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momotan 's review for:

3.0

Rating che vale per la trilogia, da dividere in un tre stelle per La bussola d'oro, quattro per La lama sottile, e una via di mezzo per Il cannocchiale d'ambra.


Bussola d'oro
Avevo letto anni fa questo primo volume della trilogia di Pullman, e non ne ero rimasto particolarmente colpito.
Grazie alla solita offerta Amazon ho deciso di dargli una seconda possibilità passando alla saga completa.E ho riletto così La bussola d’oro.

L’ambientazione è interessantissima, un mondo simile al nostro ma al contempo diversissimo.
Siamo nel passato, in una sorta di età vittoriana segnata però da tre differenze enormi rispetto al mondo che conosciamo.

La prima, e quella fondamentale per la trama, è che le persone sono diverse.
Parte della loro anima è esterna, materializzata nel daemondi un individuo. Questo daemon, con un proprio nome, è legato indissolubilmente al proprio umano, collegamento telepatico e sensoriale per intenderci. Anche fisicamente, non può allontanarsi troppo altrimenti entrambi soffrono e stanno male.
Questi daemon hanno forme di animali, e possono mutare aspetto a piacimento fintanto che l’umano è bambino. Quando comincia la pubertà e il bambino si affaccia al mondo adulto, il daemon assume un aspetto fisso, perdendo la capacità di mutare ma diventando più stabile. E sembra che la forma assunta sia indice della natura dell’umano, il suo carattere e il suo spirito.
Almeno, questo è quanto dice il libro della Genesi nella loro Bibbia, visto che ovviamente al fianco di Adamo ed Eva c’erano i loro daemon e il frutto proibito gli permetteva anche di vedere la loro vera natura (fino ad allora, fino al peccato originale, i daemon degli adulti potevano mutare forma).

La seconda differenza è nella Chiesa.
Il Papato a suo tempo si è spostato in Svizzera, con un Papa che aveva lavorato duramente per accrescere il potere temporale dell’Istituzione. E dopo questo Papa non ce ne sono più stati, con l’intera struttura portata avanti dai diversi organismi ecclesiastici.
La Chiesa è la Grande Potenza Mondiale, con tentacoli che si estendono ovunque, molteplici organismi spesso contrapposti o duplicati che lavorano indipendentemente, alle dipendenze di altri organi.
Tutti devono fare i conti con la Chiesa.

Infine, abbiamo la terza differenza.
Le razze.
Non esistono solo gli umani: abbiamo infatti anche le streghe (dall’aspetto umano e dalla grande longevità, dotate di poteri magici, aliene agli umani e con dei daemon che possono andare lontanissimi dalle streghe… dei daemon famigli, insomma), e abbiamo gli orsi corazzati, orsi polari senzienti in grado di parlare, con una loro società e una loro civiltà guerriera. Non hanno daemon, gli orsi corazzati, ma ritengono la loro anima risieda nelle loro armature fatte di ferro meteoritico. Sono combattenti temibili e mercenari rinomati.
In questo ambiente si muove Lyra, la protagonsita. Una ragazzina orfana cresciuta dagli Accademici di Oxford, su richiesta di suo zio, il potente Lord Asriel. Lyra è piccola, intrepida e spavalda, irriverente e bugiarda, sempre in cerca di avventure.
Ma quando trova la vera avventura, con un tentativo di avvelenamento ai danni di suo zio, con la sparizione di alcuni bambini (sparizioni sempre più frequenti in tutta Londra) e con l’arrivo di una affascinante e potente donna che la prende con sé, scopre che l’avventura è molto più grande di lei.
Perché a sua insaputa c’è una profezia su di lei, che dovrà compiere determinate scelte e salvare il mondo intero… ma senza sapere queste cose, o fallirà.
Ad aiutarla avrà il suo daemon e una bussola d’oro che risponderà sempre il vero alle sue domande, e tramite la quale potrà scoprire qualunque cosa. Oltre a un folto gruppo di gitani armati fino ai denti, a un mercenario sul suo pallone aerostatico, a un principe orso e a una regina delle streghe.
E una missione nata come il salvataggio di due bambini rapiti diventa rapidamente qualcosa di più grosso, con esperimenti scientifici al soldo della Chiesa, mondi paralleli e uno scontro tra due figure importantissime nella vita della ragazzina, che dovrà scegliere da che parte stare.

