A review by blackjessamine
L'annusatrice di libri by Desy Icardi

3.0


Per cominicare, preferisco togliermi il sassolino nella scarpa di ciò che, di questo romanzo, non mi è piaciuto, perché ci sono diversi elementi che non mi hanno convinta granché.
Innanzitutto, non mi è piaciuto sentirmi, per gran parte della lettura, un paio di passi più avanti dei personaggi: e non solo della protagonista, che in fondo è solo una ragazzina molto giovane ed estremamente ingenua, ma anche di personaggi scafati, colti, che dovrebbero costutire la "mente" attiva di gran parte degli avvenimenti. Le rivelazioni che avrebbero dovuto stupire portando al finale mi sono sempre sembrate fin troppo semplici e banali, troppo prevedibili, troppo alla portata del lettore. In una storia come questa, dove la trama è ciò che più interessa, mi sarebbe piaciuto avere più domande, avere dei dubbi, avere il bisogno di continuare a leggere per scoprire cosa sarebbe successo, non per confermare quello che già avevo intuito. Soprattutto perché un buon numero di queste rivelazioni sono di una banalità sconcertante, e non scorrono molto bene: il finale stesso è affrettato, banale e molto artificioso: visto il tempo perso nella prima parte del romanzo per costruire un'atmosfera estremamente curata e piacevole, arrivare a un finale tanto frettoloso è stato un vero peccato. Trovo, inoltre, che diverse svolte di trama non funzionassero nel migliore dei modi: capisco il messaggio che l'autrice voleva fare passare, lo capisco e lo apprezzo molto, ma secondo mi si poteva trovare una maniera giusto un filo più sottile e credibile per ribadire che la lettura può cambiare e salvare una vita.
Trovo, inoltre, che il finale abbia appiattito moltissimo anche i personaggi: questo non è certo un romanzo che ricerca una grandissima introspezione psicologica, ma la seconda parte, a mio parere, va a snaturare anche le linee narrative più interessanti di personaggi che ci vengono presentati in un certo modo, per poi piegarsi ad essere la macchietta di loro stessi.
Per lungo tempo, poi, ho trovato del tutto slegate le due correnti narrative: le storie di Amalia e Adelina erano entrambe molto interessanti, e lo sarebbero state in egual misura se raccontate in maniera separata. Anche quando il punto di convergenza arriva (e il lettore lo vede arrivare almeno una cinquantina di pagine prima, ahimé), mi è sembrato tutto molto forzato, un po' fiacco, non del tutto coeso.

Ecco, ciò detto, ho trovato questo romanzo una lettrua piacevolissima.
Da diverse settimane faticavo a trovare un romanzo che mi appassionasse, mi sentivo un po' in un periodo fiacco, dove anche la voglia di leggere scarseggiava, e "L'annusatrice di libri" è stato capace di farmi tornare la voglia di passare ore e ore con la testa in un libro.
Mi sono piaciute le atmosfere di una Torino sul finire degli anni '70, e mi è piaciuta la girandola di avvenimenti che trascinano il lettore fra botteghe di modiste e teatro del varietà. Mi hanno divertita questi personaggi un po' sopra le righe, ma, più di ogni altra cosa, mi sono piaciuti i riferimenti letterari: è un libro che, per forza di cose, parla di libri e di passione per la lettura, e lo fa con molta semplicità, prendendo in prestito le storie dei più grandi classici della letteratura, quei libri che ormai, in un certo senso, sono entrati a far parte del nostro panorama comune. Certo, forse sarebbe stata più interessante una ricerca più sottile, sarebbero stati più divertenti dei rifermenti appena un po' più ricercati, ma tornare sui passi dei romanzi che mi hanno accompagnata durante l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza è stata un'esperienza davvero confortante.