A review by ilaria_m
Abissi e Incanto by Ella Archer

adventurous emotional medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

Voto complessivo: ⭐️⭐️⭐️
Dramma: 💧 💧
Sugar: 🧁🧁
Spice: 1/2 🌶️
Trope: fantasy romance - found family - slow burn - magic - secret identity - reverse grumpy x sunshine - mitology

Una sirena perfezione la sua magia versando sangue umano, in una cerimonia conosciuta come Primo Sangue. Ora è il turno della principessa Safira, ma qualcosa va storto. Esiliata sulla terraferma con sembianze umane, deve capire perché non ha funzionato e cosa fare per poter essere riammessa nel Palazzo Sommerso…

Secondo volume della Hidden Society, Abissi e Incanto è un libro carente sotto diversi punti di visti.
Un po’ ispirato a La Sirenetta (anche la nostra principessa sirena colleziona artefatti umani, ma non forchette, bensì solo pezzi da museo, in linea con quello snobismo intellettuale già presente in Stelle e Ottone, perché in questa serie le citazioni sono di un certo livello), un po’ alla mitologia classica, è una storia che non viene sviluppata proprio dove avrebbe dovuto esserci più approfondimento, riducendo eventi che dovrebbero essere importanti, a dei semplici pretesti.
Se riduciamo la trama alla scheletro, liberandola dagli orpelli del caso, è fin troppo simile a Stelle e Ottone (le dinamiche sono sostanzialmente le medesime).
La caratterizzazione dei personaggi è praticamente assente: abbiamo, per forza di cose, qualcosa che riguarda la protagonista, nonché voce narrante, ma per il resto, il deserto. I personaggi secondari sono semplici comparse prive di qualsiasi spessore, ma non sorprendiamoci, considerato che lo stesso trattamento è riservato persino al protagonista maschile. È bello, buono e bravo, ossia un Ken come tantissimi altri (Ismael di Stelle e Ottone non gli dà ‘na pista, de’ più!).
Uno dei trope principali è la found family, ma anche qui non c’è nessun vero approfondimento su cosa porti i personaggi a sviluppare un legame: Safira viene accolta a Villa Marea perché sì, perché vogliamo, appunto, che il found family sia un tropo di questo romanzo.  
Visto che ci siamo, aggiungiamo una spruzzatina, piccola, piccola, lgbtqia+, che al marketing fa sempre bene.
Sulla scrittura, è impossibile non notare le tante, inutili ripetizioni: “X mi ha preso un cellulare, dicendo che avrebbe potuto servirmi”. Qualche capitolo dopo: “Y ha registrato il suo numero sul cellulare che X mi ha preso, dicendo che avrebbe potuto servirmi”. Perché? E non è l’unico caso.
Arrivo a tre stelline perché, per lo meno, la lettura è sufficientemente scorrevole,  e perché ho deciso di far pesare sul mio voto molto l’edizione, che è il vero punto di forza della serie.
Onesta: se non fosse per una confezione tanto invitante, sicuramente non avrei mai dato nemmeno una chance a questa serie.
La continuerò? Sì, perché sono libri autoconclusivi scritti da mani diverse, e se ho dato una possibilità a Jude e Ella, non vedo perché non darla anche alle altre “sorelle”.