L’ambientazione, come ho detto, è interessantissima.
Anche la trama è interessante, e il libro è scritto molto bene.
Mi piace la disputa teologica sulla polvere e sul peccato, mi piace tantissimo la parte degli orsi corazzati, mi è piaciuta l’inclusione dei mondi paralleli e delle eresie.
Ma onestamente non mi sono ritrovato catturato da questo libro.
Una piacevole lettura, ma almeno in questo primo volume niente di più.
Anche a distanza di sette anni, il mio giudizio è rimasto lo stesso.


La lama sottile
Questo libro è un puro secondo volume di una trilogia.
Abbiamo il viaggio, scopriamo quale sarà la meta finale, vediamo crescere i protagonisti e schierarsi tutte le pedine del gioco.

Paradossalmente, pur essendo un volume di passaggio e pur facendoci abbandonare in parte l’ambientazione che tanto favoravolmente aveva colpito nel primo libro (qualche capitolo rimarrà ambientato in quel mondo, e continueremo a vedere alcuni personaggi di quell’universo), ho apprezzato più questa storia che non la precedente.

La trama si svolge su più mondi: quello di Lyra, il nostro (e di Will, il coprotagonista del libro e nuovo amico della ragazzina, altro ragazzo con un destino segnato e importantissimo), un mondo che si trova tra questi due (una sorta di crocevia) maledetto da Spettri affamati di anime, un mondo estremo dove Lord Asriel prepara i suoi piani.
E questo giocare con i mondi alternativi (mostrare la sorpresa e lo sgomento di Lyra di fronte alle differenze col suo mondo, le diversità del mondo spettrale, l’esistenza degli Angeli) mi è piaciuto molto.

La storia di Will poi ha molto di fantasy. Il bambino rimasto orfano di padre, cresciuto prima del tempo per prendersi cura della madre che a volte sembrava impazzire, diventato preso un guerriero che non prova paura nel fare a pugni e nel far male agli altri per difendere ciò che gli sta a cuore. La ricerca del padre, sfuggendo al contempo alle forze oscure che lo vorrebbero catturare per via dello stesso padre (un esploratore scomparso in Antartide… sempre al nord si torna, no?). Una misteriosa ragazzina da proteggere, un potente artefatto -la lama sottile del titolo- ottenuto quasi senza volerlo, venendone prescelto come suo Portatore (e pagandone il prezzo con due dita della mano sinistra).
E alla fine l’incontro col padre e la scoperta di cosa debba fare con quel coltello affilato in grado di tagliare qualunque cosa negli universi.

La storia di Will che si mescola con quella di Lyra, giunta negli altri mondi alla ricerca di notizie sulla Polvere, ingannata da adulti di entrambi i mondi, indirizzata poi dalla sua bussola a mettersi al servizio di Will nella sua ricerca del padre.
Una ricerca che si scopre rapidamente dove debba portare, uno sviluppo della trama molto ovvio.

Meno ovvio il progetto del padre di Lyra: il suo scopo finale non è nientemeno che, riunendo forze da tutti gli universi, scatenare una seconda rivolta contro Dio, dopo quella guidata dagli angeli ribelli e culminata con la loro cacciata agli inferi (anche se, stando a quanto dicono gli Angeli alla dottoressa Malone, hanno sempre avuto un’ampia libertà di movimento, al punto da influenzare l’intera civiltà umana. Per condurla a questo punto?).
Un uomo che sembrava potente e risoluto già nel primo libro, ma che qui fa paura. Non lo vediamo mai, ma già ciò che sentiamo da fonti terze sull’esercito che ammassa, sul progetto divino che ha in mente, sulla fortezza che sta costruendo, fa venire i brividi.

