A review by giulia_sioux
Il giardino dei Finzi-Contini by Giorgio Bassani

4.0

Ancora più del solito è stato per me difficile dare un punteggio a questo libro.
All'inizio l'ho quasi odiato: un linguaggio molto ricercato, vecchio, un po' barocco, un ritmo lento a causa delle lunghe descrizioni di Ferrara, del giardino e dei comportamenti dei personaggi. Mi ci sono voluti quasi tre mesi per terminarlo, e si tratta di un libro di sole 214 pagine!
Il finale però mi ha toccato qualcosa dentro, mi ha dato una piccola scossa; neanche si trattasse della risoluzione di un giallo o di un finale a sorpresa, no, siamo molto lontani da tutto questo, eppure a posteriori il triste epilogo ha dato una chiave di lettura a tutto il resto.
In effetti, è un libro malinconico proprio come le cose che piacciono a me, ed era chiaro fin dal primo capitolo dove si spiega come il narratore abbia avuto l'idea di scrivere della famiglia Finzi-Contini. Il finale era già tutto lì, per un lettore attento, nelle primissime pagine. Nel lento intercedere della narrazione si percepiscono i nuvoloni neri che si raccolgono sopra alle teste dei personaggi, la tragedia che incombe. Tutti noi oggi sappiamo cosa è stata la Shoah, eppure cosa deve essere stato vivere i tempi che l'hanno preceduta. Come poter immaginare cosa sarebbe successo? E il sentimento di impotenza davanti alla situazione politica e alle leggi razziali?
Decisamente una storia che non mi ha lasciata indifferente. Si tratta di finzione, ma realistica e, anzi, i personaggi sono stati costruiti sulla storia di una famiglia realmente esistita a Ferrara. Bella la caratterizzazione dei personaggi e come la storia d'amore rimanga non corrisposta: penso che aggiunga quel senso di incompletezza che poi è la fine tragica di vite stroncate prima del tempo.
In conclusione, nonostante la fatica, per me di arrivare alla fine ne è valsa la pena.