A review by emilyandherbooks
Caro amico by Yiyun Li

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Trigger warning: depressione, suicidio

« Provare sentimenti in una lingua d'adozione è difficile, ma farlo nella mia lingua natale mi è impossibile. »

È difficile scrivere una recensione riguardo a [b:Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua|42816695|Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua|Yiyun Li|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1542289555l/42816695._SY75_.jpg|50666145] dato il peso che ha questa lettura. L'autrice [a:Yiyun Li|148348|Yiyun Li|https://s.gr-assets.com/assets/nophoto/user/u_50x66-632230dc9882b4352d753eedf9396530.png] ha scritto questo memoir ha scritto questo memoir in seguito ai due tentativi di suicidio avvenuti nel 2012..

Ho deciso di evitare di dare un voto al libro, invece vorrei condividere con voi le sensazioni che ha suscitato in me.

Ho faticato a leggerlo: all’inizio pensavo fosse perché non riuscivo a concentrarmi."Forse non ho il giusto livello di attenzione? Sono io stupida che non riesco a stare dietro allo stile dell'autrice?" La lettura continuava e io facevo sempre più fatica, finché una mattina mi sono alzata e ho passato l'intera giornata con un peso al petto. Nonostante io pensassi di non comprendere ciò che stavo leggendo, avevo assimilato nel profondo ciò che provava l’autrice.⁣

Ho pensato di non finire il libro. Non era possibile che io stessi così male per una lettura. Ho deciso, però, di non demordere. La seconda metà del libro è risultata più “comprensibile” e ho ritrovato anche serenità nel leggerlo. Proprio come l’autrice, man mano che prosegue nella scrittura, ritrova un senso alla sua esistenza, al suo essere lettrice e scrittrice.⁣

Yiyun Li ci racconta episodi di vita quotidiana, ricordi d’infanzia e le letture dei suoi autori preferiti: Katherine Mansfield, di cui il titolo è una citazione ai suoi diari, Nabokov, George Eliot, Turgenev… A piccoli sprazzi comprendiamo che gran parte della sua sofferenza proviene dall’infanzia e dai rapporti familiari, ma c’è anche un senso di inadeguatezza nel suo essere scrittrice, difficoltà nel capire quale sia la sua identità divisa fra Cina e Stati Uniti.⁣

Non approfondirà queste sofferenze né cercherà di trovare una soluzione: forse perché non vuole, forse perché non c'è una vera soluzione al suo malessere. Il suo memoir si rivela non solo uno sguardo al periodo più buio della sua vita, ma anche un elogio alla lettura: leggere e “conversare” con autori lontani come fuga dal presente, ma anche come sostegno.