Take a photo of a barcode or cover
A review by giorgiamonni
4 3 2 1 by Paul Auster
4.0
Vi è mai capitato di immaginare quale piega avrebbe preso la vostra vita se aveste preso una decisione piuttosto che un’altra? Anche una minima differenza, un dettaglio che ci sembra superfluo, ha le capacità di generare un divario incolmabile tra quella che è la realtà e quella che avrebbe potuto essere.
Archie Ferguson è il protagonista delle quattro “opzioni”, quattro possibili vite: vediamo come gli eventi che lo circondano siano fondamentali per la sua formazione, nonostante il suo carattere e la sua indole siano sempre gli stessi. Archie Ferguson nasce il 3 marzo 1947, motivo per cui, nel momento in cui inizia ad interessarsi dell’attualità (intorno ai 12-13 anni, con l’inizio degli anni sessanta), ci racconta gli eventi che in quegli anni sconvolsero profondamente l’America dal suo punto di vista.
Il libro è ricchissimo di citazioni letterarie (per gli amanti di ogni genere, Archie spazia dai classici greci e latini alla letteratura russa, passando per quella americana e quella francese), cinematografici (bellissima la parte su Ejzenstejn), sportivi (Babe Ruth, Mickey Mantle...) e musicali (di cui non sono un’esperta, ma tratta sia di musica classica che della musica pop e rock di quegli anni). Consiglio di leggere il libro nel modo in cui è stato impaginato, ovvero leggendo un capitolo per ogni “vita” per volta, piuttosto che leggere interamente una storia per poi passare alle successive: credo che solo in questo modo si possano apprezzare le analogie e le differenze che si vanno a creare tra le varie “versioni”.
Archie Ferguson è il protagonista delle quattro “opzioni”, quattro possibili vite: vediamo come gli eventi che lo circondano siano fondamentali per la sua formazione, nonostante il suo carattere e la sua indole siano sempre gli stessi. Archie Ferguson nasce il 3 marzo 1947, motivo per cui, nel momento in cui inizia ad interessarsi dell’attualità (intorno ai 12-13 anni, con l’inizio degli anni sessanta), ci racconta gli eventi che in quegli anni sconvolsero profondamente l’America dal suo punto di vista.
Il libro è ricchissimo di citazioni letterarie (per gli amanti di ogni genere, Archie spazia dai classici greci e latini alla letteratura russa, passando per quella americana e quella francese), cinematografici (bellissima la parte su Ejzenstejn), sportivi (Babe Ruth, Mickey Mantle...) e musicali (di cui non sono un’esperta, ma tratta sia di musica classica che della musica pop e rock di quegli anni). Consiglio di leggere il libro nel modo in cui è stato impaginato, ovvero leggendo un capitolo per ogni “vita” per volta, piuttosto che leggere interamente una storia per poi passare alle successive: credo che solo in questo modo si possano apprezzare le analogie e le differenze che si vanno a creare tra le varie “versioni”.