A review by giovydsb
Chi ti credi di essere? by Alice Munro

5.0

Rose è, “pirandellianamente” parlando, una che si guarda vivere. È consapevole del suo sforzo per interpretare dei ruoli, per nascondersi dietro a un atteggiamento studiato o a delle parole ben meditate. Nei suoi racconti ha sempre “il ruolo di una testimone distaccata e superiore”. Mai compromettersi. Mai svelarsi. Non a caso, di mestiere fa l'attrice. È un'attrice fin da bambina, quando cerca di imitare i modi di fare di una ragazza molto popolare nella sua scuola, o si atteggia a donna vissuta nel parlare della malattia del padre. Se da una parte Rose si compiace dei ruoli che interpreta, dall'altra soffre perché non riesce ad essere liberamente quello che è, perché è sempre attenta a non lasciarsi andare e a non aspettarsi niente. Anche nella relazione con Patrick non è in grado di essere completamente se stessa, e continua ad aver paura che tutto si riveli una delusione:
Ma la vera colpa non era sua? Della sua convinzione che se un ragazzo si innamorava di lei doveva per forza essere senza speranza, e rivelarsi alla fine un cretino?
La vocazione di Rose, dunque, non è quella alla verità, ma al racconto. Inizierà a uscire dal suo congegno di nascondimento solo con la vicenda che chiude il libro, quando finalmente mantiene il silenzio, “soddisfatta dell'esistenza di almeno una cosa che non avrebbe guastato raccontandola, benché sapesse che a farla tacere era stata la penuria di materiale almeno quanto il dignitoso riserbo”.
È impossibile non affezionarsi alla fragile (ma a suo modo combattiva) Rose, e al mondo in cui vive, popolato da personaggi indimenticabili, come Patrick, nel quale “arroganza e modestia risultano stranamente esagerate”, e Flo, scorbutica donna di provincia, che rappresenta un mondo da cui Rose vuole allontanarsi, ma a cui è indissolubilmente legata.