A review by ilaria_m
Cinder & Ella by Kelly Oram

emotional funny hopeful fast-paced

4.5

Voto complessivo: ⭐️⭐️⭐️⭐️.5
Dramma:  💧💧💧
Sugar: 🧁🧁🧁
Spice: -

Trope: friends to lovers - hidden identity - celebrity romance - disability rep - family - friendship.

Il mondo di Ella crolla in un momento, quando un camion butta fuoristrada l’auto in cui stanno viaggiando lei e sua madre. La donna muore sul colpo, e la ragazza è costretta in ospedale per 8 mesi, tra interventi e riabilitazione. È già un miracolo che sia tornata a camminare, però nulla potrà cancellare le cicatrici da ustione che coprono il 70% del suo corpo. Non vede suo padre da quasi 10 anni, ma è lui l’unico parente a cui può essere affidata. L’aspettano così Los Angeles, una matrigna, due sorellastre, e tanti problemi di inserimento in una scuola estremamente snob, per nulla clemente con una nuova arrivata disabile e poco incline a fare amicizia. Tutto ciò che le rimane è Cinder, il suo miglior amico, conosciuto online, ma mai visto di persona. Non conosce nemmeno il suo vero nome. Dopo 8 mesi di silenzio, riuscirà a riallacciare i rapporti?

Se vi dico retelling in chiave moderna, qual è la prima fiaba che vi viene in mente? Scommetto che molti risponderebbero Cenerentola, per cui non è facile per una storia con queste premesse farsi strada tra tanti concorrenti. Kelly Oram, però, riesce a ritagliarsi un suo posticino, puntando su temi quali disabilità, famiglia e amicizia. Non c’è pietismo, e i cattivi non sono poi così cattivi: la matrigna ci prova, così come una delle due sorellastre (l’altra un po’ meno, ma  anche lei, a conti fatti, è solo una ragazzina spaventata).
Il romance rimane più sullo sfondo, e,mi azzarderei a dire, è quasi secondario.
Per quanto alcune cose siano scontate (è un retelling!) e talvolta ci voglia un po’ di sospensione del giudizio, alla fine, pensandoci bene, non mi è dispiaciuto né il trasformare il ballo con il principe in un meet-and-greet ad una convention fantasy, né cosa ha sostituito la scarpetta. Buona anche l’idea di non avere una fata madrina bensì una più articolata rete di supporto, con tanto di coppia di costumisti di Hollywood per il vestito.
Magari chi avrebbe voluto più romance, sarà rimasto un po’ deluso, ma non è detta l’ultima: abbiamo anche un secondo volume, Happily Ever After, ancora inedito da noi, che probabilmente compensa questa piccola lacuna.
Consigliato soprattutto agli amanti del found family.