A review by ilsindaco
La schiuma dei giorni by Boris Vian

4.0

«No» disse Colin «non è colpa loro. Tutto dipende dal fatto che gli anno detto: 'Il lavoro è sacro, è bello, è buono, è la cosa più importante, e solo chi lavora ha tutti i diritti'. Però poi si fa il possibile per farli lavorare continuamente, così che loro non hanno il tempo di far valere i propri diritti».
«Allora vuoi dire che sono scemi?» disse Chloé.
«Sì, sono scemi» disse Colin. «È per questo che sono d'accordo con quelli che gli raccontano che lavorare è il massimo. Questo li libera dal problema di pensare di cercare di migliorare e di non lavorare più».
Per farla breve, la storia narra di Colin, un ragazzotto benestante di Parigi, innamorato di Chloé che, molto presto, si ammala di uno strano male.
Tutte le vicende appaiono stravaganti, surreali, iconiche, fantasiose. Colin è accompagnato da "comparse" in un viaggio di continua ricerca di se stesso fintanto che non s'imbatte nell'amore. Accecato da questo nuovo sentimento la sua vita è volta a sollazzarsi con Chloé fintanto che non dovrà affrontare il male di lei e sarà costretto a ricredere in tutto ciò che prima aveva evitato, come il lavoro. Nel mentre, tutto intorno a lui sembra perdere colore, sporcarsi, rimpicciolire e farsi, infine, sempre più nero.

SpoilerUn romanzo che non lascia via di scampo a dispetto dall'inizio stralunato.
Si parla con i topi, gli alcolici vengono preparati con un pianoforte-bar, in chiesa muoiono persone ma il matrimonio si fa lo stesso, si fabbricano fucili con sangue umano, si cura il male con i fiori. Tutto appare come un'allegoria. L'amore, sopra ogni cosa, ci mostra la forza e la debolezza dell'essere umano, inebriato da gioie, feste e colori, spento da mali, tragedie e cattivi consigli.
Non si è, in ambo i casi, in grado di riconoscere la realtà e si finisce col perdere la ragione.

È un romanzo no-sense, inventato, che proietta su carta la realtà con riferimenti alla società contemporanea.