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A review by stephthepanda
Dead Girls Don't Talk: Flipover Edition by Joanne Carlton
4.0
Come si usa dire, quando qualcosa di triste e/o tragico avviene tra due persone, è necessario sentire "entrambe le campane".
Bene, questo libro ti dà esattamente questa possibilità, facendoti diventare vittima inconsapevole ed allo stesso giudice delle realtà che vengono narrate.
Ogni indizio è lì, ogni pezzo mancante è ben nascosto eppure, come una qualsiasi preda, cadi nella trappola ben nascosta di ognuna delle due folli protagoniste.
Questo libro ti smonta ogni teoria possibile, ti fa creare castelli in aria ed allo stesso tempo te li demolisce. Ogni parola è verità ed allo stesso menzogna.
Questo libro ti dà la possibilità di leggere il POV della vittima (Syl) e, girandolo, ti dà la possibilità di leggere quello dell'amica (Viola), entrambe legate da un passato ed allo stesso tempo da un tragico presente.
Syl, Viola sono entrambe vittima di manipolazioni e giochi orchestrati da altre persone, ma allo stesso tempo di loro stesse. Syl, ti fa provare compassione e tanta tristezza per lei; al contrario, Viola ti fa provare tanta rabbia e ribrezzo.
Questo libro ti pone davanti a tante domande durante la lettura, ma SOPRATTUTTO alla fine, dopo che la verità è stata svelata, dopo che il libro è stato chiuso.
La caratterizzazione dei personaggi è stata fatta in maniera magistrale, a partire dalle protagoniste ed a seguire i personaggi secondari. Viola è un personaggio dai tratti narcisistici, ti vuole prendere in giro, ti vuole usare e lo fa, senza troppi fronzoli, senza troppi sensi di colpa, ma di cui per assurdo ti ritrovi ad apprezzarne la sincerità (lo so che può sembrare folle, ma credetemi, è così, specialmente con il senno di poi). Syl, è quel personaggio che ti fa venire voglia di urlare "Svegliati!", ma che allo stesso tempo sai che nasconde qualcosa di oscuro (probabilmente perché i genitori sono persone discutibili, probabilmente perché Viola l'ha presa in giro ed usata, probabilmente perché è un'anima persa costretta perennemente a mentire a se stessa, ma soprattutto agli altri).
Steve ed Annie, personaggi secondari che fungono un po' da "aiutanti" per le nostre protagoniste, ma allo stesso tempo lo fanno in maniera diversa. Il primo, probabilmente più simile a Syl, che sente il bisogno di vedere quel barlume di luce negli altri, a prescindere dal buio che ha portato loro, a prescindere dal dolore che è stato/viene inflitto. La seconda, invece, più simile a Viola, anche lei sincera stratega, ma con quel filo di empatia che in una delle nostre protagoniste manca.
Ironico, vero?
Il personaggio di Lilli, poi? Penso che sia esattamente il motivo per cui esiste il detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".
Ho apprezzato come entrambi i POV siano simili, ma i dettagli presenti nell'uno e mancanti nell'altro (a fasi alterne), renda molto bene il fatto che nessuna delle due protagoniste fosse totalmente sana di mente, che forse il reale motivo per cui entrambe erano legato era che entrambe riuscissero a riconoscere una certa follia l'una dell'altra (di origine totalmente diversa) e non di certo tutte le decorazioni che si raccontavano (nate nello stesso giorno, nello stesso ospedale, vicine di casa ecc..)
Il finale, come un buon mistery/thriller, mi ha sorpresa; non avevo immaginato sarebbe successo quello che è successo, non mi aspettavo che le modalità sarebbero state quelle. Ammetto però, che non ne sono totalmente convinta, a partire dalla glorificazione di Viola e quasi al relativo cambio di personalità di quest'ultima, alle modalità con cui in tempi forse troppo rapidi si conclude la storia e come venga raggiunta la libertà da parte di entrambe le protagoniste.
Bene, questo libro ti dà esattamente questa possibilità, facendoti diventare vittima inconsapevole ed allo stesso giudice delle realtà che vengono narrate.
Ogni indizio è lì, ogni pezzo mancante è ben nascosto eppure, come una qualsiasi preda, cadi nella trappola ben nascosta di ognuna delle due folli protagoniste.
Questo libro ti smonta ogni teoria possibile, ti fa creare castelli in aria ed allo stesso tempo te li demolisce. Ogni parola è verità ed allo stesso menzogna.
Questo libro ti dà la possibilità di leggere il POV della vittima (Syl) e, girandolo, ti dà la possibilità di leggere quello dell'amica (Viola), entrambe legate da un passato ed allo stesso tempo da un tragico presente.
Syl, Viola sono entrambe vittima di manipolazioni e giochi orchestrati da altre persone, ma allo stesso tempo di loro stesse. Syl, ti fa provare compassione e tanta tristezza per lei; al contrario, Viola ti fa provare tanta rabbia e ribrezzo.
Questo libro ti pone davanti a tante domande durante la lettura, ma SOPRATTUTTO alla fine, dopo che la verità è stata svelata, dopo che il libro è stato chiuso.
La caratterizzazione dei personaggi è stata fatta in maniera magistrale, a partire dalle protagoniste ed a seguire i personaggi secondari. Viola è un personaggio dai tratti narcisistici, ti vuole prendere in giro, ti vuole usare e lo fa, senza troppi fronzoli, senza troppi sensi di colpa, ma di cui per assurdo ti ritrovi ad apprezzarne la sincerità (lo so che può sembrare folle, ma credetemi, è così, specialmente con il senno di poi). Syl, è quel personaggio che ti fa venire voglia di urlare "Svegliati!", ma che allo stesso tempo sai che nasconde qualcosa di oscuro (probabilmente perché i genitori sono persone discutibili, probabilmente perché Viola l'ha presa in giro ed usata, probabilmente perché è un'anima persa costretta perennemente a mentire a se stessa, ma soprattutto agli altri).
Steve ed Annie, personaggi secondari che fungono un po' da "aiutanti" per le nostre protagoniste, ma allo stesso tempo lo fanno in maniera diversa. Il primo, probabilmente più simile a Syl, che sente il bisogno di vedere quel barlume di luce negli altri, a prescindere dal buio che ha portato loro, a prescindere dal dolore che è stato/viene inflitto. La seconda, invece, più simile a Viola, anche lei sincera stratega, ma con quel filo di empatia che in una delle nostre protagoniste manca.
Ironico, vero?
Il personaggio di Lilli, poi? Penso che sia esattamente il motivo per cui esiste il detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".
Ho apprezzato come entrambi i POV siano simili, ma i dettagli presenti nell'uno e mancanti nell'altro (a fasi alterne), renda molto bene il fatto che nessuna delle due protagoniste fosse totalmente sana di mente, che forse il reale motivo per cui entrambe erano legato era che entrambe riuscissero a riconoscere una certa follia l'una dell'altra (di origine totalmente diversa) e non di certo tutte le decorazioni che si raccontavano (nate nello stesso giorno, nello stesso ospedale, vicine di casa ecc..)
Il finale, come un buon mistery/thriller, mi ha sorpresa; non avevo immaginato sarebbe successo quello che è successo, non mi aspettavo che le modalità sarebbero state quelle. Ammetto però, che non ne sono totalmente convinta, a partire dalla glorificazione di Viola e quasi al relativo cambio di personalità di quest'ultima, alle modalità con cui in tempi forse troppo rapidi si conclude la storia e come venga raggiunta la libertà da parte di entrambe le protagoniste.