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A review by fedevia_
Carmilla by J. Sheridan Le Fanu
dark
mysterious
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? No
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? No
3.75
Carmilla è un’opera che continua a brillare nel firmamento della letteratura gotica, nonostante, o forse proprio grazie, alla sua brevità. Pubblicata nel 1872, decenni prima del più noto Dracula, questa novella irlandese è molto più di una semplice storia di vampiri: è un viaggio affascinante tra desiderio, identità, ambiguità e solitudine femminile.
A differenza dell’eroe maschile e moralizzante di Stoker, Le Fanu propone una figura femminile seducente, enigmatica e stranamente familiare. Carmilla non è il “mostro” repulsivo e maligno, ma una giovane donna bellissima e vulnerabile che entra nella vita della protagonista, Laura, portando con sé un senso di magnetismo e turbamento. La loro relazione, attraversata da momenti di dolcezza, tensione erotica e inquietudine, è al centro del racconto. Non è solo una storia di paura, ma anche di affetto e attrazione, talvolta contrastata, talvolta irresistibile, che lascia il lettore in bilico tra fascinazione e inquietudine.
Ciò che rende Carmilla così potente è proprio questa ambivalenza: l’orrore non viene da ciò che è apertamente minaccioso, ma da ciò che è amato. Laura non combatte un nemico, ma una presenza cara, quasi un doppio di sé stessa. L’interazione fra le due protagoniste oscilla tra attrazione e repulsione, amicizia e seduzione, in un ciclo ipnotico che riflette le contraddizioni dell’identità e del desiderio.
Al di là dell’elemento vampirico, comunque presente e ben costruito, con atmosfere gotiche e paesaggi europei degni del miglior romanticismo nero, Carmilla è soprattutto un racconto di affetti spezzati, di solitudini che si incontrano, e di una femminilità che si esprime al di fuori dei confini normativi del suo tempo. Le scene più intense, spesso fraintese o etichettate come “controverse”, sono in realtà cariche di poesia, delicatezza e struggente bisogno di contatto umano.
La scrittura di Le Fanu è elegante, evocativa e compatta. La brevità del testo è tanto il suo fascino quanto il suo limite: avrei voluto restare più a lungo in compagnia di Carmilla e Laura. La sua intensità, tuttavia, resta intatta anche in poche pagine, e le suggestioni che lascia persistono ben oltre l’ultima riga.
Carmilla non è solo un precursore del moderno racconto di vampiri, ma anche una riflessione sorprendentemente attuale su genere, desiderio e identità. È un classico queer ante litteram, un testo di rottura travestito da racconto gotico, un piccolo gioiello che merita di essere letto, riletto e discusso.
A differenza dell’eroe maschile e moralizzante di Stoker, Le Fanu propone una figura femminile seducente, enigmatica e stranamente familiare. Carmilla non è il “mostro” repulsivo e maligno, ma una giovane donna bellissima e vulnerabile che entra nella vita della protagonista, Laura, portando con sé un senso di magnetismo e turbamento. La loro relazione, attraversata da momenti di dolcezza, tensione erotica e inquietudine, è al centro del racconto. Non è solo una storia di paura, ma anche di affetto e attrazione, talvolta contrastata, talvolta irresistibile, che lascia il lettore in bilico tra fascinazione e inquietudine.
Ciò che rende Carmilla così potente è proprio questa ambivalenza: l’orrore non viene da ciò che è apertamente minaccioso, ma da ciò che è amato. Laura non combatte un nemico, ma una presenza cara, quasi un doppio di sé stessa. L’interazione fra le due protagoniste oscilla tra attrazione e repulsione, amicizia e seduzione, in un ciclo ipnotico che riflette le contraddizioni dell’identità e del desiderio.
Al di là dell’elemento vampirico, comunque presente e ben costruito, con atmosfere gotiche e paesaggi europei degni del miglior romanticismo nero, Carmilla è soprattutto un racconto di affetti spezzati, di solitudini che si incontrano, e di una femminilità che si esprime al di fuori dei confini normativi del suo tempo. Le scene più intense, spesso fraintese o etichettate come “controverse”, sono in realtà cariche di poesia, delicatezza e struggente bisogno di contatto umano.
La scrittura di Le Fanu è elegante, evocativa e compatta. La brevità del testo è tanto il suo fascino quanto il suo limite: avrei voluto restare più a lungo in compagnia di Carmilla e Laura. La sua intensità, tuttavia, resta intatta anche in poche pagine, e le suggestioni che lascia persistono ben oltre l’ultima riga.
Carmilla non è solo un precursore del moderno racconto di vampiri, ma anche una riflessione sorprendentemente attuale su genere, desiderio e identità. È un classico queer ante litteram, un testo di rottura travestito da racconto gotico, un piccolo gioiello che merita di essere letto, riletto e discusso.