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A review by lit_terary
L'acqua del lago non è mai dolce by Giulia Caminito
3.0
2.5? Boh.
Io questo libro non l’ho odiato ma non l’ho nemmeno amato. L’inizio mi era sembrato promettente perchè già avevo inquadrato il tipo di tematiche che si sarebbero trattate: differenze di classe, povertà, rabbia adolescenziale e rapporti famigliari complicati - il mio pane quotidiano. Anche le protagoniste del romanzo, madre e figlia, si prospettavano dei personaggi interessanti e accattivanti (soprattutto Antonia, la madre). Purtroppo, però, non ho trovato niente di più, solo un’esasperata rappresentazione di povertà e insoddisfazione all’interno in una storia sterile senza chiara direzione. Un procedere altalenante tra riflessioni e sprazzi di azioni a cui quasi mai seguono commenti/analisi o conseguenze. Non che il libro sia brutto o pesante, al contrario, è una lettura scorrevole e tutto sommato piacevole; la storia, però, non l’ho trovata particolarmente coinvolgente e non penso mi abbia lasciato nulla. Ci sono fin troppe cose che sono rimaste inesplorate o inespresse, a partire dalle dinamiche famigliari e sociali. Così tanta rabbia, frustrazione, violenza che non trovano una vera e propria manifestazione (se non in qualche evento isolato) e non catalizzano mai. Tutto questo gran riscatto sociale io non l'ho visto. Alla fine del romanzo mi sono ritrovata con un immenso: “ma quindi?”. In breve, meh, non malissimo ma mi aspettavo molto di più perchè il potenziale c'era. Detto ciò, Caminito è interessante, sicuramente leggerò altro.
Io questo libro non l’ho odiato ma non l’ho nemmeno amato. L’inizio mi era sembrato promettente perchè già avevo inquadrato il tipo di tematiche che si sarebbero trattate: differenze di classe, povertà, rabbia adolescenziale e rapporti famigliari complicati - il mio pane quotidiano. Anche le protagoniste del romanzo, madre e figlia, si prospettavano dei personaggi interessanti e accattivanti (soprattutto Antonia, la madre). Purtroppo, però, non ho trovato niente di più, solo un’esasperata rappresentazione di povertà e insoddisfazione all’interno in una storia sterile senza chiara direzione. Un procedere altalenante tra riflessioni e sprazzi di azioni a cui quasi mai seguono commenti/analisi o conseguenze. Non che il libro sia brutto o pesante, al contrario, è una lettura scorrevole e tutto sommato piacevole; la storia, però, non l’ho trovata particolarmente coinvolgente e non penso mi abbia lasciato nulla. Ci sono fin troppe cose che sono rimaste inesplorate o inespresse, a partire dalle dinamiche famigliari e sociali. Così tanta rabbia, frustrazione, violenza che non trovano una vera e propria manifestazione (se non in qualche evento isolato) e non catalizzano mai. Tutto questo gran riscatto sociale io non l'ho visto. Alla fine del romanzo mi sono ritrovata con un immenso: “ma quindi?”. In breve, meh, non malissimo ma mi aspettavo molto di più perchè il potenziale c'era. Detto ciò, Caminito è interessante, sicuramente leggerò altro.