A review by iophil
Infernalia by Clive Barker, Tullio Dobner

4.0

"Siamo tutti libri di sangue;
in qualunque punto ci aprano,
siamo rossi."


Ero partito col piede sbagliato con Barker, provando un paio dei suoi Libri di Sangue da ragazzino, avendoli casualmente acquistati insieme ai tanti altri di horror e fantastico a cui mi approcciavo all'epoca. Neanche da dire, era andata piuttosto male e non mi era piaciuto per niente. Ero nettamente troppo piccolo per apprezzare un orrore così carnale, una violenza realistica e i costanti accenni al sesso che caratterizzano così tanto i racconti dell'autore inglese. Ricordo che mi erano sembrati artifici per estremizzare e titillare pruriginosamente l'attenzione del lettore. Un pochino questa sensazione mi è rimasta, non so se come "imprinting" dalle precedenti, acerbe letture, ma questo è solo un piccolissimo neo, perché devo dire che ho rivalutato ampiamente quanto letto.

Lo stile di Barker è violento, sanguinario e disturbante, ma allo stesso tempo dotato anche di una vena quasi poetica e di una prosa davvero affascinante (nonostante le tematiche spesso nefande :P). Il che mi ha molto stupito, specialmente perché è un aspetto che proprio non mi aspettavo di riscontrare.
Non posso dire di aver completamente apprezzato l'antologia, infatti metà dei racconti non mi hanno esaltato. Però ho rivalutato con forza questo scrittore, perché la sua scrittura mi è piaciuta davvero molto.

- Il libro di sangue ★★★★1/2

La storia che funge da cornice a tutte le altre del libro. Un improvvido falso medium viene ingaggiato per indagare su una casa infestata. Si ritroverà a diventare, suo malgrado, un autentico "libro di sangue".
Un primo, macabro assaggio di quella che sono lo stile, la filosofia e la missione del Barker scrittore. Una mente brillante e inquieta, in grado di generare storie affascinanti, morbose e contorte. L'introduzione perfetta al mondo da incubo che i racconti successivi andranno a delineare.

- Macelleria mobile di mezzanotte ★★★★★

Una delirante e granguignolesca avventura fra i meandri più sordidi e reconditi della metropolitana di New York. C'è un serial killer a piede libero in città, ma il protagonista del racconto scoprirà che c'è anche ben altro, dietro alle uccisioni del misterioso assassino. E la sua cupa avventura a tu per tu con la morte lo condurrà a ridefinire totalmente la propria esistenza, verso un delirante futuro.
Da molti considerato uno dei migliori (se non il migliore) racconto di Barker, Macelleria mobile di mezzanotte è un perfetto connubio tra fredde atmosfere metropolitane e sanguinosi deliri splatter. Un must per ogni amante dell'orrore in ogni sua forma.

- Il Ciarliero e Jack ★★1/2

Il racconto che forse mi è piaciuto meno in assoluto e che mi è sembrato anche un po' fuori posto come toni e tematiche, rispetto a tutti gli altri. La storia narra di un imperturbabile ometto di mezza età e della sua sfida a un demone di bassa caratura, il Ciarliero, che ha la missione di catturarne l'anima.
Il tono di questo racconto è grottesco e da commedia nera, molto diverso da quello degli altri dell'antologia. Solitamente questo tipo di narrazione mi piace, ma non ho trovato totalmente di mio gusto l'umorismo dell'autore. Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma l'ho trovato certamente meno rilevante di altri della raccolta.

- Mai dire maiale ★★1/2

Un ex poliziotto si ritrova a lavorare come sorvegliante presso un carcere minorile in cui ben presto si verificano fatti inquietanti legati alla scomparsa di uno dei ragazzini ospitati dalla struttura.
Andando a fondo della questione, la guardia scoprirà il vero artefice del male che si annida nel carcere. E soprattutto che la realtà supera ogni più allucinante fantasia.
Il racconto, come tutti gli altri, è scritto benissimo ed è profondamente disturbante, anche per la capacità di Barker di attingere a piene mani alle pieghe più torbide dell'animo umano, tuttavia ho trovato poco credibili alcune scelte narrative, che mi hanno impedito di addentrarmi del tutto nella vicenda. Penso sia un buon racconto, che non ho apprezzato del tutto più che altro per gusto personale.

- Sesso, morte e stelle ★★★

Non mi è dispiaciuto, ma l'ho trovato il meno originale della raccolta. In un teatro sull'orlo del fallimento una compagnia sta per mettere in scena La dodicesima notte di William Shakespeare. Protagonisti della vicenda sono in particolare l'arrivista e disilluso direttore della compagnia e la prima attrice, sua bellissima amante, ma dalle capacità attoriali di Corinna di Boris. Inaspettati visitatori soprannaturali verranno in aiuto della compagnia in difficoltà, ma le conseguenze saranno molto più gravi del previsto. Racconto pervaso da un certo humor e con una buona dose di sesso più o meno gratuito, ma tutto sommato forse il meno memorabile in assoluto.

- In collina, le città ★★★★★

In chiusura, ecco il mio preferito per distacco. Questo racconto mi ha lasciato allibito, un po' per tutto: l'idea di fondo, lo svolgimento, lo stile con cui è scritto.
Due turisti inglesi si perdono fra le lande dell'ex Jugoslavia, imbattendosi in una millenaria e allucinante tradizione che vede coinvolte due cittadine gemelle del luogo. Non voglio dire molto di più, per non rovinare la sorpresa, ma se vi capita provatelo. Se siete amanti dell'horror, lo amerete (e amerete Barker per come scrive, al di là di tutto!).

In definitiva, nonostante il gradimento piuttosto altalenante fra i vari racconti, i picchi positivi sono stati sicuramente più determinanti e memorabili, rispetto ai riscontri negativi.
Senza dubbio dovrò approfondire il discorso con Barker e riesumare gli antichi paperback anni '90 finiti chissà dove, così da continuare a esplorare il peculiare e disturbante mondo del signor Barker! :P