema, di valore aspettuale del verbo, per non parlare del legame tra greco e protogreco/indoeuropeo sono ostici e creano non poche difficoltà anche a studenti avanzati del liceo classico. Sfido chiunque non abbia mai fatto greco (e magari nemmeno latino) a capirci qualcosa, data la trattazione assolutamente asistematica.
Infine, lo stile: la Marcolongo scrive bene, in modo scorrevole, questo è innegabile. Ma lo sforzo per apparire a tutti i costi simpatica e strizzare l'occhio al lettore è insopportabile. Non che parlando di greco e classicità si debba essere estremamente seri ed impostati, anzi, ben venga la battuta e la spiritosaggine: il punto è che per tutto il libro ho avvertito un umorismo "forzato", non naturale.

Un'operazione davvero furba, per non dire paracula, che di certo fa vendere molto ma non rende giustizia alla bellezza del mondo greco, ai motivi per cui l'abbiamo fortemente odiato e quindi fortemente amato.