Take a photo of a barcode or cover
alexys_tenshi 's review for:
Umibe no Étranger: L'étranger de la plage
by Kanna Kii, Enrica Sbaffoni
Ho riletto questo manga per #unannodimangarc e sono stata sempre più felice di ritrovare Mio e Shun, i protagonisti di questa storia.
In un’isola dell’arcipelago di Okinawa dove tutto il resto sembra non contare, Shun si ritrova finalmente in pace dopo aver lasciato casa per lasciarsi indietro il passato e vivere una nuova vita. Ed è tra le giornate passate a casa a scrivere i suoi romanzi ed evitare di far passare troppo tempo dalla scadenza finale, aiutare al ristorante e restare a fissare il ragazzo solitario che ogni giorno si ferma sulla panchina a guardare il mare.
Shun e Mio si conoscono, si avvicinano piano e subito dopo si allontanano bruscamente. Tre sono gli anni che trascorrono senza avere novità ed ecco che in una calda giornata Mio ritorna sull’isola e nella vita di Shun. Ed è un po’ come se le onde sbattono sugli scogli e poi tornano in modo delicato. Mio è come le onde. Esprime chiaramente i suoi pensieri e i suoi sentimenti, ha un’allegria travolgente ma allo stesso tempo è delicato e si chiude ancora in se stesso.
Shun quasi affoga in tutto quello che Mio è diventato. Cerca di trovare un equilibrio – soprattutto tra i sentimenti e i suoi pensieri – e la sofferenza che anche lui ha nel cuore sembra non voler far spazio a nuove sensazioni. Non vuole ferire Mio per nulla al mondo e questo porta entrambi a domandarsi come si svilupperà il loro rapporto.
Ho amato fin da subito lo stile di disegno di Kii Kanna e sono rimasta affascinata dalle tavole riguardanti i paesaggi dell’isola e della terra ferma. Si riconosce subito il suo stile tondeggiante e leggero.
Una storia delicata e dolce che potrebbe sembrare affrettata o priva di quel “qualcosa” che fa innamorare pienamente essendo sviluppata in un volume unico. Umibe no Etranger nasce come standalone ma l’autrice ha continuato la serie con “Harukaze no Etranger”, ancora in corso.
Cosa mi ha fatta innamorare? Probabilmente il rivedermi in Shun e la dolcezza di Mio. Sicuramente il mare che fa da bellissimo contorno a questa dolce storia.
In un’isola dell’arcipelago di Okinawa dove tutto il resto sembra non contare, Shun si ritrova finalmente in pace dopo aver lasciato casa per lasciarsi indietro il passato e vivere una nuova vita. Ed è tra le giornate passate a casa a scrivere i suoi romanzi ed evitare di far passare troppo tempo dalla scadenza finale, aiutare al ristorante e restare a fissare il ragazzo solitario che ogni giorno si ferma sulla panchina a guardare il mare.
Shun e Mio si conoscono, si avvicinano piano e subito dopo si allontanano bruscamente. Tre sono gli anni che trascorrono senza avere novità ed ecco che in una calda giornata Mio ritorna sull’isola e nella vita di Shun. Ed è un po’ come se le onde sbattono sugli scogli e poi tornano in modo delicato. Mio è come le onde. Esprime chiaramente i suoi pensieri e i suoi sentimenti, ha un’allegria travolgente ma allo stesso tempo è delicato e si chiude ancora in se stesso.
Shun quasi affoga in tutto quello che Mio è diventato. Cerca di trovare un equilibrio – soprattutto tra i sentimenti e i suoi pensieri – e la sofferenza che anche lui ha nel cuore sembra non voler far spazio a nuove sensazioni. Non vuole ferire Mio per nulla al mondo e questo porta entrambi a domandarsi come si svilupperà il loro rapporto.
Ho amato fin da subito lo stile di disegno di Kii Kanna e sono rimasta affascinata dalle tavole riguardanti i paesaggi dell’isola e della terra ferma. Si riconosce subito il suo stile tondeggiante e leggero.
Una storia delicata e dolce che potrebbe sembrare affrettata o priva di quel “qualcosa” che fa innamorare pienamente essendo sviluppata in un volume unico. Umibe no Etranger nasce come standalone ma l’autrice ha continuato la serie con “Harukaze no Etranger”, ancora in corso.
Cosa mi ha fatta innamorare? Probabilmente il rivedermi in Shun e la dolcezza di Mio. Sicuramente il mare che fa da bellissimo contorno a questa dolce storia.