A review by ilaria_m
Le calde mani degli spiriti by Katherine Arden

adventurous dark emotional mysterious reflective sad tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

5.0

Voto complessivo: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Trama: 👍👍👍👍
Personaggi: 👦👦👦👦
Page turner: 📖📖📖📖
Suspense: 😱😱😱
Plot twist: 💡💡💡

Prima Guerra Mondiale. Laura Iven, infermiera canadese, è da poco tornata a casa, dopo essere stata ferita in Europa. Una tragedia senza precedenti si abbatte sulla sua città (la purtroppo celebre esplosione di Halifax del 6 dicembre del 1917): casa distrutta e genitori tra le vittime. Solo un caso ha voluto che non fosse nelle vicinanze del porto in quella drammatica mattina. Ormai non le rimane che il fratello, Freddie, anche lui partito per l’Europa con le forze canadesi, e attualmente disperso. Sebbene non nutra nessuna speranza di trovarlo vivo, Laura è comunque intenzionata a scoprire cosa ne sia stato di lui…

Le Calde Mani degli Spiriti è un romanzo storico ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, che ricostruisce, però, anche un’altro tragico evento, collegato al primo, ma che ha avuto luogo in Canada, ad Halifax: lo scontro tra due navi mercantili militari, in rotta per l’Europa, ha causato un’esplosione che ha devastato l’intera area portuale.
Katherine Arden, sia in Europa, sia in Canada, non lesina i particolari più macabri, a ricordare quanti orrori porta con sé la guerra. La sua è una riflessione lucida sulla follia di ogni conflitto, e su come il nemico non sia chi ti punta contro un’arma, ma chi ti ha mandato a morire, rimanendo al sicuro in uno chateaux. Si calcola che parteciparono al conflitto circa 70000000 di soldati; il 40% è morto in battaglia, mentre un altro 40% è stato ferito o mutilato. La prima guerra mondiale è stata anche un’incredibile spartiacque tra il prima e il dopo, tra vecchio e nuovo, per cui non è difficile vederla come una sorta di Apocalisse.

Al resoconto storico si mescola il realismo magico, con l’enigmatica figura del violinista, che ti promette l’oblio in cambio della tua anima. 

Un piccolo barlume di speranza è dato dall’amore, che, a quanto pare, riesce a nascere anche nelle condizioni più inaspettate e disperate.

Tanti elementi diversi, quindi, ma perfettamente amalgamati l’uno all’altro, ed efficace è anche l’alternanza tra i due piani temporali (Freddie alla fine 1917 e Laura all’inizio 1918), che si incontrano solo alla fine e che tiene sempre alta l’attenzione del lettore.

Più che consigliato.