momotan 's review for:

Fight club by Chuck Palahniuk
4.0

Un piccolo capolavoro, un manifesto generazionale e dell'intera visione del mondo di Chuck Palahniuk.

"Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto."

La vita moderna e il sistema di valori dentro al quale siamo nati e cresciuti ci ha portato a diventare schiavi. Schiavi di ciò che compriamo, schiavi dei soldi, schiavi del nostro nome, dei nostri legami, di ciò che dobbiamo fare perché così bisogna comportarci.
E abbiamo perso il vero valore dell'io.
Non viviamo, sopravviviamo giorno per giorno. Un mare di gente vive vite insoddisfacienti, lavorando duro in lavori odiosi solo per guadagnare lo stipendio da spendere in cose che non gli servono ma che crede gli siano necessarie.

"Quando sei al Fight Club, tu non sei i soldi che hai in banca. Non sei il tuo lavoro. Non sei la tua famiglia e non sei quello che dici di essere a te stesso. Tu non sei il tuo nome. Tu non sei i tuoi problemi. Tu non sei la tua età. Tu non sei le tue speranze. Tu non sarai salvato. Tutti noi moriremo, un giorno o l'altro."

Serve che il protagonista vada fuori di testa per queste cose, si senta intrappolato senza via di fuga in una vita che non gli appartiene, per aprire la porta e mostrare a tutti la via d'uscita.
Serve un pazzo con un disturbo della personalità per mostrare la direzione, e subito una folla di repressi e insoddisfatti si lancia in quella direzione.
Si libera dei propri problemi con la lotta, regolamentata da leggi ferree.
Diventano soldati, pedine anarchiche con una triplice missione: liberare se stesse, risvegliare gli altri, distruggere il mondo.

Perché del resto, "Non ho voglia di morire senza qualche cicatrice addosso".
Cosa conta realmente nelle nostre vite? Cosa conta solo perché ci dicono che deve contare?
Quanto di quello che facciamo e vogliamo è frutto dei nostri pensieri, e quanto invece è imposto subliminalmente dall'alto?

Un libro che dà da pensare, e che stimola una scintilla anarchica in chi lo legge.