Un progetto in cui, a quanto pare, che lui lo sappia o meno rientra anche Lyra. Che nelle profezie delle streghe è la nuova Eva, la madre della nuova umanità dopo che verrà distrutto il destino prestabilito che regge le sorti dell’uomo adesso.
E sua madre, che dimostra di essere spaventosa quanto l’ex amante visto che con la sola forza di volontà piega a sé gli Spettri, è un’incognita tremenda.
Pedina della Chiesa, o no? Inizialmente sembrava voler uccidere la figlia, in quanto nuova Eva. Ma poi sebra quasi pensare che, con sé stessa al suo fianco, questa volta Eva non cadrà in tentazione. Pensa quasi di poter impedire la Caduta dell’uomo nella seconda Genesi che tutti sembrano aspettarsi come conseguenza del piano di Asriel.
Anche se gli Angeli hanno già predisposto un serpente…

Comunque, il libro sarebbe molto buono (pur sorvolando su alcune cose come l’onnipotenza dello sciamano Grumman, o su quanto spesso non vengano dette rapidamente informazioni essenziali) se non fosse per l’eccessiva alacrità dell’autore contro ogni forma di religione.
Avevo letto critiche al riguardo, e disapprovo in pieno le critiche che dicono che un autore non deve sfruttare il libro per lanciare messaggi… ma scherziamo? E’ proprio quello che deve fare.
Ma quando per l’ennesima volta viene scritto che la religione è il male e che tutto ciò che fa non è altro che tentare di togliere ogni cosa bella e gioiosa dalla vita dell’uomo, citando cose orribili fatte in mondi reali e immaginari dalla Chiesa, mi ritrovo abbastanza in disaccordo.
Non per una difesa a prescindere dell’istituzione religiosa, tutt’altro. Solo che mi sembrano attacchi gratuiti frutto della filosofia di Pullman e non abbastanza sorretti nel libro dalle convinzioni di chi pronuncia queste teorie.

Per dire, ho adorato The Preacher e lì sulla religione non si andava certo per il sottile, fino al finale del Santo degli Assassini. Ma lì tutto era spiegato e supportato molto meglio.

Comunque un buon libro, meglio del primo.


Il cannocchiale d'ambra
Volume conclusivo della trilogia Queste oscure materie, è un libro che ho trovato allo stesso tempo avvincente e deludente.

I lati positivi risiedono nello sviluppo dei personaggi, principalmente i protagonisti (Lyra e Will durante queste avventure passano dall’infanzia all’adolescenza, e Lyra porta a compimento il percorso di crescita già visto ne La lama sottile) ma anche i comprimari, come i genitori di Lyra (con una madre irriconoscibile rispetto al passato).
E nella scrittura, che ci fa macinare le pagine senza rendercene conto.
E poi le vicende bene o male vengono chiuse, non ci sono enormi voragini e non abbiamo alcun reset del mondo. Scopriamo cosa sia la Polvere, abbiamo il nuovo scontro finale, le scelte di Lyra ottengono di sicuro almeno un’importantissima vittoria.

Ma c’è anche delusione.
C’è delusione perché la Battaglia contro l’Autorità, il grande scontro preannunciato dalla fine del primo libro, si risolve in un nulla di fatto, sullo sfondo, eserciti enormi e assurdamente compositi che si scontrano… per nulla. E’ un niente lo scontro, era un niente l’Autorità, ed è un niente lo scopo dello scontro. Alla fine il tutto si riassume nel tenere Metatron lontano dai daimon di Lyra e Will, per consentire ai due ragazzi di fuggire e fare ciò che vorranno.
C’è delusione perché alla fine tutto resta abbastanza velato, niente cambia realmente, nessuno vince né perde.
C’è delusione perché non ha senso che la scoperta di amarsi dei due ragazzi muti il corso della Polvere, il ruolo del Serpente è minimo (e si ritrova giusto nei frutti rossi e nella storiella raccontata poco prima), gli angeli tanto potenti sono in realtà deboli quanto chiunque.
Senza contare che il dopo sarà tremendo per i buoni.
Sappiamo che Lyra dovrebbe continuare la sua vita normalmente, andando al college femminile, ma possibile che la Chiesa si scordi di lei?
E nel nostro mondo? Will ricercato per omicidio, la madre affidata a qualche clinica, Mary ricercata dal governo. Brutta storia, che non viene trattata se non di striscio, con qualche laconico in qualche modo ce la faremo.

Ottimo comunque il finale, per quanto triste.
E mi è piaciuta la parte sulla morte sconfitta.
Come sempre comunque ho trovato pesantine le parti didattiche sulla religione.

A mio avviso meglio del primo libro, ma sicuramente peggio del secondo.