A review by tredici
Dark Universe by Daniel F. Galouye

2.0

PRO:

-Luce e buio come elementi religiosi/ filosofici.
Un'intuizione geniale. Prendere dei concetti ovvi per il lettore e renderli completamente estranei al protagonista che per l'intero racconto tenterà di mettere insieme stralci d'informazioni e intuizioni per comprendere il senso di luce e buio e staccarle dal loro nuovo significato simbolico di male e bene.

Questa citazione riassume bene la totale estraneità con tali concetti:
"Il Buio era qualcosa che si sentiva, o meglio, che si vedeva? Ma se si poteva vedere, ciò significava che si poteva fare con il Buio lo stesso che, secondo il Guardiano, si poteva fare con la Luce Onnipotente. Ma... che cosa?"

- Gestione dell'incapacità di vedere dei personaggi.
Lo scrittore è stato davvero abile nella costruzione di alcuni passaggi in cui essendo impossibilitato a rendere le descrizioni attraverso il senso della vista, ha dovuto formularle in modo diverso.

"Mandò un grido, e gli echi gli ritornarono giù da altezze spaventose e attraverso distanze invalicabili. Le parole si riflettevano su isole grottesche di pietre ammucchiate, formando una dissonanza stridente".
"Evitò un piccolo crepaccio i cui contorni gli vennero delineati dall'eco delle sue parole". (Il loro udito è tanto sviluppato da ricostruire l'ambiente grazie all'interpretazione dell'eco dei suoni).

- Mitizzazione dei ricordi legati alla catastrofe nucleare.
Ho trovato originale e molto evocativa quest'idea di rendere parte della mitologia del mondo delle creature mostruose che altro non sono se non il ricordo di elementi radioattivi. Purtroppo viene trattata piuttosto marginalmente.

"Per esempio, c'era Carbonio-Quattordici, c'erano i Due Urani, Duecentotrentacinque e Duecentotrentotto, c'era Plutonio del Livello Duecentotrentanove, e l'essere più maligno di tutti, il cupo, grande demone delle Profondità Termonucleari: Idrogeno".

CONTRO

-Strutturato in modo confusionario.
Spesso i passaggi tra una parte e l'altra del romanzo sono un po' frettolosi e confusi, forse si potevano bilanciare un po' meglio le parti riflessive con quelle in cui il protagonista agisce.

- Piuttosto ripetitivo.
Quello che ho evidenziato come un PRO, la ricerca del significato della luce, è in realtà anche un CONTRO quando monopolizza la mente del protagonista che diventa monotematico e irritante nei suoi continui cambi d'opinione e tentennamenti. Unite ciò al fatto che l'ambientazione è una sola dall'inizio alla fine ( caverne buie, caverne ancora più buie, caverne oscure) e ai pochi personaggi degni di note e otterrete un aridità narrativa non trascurabile.

BONUS: Mi sono chiesto fin dall'inizio perché i sopravvissuti, dopo essere fuggiti nelle profondità della terra, non abbiano acceso uno stramaledettissimo fuoco e fatto delle torce. A quanto pare, per l'autore era irrilevante spiegare come mai questa ipotesi sia stata scartata e la mera assenza di elettricità abbia portato alla completa rimozione del concetto di luce.

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