Scan barcode
A review by momotan
L'invasione degli ultracorpi by Jack Finney
4.0
La storia è interessante: Miles, il protagonista, è un medico in una cittadina piccola e sperduta dell'America.
I suoi problemi cominciano quando torna in città una sua vecchia compagna, Becky, che lo prega di visitare sua cugina. La donna infatti pare fermamente convinta che i suoi genitori non siano più loro. Riconosce che siano identici fisicamente fino in ogni minimo dettaglio, e che ricordino ogin cosa del passato. Ma c'è qualcosa che le ha fatto comprendere la tremenda verità, qualcosa che non sa nemmeno lei come spiegare.
Miles, ovviamente, la bolla come pazza e la spedisce da un amico psichiatra.
Però nei giorni seguenti sempre più persone in città manifestano lo stesso disturbo, e anche lo psichiatra ammette di non avere idea di cosa si tratti. Ma è sicuro non siano problemi psichici, magari una qualche sorta di forma di isteria collettiva. E pare avere visto giusto, dal momento che poco a poco tutti sembrano rinsavire.
Ma a un certo punto Miles viene convocato da Jack, e a casa sua e della moglie lui e Becky trovano un corpo privo di identità.
Privo di identità nel senso che ha un abbozzo di lineamenti senza però averli ancora ben marcati, non ha impronte digitali... sembra un'opera ancora in fieri.
I quattro sono giustamente presi dal panico, e da qui comincerà la storia vera e propria, con la loro lenta scoperta della verità riguardo a questo misterioso corpo e riguardo alle segnalazioni ricevute precedentemente dai pazienti riguardo a parenti che non erano chi sembravano essere.
L'atmosfera si fa squisitamente claustrofobica, la speranza si fa sempre più esile, la paranoia sempre maggiore.
L'unica pecca è una certa ingenuità di fondo nel protagonista -comprensibile per la mentalità dell'epoca, comunque, e molto umana-, e almeno a me ha fatto un certo effetto ritrovarmi in una mentalità degli anni cinquanta, con il dottore della cittadina che è visto quasi come una personalità e uno scienziato, e lui stesso che si atteggia abbastanza; e poi Miles e Becky reduci da un divorzio e provati in maniera assurda dalla cosa, sopratutto Becky; la sua cugina che essendo ancora single a trenta anni è ormai una zitella senza speranza.
Ma a parte questo fattore età, mi risulta difficile trovare lati negativi a questa storia: la storia, l'atmosfera, la coerenza, il finale... tutto diretto davvero bene.
I suoi problemi cominciano quando torna in città una sua vecchia compagna, Becky, che lo prega di visitare sua cugina. La donna infatti pare fermamente convinta che i suoi genitori non siano più loro. Riconosce che siano identici fisicamente fino in ogni minimo dettaglio, e che ricordino ogin cosa del passato. Ma c'è qualcosa che le ha fatto comprendere la tremenda verità, qualcosa che non sa nemmeno lei come spiegare.
Miles, ovviamente, la bolla come pazza e la spedisce da un amico psichiatra.
Però nei giorni seguenti sempre più persone in città manifestano lo stesso disturbo, e anche lo psichiatra ammette di non avere idea di cosa si tratti. Ma è sicuro non siano problemi psichici, magari una qualche sorta di forma di isteria collettiva. E pare avere visto giusto, dal momento che poco a poco tutti sembrano rinsavire.
Ma a un certo punto Miles viene convocato da Jack, e a casa sua e della moglie lui e Becky trovano un corpo privo di identità.
Privo di identità nel senso che ha un abbozzo di lineamenti senza però averli ancora ben marcati, non ha impronte digitali... sembra un'opera ancora in fieri.
I quattro sono giustamente presi dal panico, e da qui comincerà la storia vera e propria, con la loro lenta scoperta della verità riguardo a questo misterioso corpo e riguardo alle segnalazioni ricevute precedentemente dai pazienti riguardo a parenti che non erano chi sembravano essere.
L'atmosfera si fa squisitamente claustrofobica, la speranza si fa sempre più esile, la paranoia sempre maggiore.
L'unica pecca è una certa ingenuità di fondo nel protagonista -comprensibile per la mentalità dell'epoca, comunque, e molto umana-, e almeno a me ha fatto un certo effetto ritrovarmi in una mentalità degli anni cinquanta, con il dottore della cittadina che è visto quasi come una personalità e uno scienziato, e lui stesso che si atteggia abbastanza; e poi Miles e Becky reduci da un divorzio e provati in maniera assurda dalla cosa, sopratutto Becky; la sua cugina che essendo ancora single a trenta anni è ormai una zitella senza speranza.
Ma a parte questo fattore età, mi risulta difficile trovare lati negativi a questa storia: la storia, l'atmosfera, la coerenza, il finale... tutto diretto davvero bene.